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L’11 luglio, gli spazi della Tate ospiteranno, per la seconda volta, l’artista danese-islandese Olafur Eliasson, che lasciò il segno, nel 2003, con “The Weather Project”, installato nella Turbine Hall. Il curatore, Achim Borchardt-Hume ha dichiarato che il museo presenterà la più grande retrospettiva mai realizzata sul lavoro di Eliasson, che, meno di due mesi fa ha collocato, all’esterno della Tate, 24 grandi blocchi di ghiaccio provenienti dalla Groenlandia per sensibilizzare l’opinione pubblica sugli effetti del cambiamento climatico. La mostra, intitolata “Olafur Eliasson: In Real Life”, presenterà oltre 30 opere di quasi tre decenni di attività artistica. Opera di punta sembra essere “Your blind passeggeri”, del 2010, costituita da un tunnel percorribile lungo 45 metri ricoperto di nebbia accecante. Tuttavia, proprio il fatto di non poter vedere, spinge i visitatori ad ampliare l’uso degli altri sensi, facendoli concentrare più su se stessi e sulle proprie percezioni. Inoltre, la mostra comprenderà nuove versioni di opere iconiche come “Moss wall” del 1994, un muschio di renna proveniente dall’Islanda allestito su un grande muro. Per creare una collaborazione senza precedenti, Eliasson assisterà anche il team di catering della Tate Modern per servire nel Terrace Bar cibo biologico e vegetariano, che lui e il suo team consumano collettivamente tutti i giorni a pranzo. L’esposizione si concluderà a gennaio 2020, quindi c’è tutto il tempo per godersela. (Adele Menna)