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libri_personaggi Il maître delle bibliografie
Libri ed editoria
L’editoria italiana ha l’istinto del gregge. Autori di grande levatura vengono dimenticati per anni. Poi, d’un tratto, son tradotti a ritmo forsennato. È il caso del filosofo e storico dell’arte Georges Didi-Huberman...
tutt’altro che “facile”. La sua è una scrittura complessa per il linguaggio
utilizzato e nei concetti elaborati. Fortuna che le note non appesantiscono la
lettura – è una costante in questo “genere” di pensatori d’oltralpe – poiché
sono in gran parte riferimenti bibliografici. Qui sta la differenza rispetto ai
suoi conterranei, piuttosto “spigliati” da questo punto di vista. Sì, perché
D.-H. è un maestro della ricerca, un pignolo del rimando, un avido della
compulsazione; ha un approccio assai scientifico ai testi propri e altrui, per
cui fornisce al lettore gli strumenti per vagliare ciò che vien scritto. E per
falsificarlo, restando nella metafora popperiana.
Lo si può verificare leggendo la
tesi discussa nel 1981, L’invenzione dell’isteria (2008).
Testo più scorrevole dei successivi, con improvvise cime di spessore
concettuale che precipitano le pagine quasi aneddotiche su quanto avveniva alla
Salpêtrière alla corte di Charcot. Dove il celebre medico, grazie pure alla
fotografia, “annunciava un concetto attraverso un calcolo e una
tattica che il proprio sguardo aveva in qualche modo già anticipato […]
Insomma, si trattava di un’invenzione”.
Così esordisce D.-H., fra
anatomia (patologica) ed estetica. Nel 1984 scrive la postfazione a Les
Démoniaques dans l’art (1887) dello stesso
Charcot e Paul Richer e l’anno prima dà alle stampe un Mémorandum de
la peste, ideale prosecuzione del discorso
sulle “malattie” sociali. Non stupisce allora che il primo libro pubblicato con
le Éditions de Minuit – un rapporto che dura tuttora – sia una lunga
introduzione al Capolavoro sconosciuto di Balzac. La pittura incarnata (2008) approccia infatti
la pittura (l’arte, l’immagine) passando per la carne e il disagio psichico.
Uno dei filoni che dunque si può
seguire per navigare lungo la riflessione di D.-H. è quello del corpo
(femminile). Iniziando dal plesso di questioni che coinvolgono Nudità,
sogno, crudeltà (è il sottotitolo di
Aprire Venere, 2001), a partire dall’Opera di Botticelli;
transitando per L’immagine aperta (2008), fra stigmate e dermografismo; approdando infine
alla Somiglianza per contatto (2009).
Prima occorre però doppiare il “panneggio
caduto” della Ninfa
moderna (2004), la
quale infine condurrà al (secondo) cuore dell’opera di D.-H.: quei pensieri
a-metodici, e perciò d’una ricchezza disorientante, incarnati nelle figure di Warburg in primis,
e di Benjamin e Bataille (a quest’ultimo è dedicato La ressemblance
informe, 1995). Una
triplice magistralmente accostata nel 2000 in Storia dell’arte
e anacronismo delle immagini (2007).
Si giunge così
all’opus magnum (per ora) di D.-H., L’immagine insepolta (2006). Libro che, ancora una volta, si confronta con la psyché con un piglio tutto politico. Libro ove non solo si
addebita in maniera circostanziata a Gombrich e Panofsky la responsabilità
d’aver “pacificato ed edulcorato”
(sono parole di Marco Belpoliti) il lavoro di Warburg, ma si polemizza pure (è
ancora Belpoliti a sottolinearlo) con il gruppo di “October”, altro “potere
forte” della critica d’arte.
Temi e interlocutori,
quelli nominati sinora, che hantent
tutta la produzione di D.-H., anche quando pare dedicarsi monograficamente a
certi artisti. Scelti, va da sé, per la loro disponibilità a lasciarsi contagiare da quelle stesse questioni. A
partire da Claudio Parmiggiani, con la sua aria, polvere,
impronta e – appunto – hantise (Sculture
d’ombra, 2010 II ed.). E poi il cranio in Penone (Su Penone, 2008),
la dissomiglianza (Beato Angelico,
2009 II ed.) e l’apparizione (Phasmes, 2008) in Beato Angelico, e ancora
scatole craniche in Giacometti (Il
cubo e il volto, 2008).
Temi e interlocutori che
ossessionano i testi dedicati ad Hantaï (L’Étoilement, 1998), Pascal Convert (La Demeure, la souche, 1999),
Turrell (L’homme qui marchait dans la couleur, 2001). E che continuano a operare nelle (poche) mostre curate da D.-H., fra le quali
van citate L’Empreinte (Centre
Pompidou, 1997), Fables du lieu
(Studio national des arts contemporains, 2001) e quella su Etienne-Jules
Marey (Mouvements de l’air,
Musée d’Orsay, 2004-05).
