21 ottobre 2008

fino al 25.X.2008 (No) Vacancy Torino, Galleria Maze

 
Frame musicali, film e videoclip di quattordici artisti per raccontare i tesori di casa. Sono album di famiglia che, dai cassetti di credenze e comodini, si aprono nello stage della galleria ora adibita ad appartamento. Perché, anche nell’arte, “there is no place like home”...

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Dove c’è vacancy ci sono possibilità, ma dove vacancy è preceduto da una negazione si mette in discussione la disponibilità stessa del posto vacante. Da loft-galleria fra le più invidiate architettonicamente, Maze si trasforma in abitazione. E tra carte da parati vintage, mobili, divani e un piccolo frigo, la casa diventa lo stage della mostra curata da Luca Lo Pinto, direttore del magazine “Nero”, che qui entra live nell’esposizione con la sua redazione e, in dialogo con il preesistente, vi sovrappone la mostra di Nicola Pecoraro.
All’ingresso, un lavoro in progress sotto la regia di Olaf Nicolai. L’assistente di galleria, infatti, compone giorno dopo giorno il suo News cut (1989-2008), un patchwork di immagini in cui i ritagli delle maggiori testate nazionali si addensano a formare un ritratto sociologico del presente. Questa la premessa, ma entrando in casa si coglie l’aspetto privato di una collezione, lo spazio in cui il proprietario si spoglia, dove cioè con vanto mostra i tesori e, senza vergogna, le cadute di stile. Dopotutto, tra le mura domestiche tutto è concesso.
Comodamente seduti sulle poltrone del salotto scorrono di fronte al visitatore le prime immagini di un album di famiglia. Sono i ballerini newyorchesi di Alex Bag e i concorrenti di una competizione dance di freestyle disco di Michael Smith. Il sapore è quello dei ricordi fotografici in cornice che, nelle migliori abitazioni, rammentano all’ospite che i figli, ormai cresciuti, sono stati in passato aspiranti campioni.
(No) Vacancy - veduta della mostra presso la Galleria Maze, Torino 2008 - photo Simona Cupoli
Nel cuore della galleria, qui fulcro della vita domestica, diversi divani di fronte a monitor 14” creano inevitabilmente l’effetto zapping, ossia l’ossessione contemporanea della costante ricerca di immagini accattivanti a stimolazione dell’occhio. In quest’ambiente, perennemente col telecomando in mano per la regolazione audio dei dispositivi, ci si aggira tra minispot, brevi film e videoclip. Tra questi, tratto da youtube, emerge Bizzarre Love Triangle (1969) di Robert Longo, rarità dell’artista realizzata per un brano dei New Order in cui non mancano le inconfondibili figure “suicide” della serie Men in the Cities.
Mentre a dare un senso alla mostra sembrano Compound temporal conflation (horizontal) (2002-03) – quattro fotografie di Mike Kelley in cui l’artista sovrappone immagini trovate nella sua casa di Los Angeles con gli stessi ambienti vissuti da altre persone – è con Conte Lautremont Ontani Isidore Oceano Ducasse Polipo Sangue Bulldog Rinoceronte Maldoror (1970) di Luigi Ontani che prende forma il tesoro della collezione, l’onore di casa.
Rodney Graham - Rock is Hard - 2003 / Garden Fate - 2005 / Don't Trust anyone over 30 - 2006 / Why Look for Good Times - 2007 - courtesy Galleria Maze, Torino - photo Simona Cupoli
Su un lenzuolo appeso come uno stendardo sono riportati alcuni frammenti di testi ispirati alla poesie di Lautréamont. E le macchie rosse, prodotte dal sangue che l’artista ha perso dal naso durante la realizzazione del lavoro, diventano un segno di sofferenza del piacere consumato in un letto, condizione che lo stesso Ontani richiede rigorosamente ai suoi ospiti in una frase qui impressa, “che non abbiano”, cioè, “più di quindici anni”.
In ultimo, la selezione di 33 e i 45 giri di Rodney Graham. Come dire, un po’ di musica per rompere finalmente il ghiaccio e sentirsi a casa.

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dal 23 settembre al 25 ottobre 2008
(No) Vacancy
a cura di Luca Lo Pinto
Galleria Maze
Via Mazzini, 40 (Borgo Nuovo) – 10123 Torino
Orario: da martedì a sabato ore 15.30-19.30
Ingresso libero
Info: tel. +39 01119715285; fax +39 01119715876; mail@galleriamaze.it; www.galleriamaze.it

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