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righe, Amy-d Arte Spazio. Il contesto è sofisticato, a due passi da via della
Moscova, e ci si aspetterebbe a dirigerlo un gallerista che tratta solo colossi
del mercato. E invece ad accogliere i visitatori c’è una cordiale e coraggiosa direttrice
che fa di testa sua, si circonda di giovani collaboratori, accosta ad artisti
più affermati giovani talenti, dando un taglio ben preciso a quello che lei
stessa definisce un progetto, un movimento, più che un semplice spazio dove
esporre e vendere opere.
Ogni mostra ha una
lunga gestazione, cercando di farsi strada nella molteplicità dei canali
espressivi. Non ci si aspetti dunque, con Economia libidica, una mostra di semplice fruizione,
a partire dalla scelta di un approccio concettuale alla tematica dell’eros. Anna
D’Ambrosio, gallerista e curatrice della mostra, spiega come il termine ‘economia’
spaventi il fruitore a un primo approccio, ma ‘economia’ significa scambio e
ricerca tra le parti coinvolte, scoprirla è gestirla, poiché questo movimento
di energie investe costantemente l’esistenza, in specie parlando della libido.
La sessualità ci
accompagna dalla nascita, sia essa libera, manifesta o castigata; è una parte
determinante del nostro essere. L’idea fondante della mostra nasce mesi fa,
dopo la lettura de L’uomo che arava le acque della scrittrice libanese Hoda
Barakat, da cui scaturisce l’idea dell’installazione che mutava ogni giorno dal
21 al 25 settembre, volta a esprimere le età erotiche dell’essere umano
attraverso la percezione tattile di diversi tessuti.
Fanno parte
dell’installazione in evoluzione anche alcuni cortometraggi dedicati alle età
erotiche vissute (o parzialmente vissute) nel Medio Oriente contemporaneo,
oltre a una piccola perla proiettata in chiusura, dedicata alla rinascita di
Beirut dopo i bombardamenti (che ha commosso anche il console del Libano in
visita alla mostra): la vita non si ferma, reagisce nella lotta quotidiana di
questo popolo.
Gli artisti scelti
a esporre hanno saputo interpretare in modo autonomo e inaspettato il tema. Per
riportare gli interventi più incisivi, vi è l’approccio impulsivo e ironico di Ercole
Pignatelli, che
agisce in modo dissacratorio sulla Venere e Cupido di Velázquez, o la raffinata delicatezza di Aura
Zecchini, che
riesce a proiettare nella sua installazione la leggerezza tipica dei lavori su
carta e tela, o il tessuto-abito che avvolge reso reliquia, traccia di un corpo
ormai sfuggito, nell’installazione di Gianni Moretti.
Anna D’Ambrosio anticipa
a Exibart l’imminente
uscita di un testo dichiarativo sulla economArt, che mostrerà in modo chiaro e
coerente gli intenti del progetto, tra liberazione dell’arte da criteri di
mercato che ne stanno contaminando la libera espressione ed economia come
movimento della nostra esistenza.
nila shabnam
bonetti
mostra visitata il
22 settembre 2010
dal 21 settembre
al 6 novembre 2010
Economia
libidica… L’arte di amare
a cura di Anna D’Ambrosio
Amy-d
Via Lovanio, 6
(zona Moscova) – 20121 Milano
Orario: da
lunedì a venerdì ore 9-12 e 14.30-18.30; sabato su appuntamento
Ingresso
libero
Info: tel. +39
02654872; info@amyd.it; www.amyd.it
[exibart]