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Il Grande Vento torna per il quinto inverno consecutivo all’Asilo Filangieri, con i suoi tre giorni interamente dedicati alla produzione indipendente di arti visive e performative ma non solo. La rassegna, che cade tra Natale e capodanno e, questa volta, dal 27 al 29 dicembre, è ormai diventata un appuntamento tradizionale e imperdibile, una festa diffusa lungo i tre piani del grande palazzo storico, risalente al ‘500, adibito nei primi anni del ‘900 a convitto per gli orfani, abbandonato dagli anni ’80 e nel quale, dal 2012, agisce un gruppo di operatori del settore culturale. La struttura ha vinto l’ultima edizione del bando Culturability, promosso da Fondazione Unipolis, con un progetto relativo alla trasformazione dell’ex refettorio in uno spazio per la danza e le arti performative accessibile e fruibile gratuitamente.
Il Grande Vento ha chiuso, così, un anno ricco di impegni e di attività, raccogliendo idee, contenuti e ogni espressione creativa. Autoprodotta, autogestita e inclusiva, alla kermesse hanno partecipato gli artisti e i collettivi che hanno risposto alla call, ai quali l’Asilo offre i suoi spazi. Tra un concerto di samba e un’avventura in un ambiente virtuale, è stato possibile assaggiare birra artigianale, acquistare il libro di editoria indipendente impossibile da trovare altrove, partecipare al seminario di Poesia Incomprensibile, assistere a performance e spettacoli teatrali e di danza, ascoltare musica elettronica, scorrere letteralmente ogni metro quadro di parete ricoperto di opere, tra fotografie, illustrazioni, murales. (Luciana Berti)
Fotografia di Sabrina Merolla