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La valorizzazione del patrimonio storico e artistico della Fondazione Carisbo e delle sue Collezioni d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, si avvale di un importante evento quale la selezione di ritratti in mostra. L’ampia rassegna coincide, non a caso, con l’apertura al pubblico delle sale del Palazzo di Residenza, sede della banca, costruita alla fine dell’800 dall’architetto Giuseppe Mengoni. Fino al 12 Dicembre si potrà fruire delle belle stanze, sinora chiuse al pubblico, e dei dipinti in esse conservate. Tra essi il “Pianto di San Pietro” attribuito al Guercino, le “Nature morte di caccia” di Giuseppe Maria Crespi, il “Ritratto di gentiluomo in veste di orologiaio” di Annibale Carracci, e le vedute di Bologna di Antonio Basoli. La rassegna sul ritratto bolognese oltre a valorizzare una parte delle collezioni Carisbo, fa riflettere su di un tema importante e sulle sue varie possibilità di lettura: naturalità del ritratto, imitazione, caricatura, ritratto mascherato, allegoria e fotografia per dirne solo alcune. Le opere esposte, circa un centinaio, comprendono sculture, disegni, stampe, fotografie oltre che ritratti e autoritratti realizzati su tela, ricoprendo un arco di tempo che va dalla metà del Cinquecento sino al Novecento. Per quel che riguarda il ritratto moderno si parte dalle rappresentazioni a figura intera di artisti anonimi, la cui attribuzione ha permesso di rilevare l’influenza della pittura veneta nell’arte emiliana. Verso la fine del secolo Agostino ed Annibale Carracci attuano quella che verrà chiamata riforma carraccesca, in direzione di un rinnovato naturalismo, visibile nelle opere “Autoritratto in veste di orologiere” di probabile pertinenza agostiniana e “Ritratto di vecchia” di Annibale.
Altri ritratti tra il ‘500 e il ‘600 di Elisabetta Sirani, di Lorenzo Pasinelli, di Lavinia Fontana e Bartolomeo Passerotti, sono esempi in cui si indaga la componente psicologica e il carattere della figura rappresentata che avrà il suo apice nelle bellissime “ Teste di vecchi” di Gaetano Gandolfi.
Nella sezione del ritratto contemporaneo molti sono gli esempi di Giovanni Romagnoli, con figure di donne osservate e ritratte nei loro momenti di intimità. Con Gino Marzocchi, artista molinellese morto nel 1981, si arriva a delle immagini familiari silenziose e malinconiche all’interno di una quotidianità domestica, pervasa da un’atmosfera lirica. In Carlo Corsi invece il colore si sgretola al contatto con la luce, in una sorta di sentimento panico nel quale l’osservatore si sente immerso ed esaltato. Infine la “Donna in giardino” di Pompilio Mandelli, rientra in quello che Francesco Arcangeli definì “ultimo naturalismo”. La sezione fotografica con la serie di “Viaggi” di Giuseppe Michelini, i “Ritratti” di Giovanni Mengoli e il repertorio sull’Emilia di Pietro Poppi, conclude la mostra.
L’evento è a cura di Vittoria Coen e si avvale del contributo critico di Mauro Lucco e Claudio Poppi.
Articoli correlati:
Incontro con la pittura.Presenze nell’Arte dal XV al XVIII secolo
Figure come il naturale.Il ritratto a Bologna dai Carracci al Crespi
Link correlati
http://www.akkuaria.com/arti_visive/scuola/2_carlo_corsi.htm
www.artcyclopedia.com/artists/gandolfi_gaetano.html
www.omega.it/ospite_bo/06-07-2001/cultart.htm
Cinzia Simoni
“Il ritratto: identità e storia”
Dal 16 Novembre al 12 Dicembre 2001.
Bologna, San Giorgio in Poggiale via Nazario Sauro 9
Ingresso: gratuito
Orari: dalle 10 alle 13; dalle 15.30 alle 19 Chiuso nessun giorno di chiusura; Catalogo:edizioni Mazzotta L.70.000 con scritti di Vittoria Coen, Mauro Lucco, Claudio Poppi e schede di Michele Danieli e Barbara Secci.
Tel: 051 230727
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