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Reduce dall’esperienza della galleria romana CO2, rinata come piattaforma curatoriale virtuale, Giorgio Galotti inaugura il nuovo spazio della galleria GRGLT- sigla che deriva dalle consonanti del suo nome- con le opere di cinque artisti internazionali: Paul Branca, Ettore Favini, Thomas Kratz, Fabio Marco Pirovino, Vanessa Safavi. “INTRO” è il titolo della mostra allestita nello spazio bianco, asettico, del white cube contemporaneo. Le opere della collettiva si dispiegano lungo un’unica parete che si staglia, perentoria, di fronte al visitatore appena entrato in galleria. L’impatto è notevole. I contrasti cromatici e, soprattutto, i richiami formali suggeriscono l’esistenza di un dialogo, di una sottile rete di rimandi. Triangoli, cerchi e rettangoli racchiudono opere realizzate con materiali tanto eterogenei quanto avulsi sono i contenuti che le caratterizzano. Opere diversissime tra loro, di fronte alle quali il visitatore sembra invitato a interrogarsi, a riflettere e a cogliere il senso di questa convivenza. Unico riferimento informativo indispensabile è lo scritto di Galotti, che si è occupato anche della comunicazione.
Lo sguardo passa dalle fette di mortadella dipinte su tela di Paul Branca, che riecheggiano l’astrazione cromatica dei Salami, soggetti ricorrenti della sua produzione pittorica, all’opera di Ettore Favini, che racchiude in una forma triangolare il contrasto tra tessuti di produzione industriale e tessuti delle etnie africane. La tela diventa anche un campo di ripensamenti pittorici nell’opera di Thomas Kratz realizzata con pennellate bianche di acrilico, stratificate e cancellate mentre la traccia segnica, affidata al gesto, del monocromo di Fabio Marco Pirovino innesca una sorta di corto circuito- impercettibile allo sguardo- nei passaggi che sottendono la realizzazione dell’opera: dalla pittura su plexiglass all’impego del digitale per riprodurla su tela di grande formato con inchiostro UV. Vanessa Safavi realizza delle “compressioni” pittoriche di fogli di silicone tra vetro e supporto ligneo.
La pittura, come tecnica e materia, è il soggetto principale della mostra; strumento espressivo con il quale ciascun artista si confronta e veicola contenuti e tematiche contingenti. Dal più tradizionale olio su tela all’impiego di medium pittorici eterogenei più recenti l’intento di Galotti è suggerire un nuovo inizio, la volontà di ripartire da un punto della storia dell’arte che ancora non conosceva il linguaggio digitale, considerato dilagante nel panorama artistico contemporaneo. La presa di distanza dal digitale e la conseguente necessità di un ripiegamento dell’arte contemporanea verso poetiche riconducibili a un passato non troppo lontano, si attua sia con il recupero della pittura come linguaggio fondante dell’arte, sia con scelte espositive che vogliono echeggiare – ovviamente attualizzandole- le antiche quadrerie, come afferma il gallerista stesso.
L’originalità risiede nella scelta di partire da una regressione prefigurando un percorso alternativo in cui il digitale non costituisce l’unica e inevitabile soluzione, l’unico linguaggio espressivo contemporaneo.
Manuela Santoro
mostra visitata il 9 ottobre 2015
Dal 10 ottobre al 27 novembre 2015
INTRO. Paul Branca/Ettore Favini/Thomas Kratz/Fabio Marco Pirovino/Vanessa Safavi, Torino
Galleria Giorgio Galotti
Via Arnaldo da Brescia 39. Torino
Orari: da mercoledì a sabato 15.30-19.30
Info: 011/19707445 www.giorgiogalotti.com