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Michela Zasio – Umanità Artificiale
L’esposizione prosegue il ciclo ‘ArteAntologia’, che dà voce a quella porzione del mondo dell’arte che, al di là dei circuiti commerciali, persegue con serietà la sua ricerca pittorica
Comunicato stampa
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Dall’8 al 24 settembre la Fondazione Stelline di Milano ospiterà la mostra personale di Michela Zasio, artista veneta che da anni ormai vive e lavora stabilmente a Roma. L’esposizione prosegue il ciclo ‘ArteAntologia’, che dà voce a quella porzione del mondo dell’arte che, al di là dei circuiti commerciali, persegue con serietà la sua ricerca pittorica. Per l’occasione si ricompone il legame tra Milano e il grande artista Pedro Cano, di cui la Zasio è allieva, che nel 2003 ha presentato, proprio alle Stelline, una sua importante antologica.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione delle Stelline con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e del Comune di Milano.
La mostra raccoglierà una serie di lavori ispirati a forme e volumi di oggetti, spoglie, reliquie di manichini dalle fattezze umane. Queste opere sono un viaggio dentro la pittura per scoprire come tradurre in immagini le emozioni provocate da oggetti e involucri, un tempo rivestiti o riempiti di vita, e oggi inanimati e abbandonati, che raccontano silenti storie di uomini. Scrutare e vedere come la luce lavora dentro le cuciture sdrucite di un vecchio manichino disfatto, indagare le ombre di pezzi tenuti insieme da fili consunti riverberati dal sole, cogliere in un busto la deformità di un corpo costretto da cinghie di cuoio e acciaio, non è solo un esercizio estetico. Significa superare la materia per cercare lo spirito dell'uomo, come una novella archeologa in cerca delle tracce dell’umanità contemporanea.
Come racconta Pedro Cano, nel suo testo in catalogo, «il risultato del suo lavoro è di alta intensità e il colore in questa serie di lavori si è arricchito enormemente. Si parte dai toni grigiastri e cupi per arrivare ad intensissime tinte rosse, verdi o blu, che evocano un misto tra il mondo fauve e la cultura della pop art. Credo che in questo momento il lavoro di Michela Zasio stia maturando e cercando immagini sempre più potenti e scarne. È qui l'importanza del suo percorso.»
Tommaso Strinati, nel descrivere il lavoro della Zasio, annota che in esso «si evolve la tecnica ma si evolvono anche i contenuti con una vena ironica che sembra prendere piede in questa carrellata di oggetti improbabili, ma dalle forme curiose.».
Catalogo edizioni Pegasus.
L’iniziativa è promossa dalla Fondazione delle Stelline con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, della Regione Lombardia, della Provincia di Milano e del Comune di Milano.
La mostra raccoglierà una serie di lavori ispirati a forme e volumi di oggetti, spoglie, reliquie di manichini dalle fattezze umane. Queste opere sono un viaggio dentro la pittura per scoprire come tradurre in immagini le emozioni provocate da oggetti e involucri, un tempo rivestiti o riempiti di vita, e oggi inanimati e abbandonati, che raccontano silenti storie di uomini. Scrutare e vedere come la luce lavora dentro le cuciture sdrucite di un vecchio manichino disfatto, indagare le ombre di pezzi tenuti insieme da fili consunti riverberati dal sole, cogliere in un busto la deformità di un corpo costretto da cinghie di cuoio e acciaio, non è solo un esercizio estetico. Significa superare la materia per cercare lo spirito dell'uomo, come una novella archeologa in cerca delle tracce dell’umanità contemporanea.
Come racconta Pedro Cano, nel suo testo in catalogo, «il risultato del suo lavoro è di alta intensità e il colore in questa serie di lavori si è arricchito enormemente. Si parte dai toni grigiastri e cupi per arrivare ad intensissime tinte rosse, verdi o blu, che evocano un misto tra il mondo fauve e la cultura della pop art. Credo che in questo momento il lavoro di Michela Zasio stia maturando e cercando immagini sempre più potenti e scarne. È qui l'importanza del suo percorso.»
Tommaso Strinati, nel descrivere il lavoro della Zasio, annota che in esso «si evolve la tecnica ma si evolvono anche i contenuti con una vena ironica che sembra prendere piede in questa carrellata di oggetti improbabili, ma dalle forme curiose.».
Catalogo edizioni Pegasus.
07
settembre 2005
Michela Zasio – Umanità Artificiale
Dal 07 al 24 settembre 2005
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE STELLINE – PALAZZO DELLE STELLINE
Milano, Corso Magenta, 61, (Milano)
Milano, Corso Magenta, 61, (Milano)
Orario di apertura
lunedì 14–19; da martedì a sabato 10–19
Vernissage
7 Settembre 2005, ore 18,30
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore