Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Guglielmo Castelli – Perchè il brillare naturale dei suoi occhi non lo scambiassero per pianto
La poetica dell’artista torinese (classe 1987) è tutta giocata intorno alla sottile ambivalenza dei suoi giovanissimi personaggi. Se il brillare naturale di uno sguardo potrebbe essere scambiato per tristezza (La canzone popolare, I. Fossati), facilmente i soggetti di Castelli potrebbero apparire come esseri perduti.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 27 novembre 2010 inaugura alla galleria DAC la prima personale genovese di Guglielmo Castelli.
La poetica dell’artista torinese (classe 1987) è tutta giocata intorno alla sottile ambivalenza dei suoi giovanissimi personaggi. Se il brillare naturale di uno sguardo potrebbe essere scambiato per tristezza (La canzone popolare, I. Fossati), facilmente i soggetti di Castelli potrebbero apparire come esseri perduti.
Per lo più bambini o adolescenti, sono individui isolati che si muovono sulla scena intenti a compiere gesti enigmatici, volutamente equivoci, piccole trasgressioni ludiche e simboliche. Talvolta indossano maschere che nascondono una molteplicità di volti, spesso mancano di coordinazione, mostrandosi sul punto di perdere l’equilibrio. Sperimentano l’universo multiforme dell’infazia, la molteplicità dell’essere e i suoi limiti. Questa dimensione sfaccettata e contraddittoria sembra provocare in loro un’evidente inquietudine, e così le carte e le tele di piccole dimensioni di Castelli si tingono di malinconia. Pochi elementi caratterizzano lo scenario di questi teatrini del quotidiano. Il segno è rapido, sintetico, talvolta impastato di colore. I piccoli personaggi galleggiano nello spazio vuoto, plasmati dalle loro stesse emozioni, impotenti, fatalisti e vagamente autocompiaciuti.
Le passioni tristi, l’impotenza e il fatalismo non mancano di un certo fascino. E’ una tentazione farsi sedurre dal canto delle sirene della disperazione, assaporare l’attesa del peggio, lasciarsi avvolgere dalla notte apocalittica...(M. Benasayag, G. Schmidt, L’epoca delle passioni tristi, Feltrinelli 2004).
Guglielmo Castelli racconta la realtà in divenire focalizzando la sua indagine sull’infanzia come momento germinale dell’essere e sull’adolescenza come principio della sua disgregazione. Questa decostruzione, tuttavia, non ha una connotazione negativa ma rappresenta piuttosto l’inizio dell’edificazione del proprio io.
Guglielmo Castelli è nato nel 1987 a Torino, dove vive e lavora.
Mostre personali recenti: 2009 Cor meum vulneravit, Galleria Novalis, Torino. Mostre collettive recenti: 2010 Codice Sorgente, Fusion Gallery, Torino, 2008 Viva il disegno, Comune di Torino- Divisione Servizi Culturali, 2008 Storie di matite, Spazio Azimut Torino, Fantasie Impromptu-Art Project of People and Sparrow, Hudgraf Gallery, Kiev
La poetica dell’artista torinese (classe 1987) è tutta giocata intorno alla sottile ambivalenza dei suoi giovanissimi personaggi. Se il brillare naturale di uno sguardo potrebbe essere scambiato per tristezza (La canzone popolare, I. Fossati), facilmente i soggetti di Castelli potrebbero apparire come esseri perduti.
Per lo più bambini o adolescenti, sono individui isolati che si muovono sulla scena intenti a compiere gesti enigmatici, volutamente equivoci, piccole trasgressioni ludiche e simboliche. Talvolta indossano maschere che nascondono una molteplicità di volti, spesso mancano di coordinazione, mostrandosi sul punto di perdere l’equilibrio. Sperimentano l’universo multiforme dell’infazia, la molteplicità dell’essere e i suoi limiti. Questa dimensione sfaccettata e contraddittoria sembra provocare in loro un’evidente inquietudine, e così le carte e le tele di piccole dimensioni di Castelli si tingono di malinconia. Pochi elementi caratterizzano lo scenario di questi teatrini del quotidiano. Il segno è rapido, sintetico, talvolta impastato di colore. I piccoli personaggi galleggiano nello spazio vuoto, plasmati dalle loro stesse emozioni, impotenti, fatalisti e vagamente autocompiaciuti.
Le passioni tristi, l’impotenza e il fatalismo non mancano di un certo fascino. E’ una tentazione farsi sedurre dal canto delle sirene della disperazione, assaporare l’attesa del peggio, lasciarsi avvolgere dalla notte apocalittica...(M. Benasayag, G. Schmidt, L’epoca delle passioni tristi, Feltrinelli 2004).
Guglielmo Castelli racconta la realtà in divenire focalizzando la sua indagine sull’infanzia come momento germinale dell’essere e sull’adolescenza come principio della sua disgregazione. Questa decostruzione, tuttavia, non ha una connotazione negativa ma rappresenta piuttosto l’inizio dell’edificazione del proprio io.
Guglielmo Castelli è nato nel 1987 a Torino, dove vive e lavora.
Mostre personali recenti: 2009 Cor meum vulneravit, Galleria Novalis, Torino. Mostre collettive recenti: 2010 Codice Sorgente, Fusion Gallery, Torino, 2008 Viva il disegno, Comune di Torino- Divisione Servizi Culturali, 2008 Storie di matite, Spazio Azimut Torino, Fantasie Impromptu-Art Project of People and Sparrow, Hudgraf Gallery, Kiev
27
novembre 2010
Guglielmo Castelli – Perchè il brillare naturale dei suoi occhi non lo scambiassero per pianto
Dal 27 novembre 2010 al 22 gennaio 2011
arte contemporanea
Location
DAC – DE SIMONI ARTE CONTEMPORANEA
Genova, Piazzetta Barisone, 2r , (Genova)
Genova, Piazzetta Barisone, 2r , (Genova)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.30-19.30 e su appuntamento
Vernissage
27 Novembre 2010, ore 18.30-21
Autore