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Un cortocircuito tra disegno e pittura. Questo è il primo pensiero che ci viene in mente davanti al lavoro di Riccardo Baruzzi (Lugo, 1976), in questi giorni in mostra a Bologna con un’importante personale alla galleria P420. Estro poliedrico che alla ricerca pittorica accompagna un vivo interesse per la performance e il sound design, Riccardo Baruzzi confonde i generi della grande tradizione artistica traducendo la pittura in disegno e viceversa, muovendosi sul confine tra l’intervento concettuale e il recupero della manualità pittorica. Ghirigori colti con tratti rapidi e precisi, come se fossero dei semplici appunti presi di fretta su di un banalissimo sketchbook: le grandi tele grezze dei Placcaggi (2016) traducono in segni raffinati ed effimeri la rappresentazione dei corpi di massicci giocatori di rugby; riccioli e risvolti che li rendono più simili a una frivola e delicata composizione di fiori che a una ressa di corpi in movimento. I colori brillanti degli olii ne enfatizzano il gradimento visivo a discapito della violenza dell’azione, che viene totalmente elusa. Di più piccole dimensioni, accanto ai Placcaggi troviamo scene orgiastiche (come in Double dose of depravity DBM, 2014) anch’esse tradotte in figurazioni astratte, irriconoscibili ad un primo sguardo. Qui Baruzzi torna al disegno, utilizzando il pennarello steso sulla carta come se fosse un olio. Scene sintetiche che fanno parlare di una pittura in togliere o per sottrazione, come viene descritta nel comunicato stampa; un processo di scarnificazione dell’immagine reale verso il raggiungimento di un suo peculiare grado zero.
Tra i lavori presenti in mostra anche la serie Quasimezzochilo (2014): la superficie delle tavole si carica di materia pittorica, intesa come base sulla quale l’autore lavora per “incisione”, alternando tracciati sottili a solchi più o meno profondi, spostando letteralmente il colore, simulando caldi effetti chiaroscurali. Il dato figurativo, i fantini su cavalli in corsa, riconoscibile nonostante la riduzione segnica dell’immagine, viene messo in secondo piano: ciò che è importante è il gesto di Baruzzi, insistente e sicuro, come in un grande e continuo atto performativo che è alla base di tutto il suo procedimento. Le opere in mostra, delicate e aggressive allo stesso tempo, non ci lasciano indifferenti: enfatizzate dalla imponenza dei nuovi spazi della p420 in via Azzo Gardino, ci respingono e ci attraggono, portandoci a una riflessione sull’essenza stessa dall’atto creativo.
Leonardo Regano
mostra visitata il 2 aprile
Dal 2 aprile al 4 Giugno 2016
Riccardo Baruzzi | Dal disegno disposto alla pittura
Galleria p420
via Azzo Gardino 9, 40122 Bologna
Orari: da martedì a sabato 10.30–13.30 e 15–19.30 – Altri giorni solo su appuntamento
Info: tel. – fax 051 4847957; info@p420.it; www.p420.it