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L’arte riconquista la scena: trent’anni di Universalismo
Sono passati 30 anni, era il 1974, dalla prima firma che il Maestro Viola poneva per primo sul Manifesto dell’Universalismo su cui poi si unirono quelle di importanti rappresentanti della cultura italiana come Peter Maag, Giuseppe Marotta, Carlo Mauri e Franco Zeffirelli.
Comunicato stampa
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Era nato in sordina, cercato e plasmato dalla visionaria lungimiranza del Maestro Rodolfo Viola, illustre pittore milanese personalità di spicco nel panorama artistico internazionale, che sentiva di poter restituire all’arte il ruolo che la storia della cultura le aveva assegnato.
La cultura milanese sta affrontando proprio in questi giorni un acceso dibattito intorno al concetto e al ruolo dell’arte. Vi è chi ritiene che da queste discussioni di cronaca, al di là dei loro contenuti specifici, si possa ricavare un suggerimento: rivolgere gli occhi verso l’alto è sempre possibile. E a partire dal giorno 11 di questo mese, proprio in P.zza XXIV Maggio a Milano, si potranno ammirare i colori inconfondibili di Rodolfo Viola sulla gigantografia di un suo dipinto (7x12m). Un colpo di luce sulla nostra città: un riconoscimento a lui dedicato.
Sono passati 30 anni, era il 1974, dalla prima firma che il Maestro Viola poneva per primo sul Manifesto dell’Universalismo su cui poi si unirono quelle di importanti rappresentanti della cultura italiana come Peter Maag, Giuseppe Marotta, Carlo Mauri e Franco Zeffirelli.
Il “Museo dell’Universalismo: da Rodolfo Viola al futuro” trovava spazio nel Comune di Montecatini.
L’Universalismo di Viola segnava il primo passo su un sentiero che conduceva ad un mondo più attento all’arte, ai valori, ai contenuti delle attività degli uomini, ad una migliore comunicazione, a una maggiore sensibilità.
L’universalismo nasce dalla convinzione di Viola che l’arte sia universale, come universale è il bisogno dell'uomo che si vuole definire tale, per la purezza, la semplicità, la genuinità.
Giovedì 27 maggio, presso la prestigiosa personale Galleria Strasburgo del Maestro Rodolfo Viola in Galleria Strasburgo, 2 (San Babila) a Milano, a partire dalle 18:30, amanti dell’arte, collezionisti ed estimatori si riuniranno per celebrare insieme questo evento, unico proprio per l’importanza della ricorrenza.
Saranno esposti i dipinti più significativi della produzione artistica del Maestro: colori, luce e la sua grande abilità pittorica saranno la cornice di questa straordinaria serata.
Un elegante cocktail accompagnerà le performance di artisti protagonisti di diverse forme d’arte, conformemente allo spirito del messaggio Universalista: musica dei grandi del jazz milanese, exploit musicali, e un allestimento con artistici vasi creati dall’estro di Pietro Lorenzini.
Il percorso artistico di Viola è segnato da molti successi, a cominciare dalla collezione di francobolli emessa nel 1969 dalla Repubblica di San Marino, riproducente tre soggetti su tela del Maestro: primo contemporaneo dopo i grandi Maestri del passato.
La Commissione del Duomo sceglie un suo dipinto per celebrare il VI Centenario del Duomo di Milano: opera originale ora custodita al Museo dell’Arcivescovado.
E poi il mare, i suoi umori, le sue cangianti espressioni. Il mare perché Rodolfo Viola è il pittore del mare, emotivamente reinterpretato sulle tele care a collezionisti. La passione per il mare ha permesso a Viola di diventare il pittore dell’America’s Cup; un suo dipinto è esposto permanentemente a bordo dell’Amerigo Vespucci durante una consacrazione alla presenza dell’Ammiraglio Agostino Straulino e numerosi sono i dipinti a bordo di famose imbarcazioni.
E’ un appuntamento irrinunciabile per collezionisti e cultori dell’arte, che nel tempo hanno potuto seguire il percorso artistico del Maestro anche attraverso le tre importanti monografie a lui dedicate: la prima presentata da André Verdet, il grande critico di Picasso, la seconda dal critico d’arte Pierre Restany, l’indimenticato fondatore del neo-realismo, la terza dal Prof. Silvio Ceccato, cibernetico ed estimatore di Viola.
