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L’appuntamento è stato ieri sera, nella splendida Residenza Casarotto di Albegno, alle porte di Bergamo, in occasione di The Blank Art Date. Tutti riuniti, addetti ai lavori e “aficionados” per la mostra “(NOT) SO CLOSE”, a cura di Davide Giannella, con gli interventi di Alessandro Agudio, Riccardo Benassi, Alessandro Di Pietro e Diego Marcon.
E proprio Marcon, con l’opera Untitled (Head falling 01), 2015, animazione diretta su pellicola 16 mm, realizzata durante la sua residenza a Careof, ha vinto la prima edizione del Club GAMeC Prize, riconoscimento ideato da Club GAMeC per premiare il lavoro di un giovane artista che entra così a far parte delle collezioni della GAMeC.
Uno spaccato, questa piccola mostra, di una generazione: tutti gli artisti presentati in questa antica casa colonica dallo splendido parco sono nati infatti negli anni ’80, e tutti indagano – in maniera differente – alcuni paradossi dell’epoca digitale: l’illusione di esser costantemente connessi ad avvenimenti e persone su scala globale prodotta dalle tecnologie e la conseguente e, forse, consapevole distanza che si è venuta a creare tra gli individui sul piano del reale. Nota di merito, per la redazione di Exibart, anche all’intervento di Alessandro Di Pietro, con la ripavimentazione in gasbeton di un’antica stanza che racconta di una profanazione e, allo stesso tempo, della dissoluzione del tempo e di un’archiviazione di tracce.
Marcon, classe 1985, è stato scelto dalla giuria presieduta dal Direttore GAMeC Giacinto di Pietrantonio e composta da Stefano Raimondi (The Blank), Giuseppe Casarotto (Presidente Club GAMeC), Diego Bergamaschi (Vice Presidente Club GAMeC) e dal critico Antonio Grulli.