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Tra Roma e Rieti, nella terra Sabina, dove l’olio è da secoli protagonista della tradizione agricola locale, è situato Castelnuovo di Farfa, borgo medievale dove il tempo sembra essersi fermato. Nell’intersecarsi di viuzze del centro storico, è possibile godere di scorci incantevoli, con la Cattedrale di San Nicola di Bari ed il seicentesco fontanone, incorniciati dai tre ingressi di Porta Castello, Porta Cisterna e Porticina. Qui, in questi luoghi incontaminati, è sorto il Museo dell’Olio della Sabina, situato nel cinquecentesco Palazzo Perelli, maestoso edificio incastonato all’interno delle mura cittadine. Nel suo spirito moderno, il Museo integra perfettamente il presente al passato, invitando cinque artisti di fama internazionale (Alik Cavaliere, Maria Lai, Hidetoshi Nagasawa, Ille Strazza e Gianandrea Gazzola) a misurarsi con il tema dell’olio. Il visitatore si troverà sospeso in una dimensione tra passato e futuro, in cui la tradizione verrà reinterpretata in chiave contemporanea, mediante installazioni e musiche fortemente suggestive. Il percorso espositivo si snoda in diverse sezioni che guidano il pubblico in questo viaggio virtuale, attraverso la storia millenaria del prezioso prodotto, vera ricchezza del paese. Tra le opere realizzate, si potrà ammirare “L’ulivo viaggiante” di Hidetoshi Nagasawa, il quale, in una misteriosa grotta del Palazzo, ci immerge in un luogo fuori dal tempo e dallo spazio. L’installazione è costituita da uno specchio d’acqua con tanti lumini galleggianti, mentre un albero d’ulivo in rame cresce dalla roccia del soffitto. La realtà, grazie alla magia dell’arte, si capovolge e crea l’incanto di un cielo d’acqua che illumina un mare di pietra. Maria Lai, in uno spazio buio e sospeso, attraverso cinque parole chiave corrispondenti ad altrettante componenti dell’esistenza dell’olivo, innesca un meccanismo che genera un filo d’olio, il quale ci conduce attraverso i secoli sino ad un nocciolo, simbolo della nascita del mondo. Accanto alla sezione contemporanea, è la Sala della Memoria, in cui i veri protagonisti sono gli abitanti di Castelnuovo, con i loro ricordi visivi e sonori. Nella Sala Multimediale viene offerto un vasto patrimonio di immagini, mentre un altro spazio espone una rara collezione di presse olearie della Sabina, con antichi torchi, un gruppo di giare in terracotta del XVII secolo ed una mola a trazione animale, risalente al XVIII secolo. L’idea di questo museo nacque negli anni ’80, con il desiderio di valorizzare un territorio ricco di tradizioni ed un importante patrimonio artistico. lai Finalmente, con il restauro di Palazzo Perelli, questo atipico museo etnografico prende forma, grazie anche al lavoro e all’entusiasmo degli architetti Sveva Di Martino, Mao Benedetti e Marcello Morgante, curatori del progetto. Idealmente il Museo si sviluppa non solo nelle sale del Palazzo, ma anche nel centro storico e nella campagna circostante. E’ da segnalare in tal senso la piccola chiesa di San Donato, risalente al IX secolo e costruita su un sito archeologico di notevole importanza. Dell’antico monumento sono state recuperate le mura, mentre la copertura e l’abside sono state realizzate con una struttura in vetro e ferro, capaci di creare un’atmosfera di profonda spiritualità resa ancor più suggestiva dalla sonorità di un antico canto del V secolo, reinterpretato in chiave contemporanea da Ille Strazza.
Francesca Matarrese
Museo dell’Olio della Sabina, Castelnuovo di Farfa (Rieti), Palazzo Perelli, Via Regina Margherita, 21. Orario 15.30-20 venerdì, 10-20 sabato e domenica, gli altri giorni su prenotazione. Biglietto Lire 10.000, ridotto Lire 5.000. Tel. 0765/32091. Catalogo Edizione Arte Duchamp Lire 30.000
[exibart]
Buongiorno! Innanzi tutto mi comolimento per il sito e ne approfitto per chiedere un’informazione urgente. Il Catalogo del Museo dell’olio di Farfa è in vendita nelle librerie di Roma?Mi è necessario per un esame universitario ed ho molte difficoltà nel reperirlo. E’ esattamente un catalogo in cui sono presenti saggi di N. Stringa (“Natura che incalza”) e della dott.ssa Dalai Emiliani (Verso nuovi modelli per il museo in Italia?)
Sperando in una vostra risposta, porgo cordiali saluti