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Luisa Bergamini – Contrappunto Ritmico Ipotattico
opere e studi recenti dell’artista emiliana
Comunicato stampa
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Luisa Bergamini cerca di dare sostanza alle attese, alle pause, ai momenti di riflessione e definisce, nelle sue acute elaborazioni, soglie e limiti, ma fa di tutto perché ci sia un varco, un respiro, un’apertura, un battito di futuro.
Il suo intendimento indugia, con severa discrezione, sull’esterno del mondo e mantiene un pudico contatto con il sentiero del limite, che non ravvede come soglia di preclusione.
Un sentimento di riappropriazione l’ha spinta, soprattutto, sul bianco e a rivedere il nostro vivere, con i sussulti del quotidiano
Una vera e propria profonda presa di coscienza, corroborata anche dall’esame di ciò che si sedimenta, dichiarano le sue composizioni modulari astratte.
Il “focus” della costruzione pittorica di Luisa Bergamini prende spunto da vene intimistiche sino a tangere interessi sociali in una chiave più vicina a disamine attivate da una penetrante astrazione.
Si distinguono i consistenti attuali lavori di Luisa Bergamini per i concetti di base con i quali affronta l’esemplarità del modulo, che, così, sostiene il suo discorso spaziale, nel segno e nel ricordo delle tante esperienze romane degli anni Sessanta, ad esempio di Calò, Cannella, Alviani e dell’abruzzese Di Fabio, ma anche dei campani del Gruppo “Geometria e Ricerca”, di cui si ricorda la prima monografia, pubblicata nel 1979, realizzata dall’Istituto Grafico Editoriale Italiano, di Napoli, di Rodolfo Rubino, curata da Luigi Paolo Finizio.
Il gruppo napoletano “Geometria e Ricerca” si formò nel 1976 con la partecipazione di Renato Barisani, Gianni De Tora, Carmine Di Ruggiero, Riccardo Riccini, Guido Tatafiore, Giuseppe Testa e, successivamente, di Riccardo Trapani.
L'intento creativo che li accomunava si muoveva sulla linea di continuità storica del linguaggio geometrico.
Per ciascuno, dall'interno del ventaglio delle proprie esperienze, si prospettò un solidale campo di ricerca: il campo dell'immaginario geometrico.
Nel complesso, il loro è stato certamente un fenomeno centrale nella cultura visiva partenopea.
Ritornando sull’artista considerata, segnaliamo che Luisa Bergamini riesce con soluzioni, suffragate da estremi particolarismi astratti, a dettagliare tensioni, abbinamenti, costruzioni e trasversali strutturazioni, che investigano percezioni cromatiche.
Sull’artista hanno espresso attente considerazioni alcuni importanti critici e giornalisti ed il suo lavoro è stato sottolineato anche dal critico abruzzese Leo Strozzieri, che ha scritto in modo esaustivo sugli “Iperspazialisti”, tra l’altro, nel catalogo “Iperspazialismo e sue radici storiche”, che fece da corredo alla mostra “Movimento Iperspazialista e sue radici storiche”, dell’agosto 2005, realizzata a Popoli, in provincia di Pescara, alla Sala Comunale “Corradino D’Ascanio” (inventore, per chi non lo sapesse ancora, dell’elicottero e della vespa).
Su Luisa Bergamini si è attivata un’attenzione critica e i suoi lavori, eleganti e ritmici, abbracciano il mondo delle coordinate comunicative.
Maurizio Vitiello
Il suo intendimento indugia, con severa discrezione, sull’esterno del mondo e mantiene un pudico contatto con il sentiero del limite, che non ravvede come soglia di preclusione.
Un sentimento di riappropriazione l’ha spinta, soprattutto, sul bianco e a rivedere il nostro vivere, con i sussulti del quotidiano
Una vera e propria profonda presa di coscienza, corroborata anche dall’esame di ciò che si sedimenta, dichiarano le sue composizioni modulari astratte.
Il “focus” della costruzione pittorica di Luisa Bergamini prende spunto da vene intimistiche sino a tangere interessi sociali in una chiave più vicina a disamine attivate da una penetrante astrazione.
Si distinguono i consistenti attuali lavori di Luisa Bergamini per i concetti di base con i quali affronta l’esemplarità del modulo, che, così, sostiene il suo discorso spaziale, nel segno e nel ricordo delle tante esperienze romane degli anni Sessanta, ad esempio di Calò, Cannella, Alviani e dell’abruzzese Di Fabio, ma anche dei campani del Gruppo “Geometria e Ricerca”, di cui si ricorda la prima monografia, pubblicata nel 1979, realizzata dall’Istituto Grafico Editoriale Italiano, di Napoli, di Rodolfo Rubino, curata da Luigi Paolo Finizio.
Il gruppo napoletano “Geometria e Ricerca” si formò nel 1976 con la partecipazione di Renato Barisani, Gianni De Tora, Carmine Di Ruggiero, Riccardo Riccini, Guido Tatafiore, Giuseppe Testa e, successivamente, di Riccardo Trapani.
L'intento creativo che li accomunava si muoveva sulla linea di continuità storica del linguaggio geometrico.
Per ciascuno, dall'interno del ventaglio delle proprie esperienze, si prospettò un solidale campo di ricerca: il campo dell'immaginario geometrico.
Nel complesso, il loro è stato certamente un fenomeno centrale nella cultura visiva partenopea.
Ritornando sull’artista considerata, segnaliamo che Luisa Bergamini riesce con soluzioni, suffragate da estremi particolarismi astratti, a dettagliare tensioni, abbinamenti, costruzioni e trasversali strutturazioni, che investigano percezioni cromatiche.
Sull’artista hanno espresso attente considerazioni alcuni importanti critici e giornalisti ed il suo lavoro è stato sottolineato anche dal critico abruzzese Leo Strozzieri, che ha scritto in modo esaustivo sugli “Iperspazialisti”, tra l’altro, nel catalogo “Iperspazialismo e sue radici storiche”, che fece da corredo alla mostra “Movimento Iperspazialista e sue radici storiche”, dell’agosto 2005, realizzata a Popoli, in provincia di Pescara, alla Sala Comunale “Corradino D’Ascanio” (inventore, per chi non lo sapesse ancora, dell’elicottero e della vespa).
Su Luisa Bergamini si è attivata un’attenzione critica e i suoi lavori, eleganti e ritmici, abbracciano il mondo delle coordinate comunicative.
Maurizio Vitiello
28
dicembre 2005
Luisa Bergamini – Contrappunto Ritmico Ipotattico
28 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
STUDIO BERGAMINI
Bologna, Via Giuseppe Rivani, 14, (Bologna)
Bologna, Via Giuseppe Rivani, 14, (Bologna)
Biglietti
previo appuntamento telefonico
Orario di apertura
solo il mercoledì, ore 17–19
Vernissage
28 Dicembre 2005, ore 18
Autore
Curatore