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«Pregiatissima signora, mi duole molto il fatto di non averla conosciuta nei miei campi di concentramento. Ma non è detto! Ci sono tanti miei seguaci…e non è detta l’ultima». Una lettera di minacce, scritta in un italiano piuttosto scadente e con la consueta sovrabbondanza di punti esclamativi, con tanto di immagine di Hitler, è stata recapitata la settimana scorsa alla sede dell’associazione culturale Arte in memoria, presieduta da Adachiara Zevi che ha sporto denuncia ai Carabinieri. Storica dell’arte, architetto, docente per le Accademie di Firenze, Bologna, Milano e Napoli, presidente della Fondazione Bruno Zevi, cura dal 2002 la Biennale Arte in memoria, nei resti della Sinagoga di Ostia Antica, e dal 2010 il progetto Memorie d’inciampo. «È la prima volta che riceviamo minacce di questo genere. Tenderei a vedere questo episodio legato alle due iniziative curate dall’associazione, il progetto Memorie d’inciampo e la biennale di arte contemporanea Arte in memoria. Due iniziative importanti, entrambe legate alla memoria, che quindi danno fastidio a chi tende a dimenticare. Purtroppo atti del genere non si contano, negli anni se ne sono registrati tantissimi. Certo, questi tempi che viviamo non migliorano la situazione, ma l’antisemitismo c’è sempre stato», ha spiegato Zevi. Messaggi di solidarietà sono arrivati da diversi personaggi del mondo della politica, da Nicola Zingaretti a Mara Carfagna.