La cultura milanese sta affrontando proprio in questi giorni un acceso dibattito intorno al concetto e al ruolo dell’arte. Vi è chi ritiene che da queste discussioni di cronaca, al di là dei loro contenuti specifici, si possa ricavare un suggerimento: rivolgere gli occhi verso l’alto è sempre possibile. E a partire dal giorno 11 di questo mese, proprio in P.zza XXIV Maggio a Milano, si potranno ammirare i colori inconfondibili di Rodolfo Viola sulla gigantografia di un suo dipinto (7x12m). Un colpo di luce sulla nostra città: un riconoscimento a lui dedicato.
Sono passati 30 anni, era il 1974, dalla prima firma che il Maestro Viola poneva per primo sul Manifesto dell’Universalismo su cui poi si unirono quelle di importanti rappresentanti della cultura italiana come Peter Maag, Giuseppe Marotta, Carlo Mauri e Franco Zeffirelli.
Il “Museo dell’Universalismo: da Rodolfo Viola al futuro” trovava spazio nel Comune di Montecatini.
L’Universalismo di Viola segnava il primo passo su un sentiero che conduceva ad un mondo più attento all’arte, ai valori, ai contenuti delle attività degli uomini, ad una migliore comunicazione, a una maggiore sensibilità.
L’universalismo nasce dalla convinzione di Viola che l’arte sia universale, come universale è il bisogno dell'uomo che si vuole definire tale, per la purezza, la semplicità, la genuinità.
Giovedì 27 maggio, presso la prestigiosa personale Galleria Strasburgo del Maestro Rodolfo Viola in Galleria Strasburgo, 2 (San Babila) a Milano, a partire dalle 18:30, amanti dell’arte, collezionisti ed estimatori si riuniranno per celebrare insieme questo evento, unico proprio per l’importanza della ricorrenza.
Saranno esposti i dipinti più significativi della produzione artistica del Maestro: colori, luce e la sua grande abilità pittorica saranno la cornice di questa straordinaria serata.
Un elegante cocktail accompagnerà le performance di artisti protagonisti di diverse forme d’arte, conformemente allo spirito del messaggio Universalista: musica dei grandi del jazz milanese, exploit musicali, e un allestimento con artistici vasi creati dall’estro di Pietro Lorenzini.
Il percorso artistico di Viola è segnato da molti successi, a cominciare dalla collezione di francobolli emessa nel 1969 dalla Repubblica di San Marino, riproducente tre soggetti su tela del Maestro: primo contemporaneo dopo i grandi Maestri del passato.
La Commissione del Duomo sceglie un suo dipinto per celebrare il VI Centenario del Duomo di Milano: opera originale ora custodita al Museo dell’Arcivescovado.
E poi il mare, i suoi umori, le sue cangianti espressioni. Il mare perché Rodolfo Viola è il pittore del mare, emotivamente reinterpretato sulle tele care a collezionisti. La passione per il mare ha permesso a Viola di diventare il pittore dell’America’s Cup; un suo dipinto è esposto permanentemente a bordo dell’Amerigo Vespucci durante una consacrazione alla presenza dell’Ammiraglio Agostino Straulino e numerosi sono i dipinti a bordo di famose imbarcazioni.
E’ un appuntamento irrinunciabile per collezionisti e cultori dell’arte, che nel tempo hanno potuto seguire il percorso artistico del Maestro anche attraverso le tre importanti monografie a lui dedicate: la prima presentata da André Verdet, il grande critico di Picasso, la seconda dal critico d’arte Pierre Restany, l’indimenticato fondatore del neo-realismo, la terza dal Prof. Silvio Ceccato, cibernetico ed estimatore di Viola.
27
maggio 2004
L’arte riconquista la scena: trent’anni di Universalismo
Dal 27 maggio al 27 giugno 2004
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE STRASBURGO
Milano, via Savona, 123, (Milano)
Milano, via Savona, 123, (Milano)
Vernissage
27 Maggio 2004, dalle 18,30
Autore