Si diceva della
politicità di certi – tutti? – suoi scritti. A riprova di ciò, si ripercorra la
polemica seguita alla pubblicazione di Immagini malgrado
tutto (2005), sulle fotografie scattate dal Sonderkommando
di Auschwitz-Birkenau. Si tratta ancora, sin dal testo sull’isteria, della
responsabilità dello sguardo, d’una responsabilità strutturalmente morale. Anche quando si parla e fruisce d’arte
contemporanea, come di-mostra D.-H. ne Il gioco delle evidenze (2008).
Politica che emerge con
forza nell’ultima sua produzione. È infatti in corso la pubblicazione in
Francia d’una serie di volumi dedicati all’Occhio della storia – il primo dei quali s’intitola Quando le
immagini prendono posizione (2009) –
dedicati alla riflessione di Brecht sulla guerra.
Tutto ciò premesso, non
si penserà mica che il testo dedicato a Israel Galván (Le Danseur des solitudes, 2006), ballerino di flamenco, sia un testo “leggero”?
articoli correlati
La
recensione de L’immagine aperta
marco enrico giacomelli
*articolo pubblicato su
Exibart.onpaper n. 61. Te l’eri perso? Abbonati!
Qualora nel testo siano in corsivo, le date di
pubblicazione si riferiscono all’edizione italiana disponibile.
I volumi segnalati:
Mémorandum de la peste (le fléau d’imaginer), Bourgois,
1983 (20062), pp. 190, € 7, ISBN 9782267018660
Jean-Martin Charcot & Paul Richet,
Les Démoniaques dans l’art, Macula, 1984, pp. 211, esaurito, ISBN
9782865890125
La ressemblance informe ou le gai savoir visuel selon Georges
Bataille, Macula, 1995, pp. 399, € 30, ISBN 9782865890521
L’Empreinte, Centre Georges Pompidou, 1997, pp. 336, esaurito,
ISBN 9782858509034
L’Étoilement. Conversation avec Hantaï, Éditions de Minuit, 1998, pp. 128, € 11,50,
ISBN 9782707316301
Phasmes. Essais sur l’apparition, Éditions de Minuit, 1998, pp. 256, € 22,11,
ISBN 9782707316288
La Demeure, la souche. L’Apparentement de l’artiste, Éditions de Minuit, 1999, pp.
180, € 16, ISBN 9782707316813
Aprire Venere. Nudità, sogno, crudeltà (1999), Einaudi,
2001, pp. 98, esaurito, ISBN 9788806159689
Fables du lieu, Le Fresnoy, 2001, pp. 48, esaurito
L’homme qui marchait dans la couleur, Éditions de Minuit,
2001, pp. 93, € 10, ISBN 9782707317360
Ninfa
moderna. Saggio sul panneggio caduto (2002), Il Saggiatore, 2004, pp. 158, € 19,
ISBN 9788842811848
Mouvements de
l’air. Etienne-Jules Marey, photographe des fluides (con Laurent Mannoni),
Gallimard-Réunion des musées nationaux, 2004, pp. 361, € 29,50,
ISBN 9782070770953
Le Danseur des solitudes,
Éditions de Minuit, 2006, pp. 186, € 15, ISBN 9782707319586
Immagini malgrado tutto (2004), Cortina, 2005, pp. 228, € 24, ISBN 9788870789546
L’immagine insepolta. Aby Warburg, la memoria dei
fantasmi e la storia dell’arte (2002), Bollati Boringhieri, 2006, pp. 552, € 48,
ISBN 9788833915326
Storia dell’arte e anacronismo delle immagini (2000), Bollati
Boringhieri, 2007, pp. 264, € 32, ISBN 9788833917702
L’invenzione dell’isteria. Charcot e l’iconografia
fotografica della Salpêtrière (1982), Marietti, 2008, pp. 368, € 42, ISBN 9788821194269
La pittura incarnata. Saggio sull’immagine vivente
(1985), Il Saggiatore, 2008, pp. 165, € 22, ISBN 9788842812616
Il gioco delle evidenze. La dialettica dello sguardo
nell’arte contemporanea (1992), Fazi, 2008, pp. 234, € 26,50, ISBN 9788881129034
Il cubo e il volto. A proposito di una scultura di
Alberto Giacometti (1993), Electa, 2008, pp. 210, € 35, ISBN 9788837065492
Su Penone (1997), Electa, 2008, pp. 72, € 15, ISBN 9788837063917
L’immagine aperta. Motivi dell’incarnazione nelle arti
visive (2007), Bruno Mondadori, 2008, pp. 310, €40, ISBN 9788861591530
Beato Angelico. Figure del dissimile (1990), Abscondita,
2009 (II ed.), pp. 328, €33, ISBN 9788884161703
La somiglianza per contatto. Archeologia, anacronismo e
modernità dell’impronta (2008), Bollati Boringhieri, 2009, pp. 363, € 40, ISBN 9788833920122
L’Œil de l’histoire, 1. Quand les images
prennent position, Éditions de Minuit, 2009, pp. 272, € 22,50,
ISBN 9782707320377
Sculture d’ombra (2001), Electa, 2010 (II ed.), in
corso di pubblicazione
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