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Ciro Palladino – + nero del Nero
Personale
Comunicato stampa
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Ciro Palladino è nato 54 anni fa a Torre del Greco dove vive e lavora.
Scrive Nicola Micieli nel catalogo della ultima e recente Biennale Aldo Roncaglia
“In Palladino si conclude un viaggio nel segno dell’uomo recuperato in presenza fisica, come effigie richiamata ad una centralità emblematica, che non è quella antropometrica della visione rinascimentale e non è quella dismisurata dell’antropocentrismo contemporaneo, il cui delirio di onnipotenza nega gli equilibri vitali nel sistema mondo e pone le basi dell’annichilimento. E’ un segno inquieto e inquietante, l’uomo che qui ci viene consegnato già ambiguo nella sua manifestazione corporale, dal pittore lumeggiato con tecnica di scena, perché prenda temporanea consistenza dall’oscuro fondo seicentesco da cui tenta di liberarsi, come un prigioniero michelangiolesco in versione palestrata .
L’uomo è luogo non già di sintesi delle ambivalenze, ma di frizione e corto circuito di tutte le contraddizioni, che sulla tela dell’artista assume e somatizza, facendosene carico in prima persona, se in Mimetico, il quadro finale della trilogia con predella qui presentata, è da riconoscere la sua stessa presenza tra i barattoli del colore e sullo sfondo di un quadro informale. E rende conto di quelle contraddizioni, il pittore, tentando di contenerne le urgenze rendendole compresenti nell’ordine formale della partitura dove tutto si tiene. Nel senso che registra ed assesta il segno corsivo e la figura disegnata, il magma materico sedimentato e la concrezione illusoria determinata dal coagularsi della luce, la tessera preziosa a foglie d’oro o a risonante timbro del colore e il graffito infantile incerto nel suo andamento lineare, il simbolo evocatore e l’oggetto della quotidianità: momenti che chiedono luce ed udienza, e che Palladino esibisce al proscenio tentando una possibile storia, se non un mito, cui ancorarsi e ancorarci nella deriva della vita contemporanea.”
E’ reduce da Art Cologne, da Gent in Belgio , da Arte Padova e dalla Biennale Aldo Roncaglia, dove ha ottenuto grandi consensi di critica e riconoscimenti particolari da parte di operatori del design; nel suo passato c’è la direzione per oltre un decennio del Centro design Falconio di Napoli e forte è stata la sua attenzione alla scenografia per la quale è noto negli ambienti della cultura napoletana.
“ + nero del nero ” è il titolo della personale di Ciro Palladino allestita alla GrafiqueArtGallery di Bologna.
In mostra circa venti opere di grande formato , composizioni e polittici tra cui l’opera esposta alla recente Biennale Aldo Roncaglia Le sue tele sono opere a tecnica mista ( colori acrilici su tela con interventi di pigmenti e frammenti metallici ) espressione di nuove linee di ricerca: il di-pinto, privo di confini, tende ad espandersi e nel contempo ad attirare in se quanto lo circonda e ad interagire con lo spettatore.
Scrive Nicola Micieli nel catalogo della ultima e recente Biennale Aldo Roncaglia
“In Palladino si conclude un viaggio nel segno dell’uomo recuperato in presenza fisica, come effigie richiamata ad una centralità emblematica, che non è quella antropometrica della visione rinascimentale e non è quella dismisurata dell’antropocentrismo contemporaneo, il cui delirio di onnipotenza nega gli equilibri vitali nel sistema mondo e pone le basi dell’annichilimento. E’ un segno inquieto e inquietante, l’uomo che qui ci viene consegnato già ambiguo nella sua manifestazione corporale, dal pittore lumeggiato con tecnica di scena, perché prenda temporanea consistenza dall’oscuro fondo seicentesco da cui tenta di liberarsi, come un prigioniero michelangiolesco in versione palestrata .
L’uomo è luogo non già di sintesi delle ambivalenze, ma di frizione e corto circuito di tutte le contraddizioni, che sulla tela dell’artista assume e somatizza, facendosene carico in prima persona, se in Mimetico, il quadro finale della trilogia con predella qui presentata, è da riconoscere la sua stessa presenza tra i barattoli del colore e sullo sfondo di un quadro informale. E rende conto di quelle contraddizioni, il pittore, tentando di contenerne le urgenze rendendole compresenti nell’ordine formale della partitura dove tutto si tiene. Nel senso che registra ed assesta il segno corsivo e la figura disegnata, il magma materico sedimentato e la concrezione illusoria determinata dal coagularsi della luce, la tessera preziosa a foglie d’oro o a risonante timbro del colore e il graffito infantile incerto nel suo andamento lineare, il simbolo evocatore e l’oggetto della quotidianità: momenti che chiedono luce ed udienza, e che Palladino esibisce al proscenio tentando una possibile storia, se non un mito, cui ancorarsi e ancorarci nella deriva della vita contemporanea.”
E’ reduce da Art Cologne, da Gent in Belgio , da Arte Padova e dalla Biennale Aldo Roncaglia, dove ha ottenuto grandi consensi di critica e riconoscimenti particolari da parte di operatori del design; nel suo passato c’è la direzione per oltre un decennio del Centro design Falconio di Napoli e forte è stata la sua attenzione alla scenografia per la quale è noto negli ambienti della cultura napoletana.
“ + nero del nero ” è il titolo della personale di Ciro Palladino allestita alla GrafiqueArtGallery di Bologna.
In mostra circa venti opere di grande formato , composizioni e polittici tra cui l’opera esposta alla recente Biennale Aldo Roncaglia Le sue tele sono opere a tecnica mista ( colori acrilici su tela con interventi di pigmenti e frammenti metallici ) espressione di nuove linee di ricerca: il di-pinto, privo di confini, tende ad espandersi e nel contempo ad attirare in se quanto lo circonda e ad interagire con lo spettatore.
21
gennaio 2006
Ciro Palladino – + nero del Nero
Dal 21 gennaio all'undici febbraio 2006
arte contemporanea
Location
ANGELA MEMOLA GRAFIQUE ART GALLERY
Bologna, Via Ferrarese, 57, (Bologna)
Bologna, Via Ferrarese, 57, (Bologna)
Vernissage
21 Gennaio 2006, ore 17,30
Autore