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Miriam Secco – Etat de necessité
Le opere nascono dall’’esigenza di una ricerca ciclica, con un ritmo regolare, come se si trattasse di qualcosa di vivo, una sorta di sistema sanguigno
Comunicato stampa
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Le opere nascono dall’esigenza di una ricerca ciclica, con un ritmo regolare, come se si trattasse di qualcosa di vivo, una sorta di sistema sanguigno; ma anche ossessiva talvolta, nell’insistenza con determinate scelte cromatiche. Il colore gioca un ruolo fondamentale e rappresenta un archetipo del panorama interiore. Ed esso dialoga in continuazione con la forma. Forma ad uno stato primitivo, movimento pulsante che pare imporsi e gestire lo spazio occupato sulla tela con impeto. Ma essa trascende ogni controllo e questo la rende imprevedibile, dunque con un’attenta analisi rivela la sua fragilità.
La stoffa è l’elemento chiave per la sua natura effimera e comune, per la facilità con la quale si può manipolare. Ma presa sotto esame, le si da importanza, la si valorizza fino a trasformarla in qualcosa di prezioso e soprattutto unico. L’unicità appartiene ad ogni modulo nonostante quest’ultimo faccia parte di un sistema complesso e apparentemente omogeneo.
In fondo si tratta della necessità di osservare da molto vicino l’animo umano, con i suoi mutamenti anche i più impercettibili. ‘E un’indagine per catalogazione, un dizionario di campionature emozionali. L’evoluzione delle opere, che ha visto sostituire la tela in favore di cubi di legno in formato rigorosamente 30x30, con un lato aperto, ha reso ancora più evidente la polarità dialettica tra la geometria e la pulizia dell’esperimento, del modello, catalogazione di quella che sembra quasi essere una scatola, e la stoffa che si contorce imprevedibile e irrompe con decisione oltre lo spazio definito dai contorni del suo supporto. A questo punto lo strato di vernice blocca il movimento come se si trattasse di un’istantanea, uno scatto, per poi passare al modulo successivo, al movimento che avviene subito dopo. Perchè ciò che importa all’artista è il gesto stesso della ricerca e dell’osservazione; la necessità di mantenere un costante livello di contraddizione, attraverso un equilibrio come risultato di costante trasformazione.
Biografia dell'artista:
Miriam Secco nasce a Tradate nel 1981. Si diploma nel 2002 come illustratrice e designer alla Scuola d’Arti Applicate del Castello Sforzesco a Milano; sperimenta, attraverso laboratori di incisione e fotografia, e partecipa ad uno stage di animazione tenuto da Bruno Bozzetto presso il museo di Scienze Naturali di Milano. Dopo un’esperienza come grafica e illustratrice, nel 2003 organizza la prima mostra personale di fotografia al “Civico10” di Varese; nel 2004 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Nello stesso anno viene selezionata per la mostra collettiva organizzata dall’Accademia presso l’università di Daegu, in Corea, e per la 13° edizione del Salon Primo, dove espone presso il Museo della Permanente, l’opera “état de necessité” acrilico su tela, 70x 70 cm.
Successivamente partecipa ad una serie di esposizioni legate all’associazione degli artisti di Daverio, in provincia di Varese, e alla mostra collettiva “milleduecentocinquantatredici” tenuta presso lo spazio espositivo del Chiostro di Voltorre (Va), curata da Fabbrica Arte e patrocinata dall’Assessorato alle Culture della Regione Lombardia.
Nel 2005 si trasferisce a Milano e si unisce al gruppo The BAG art factory.
La stoffa è l’elemento chiave per la sua natura effimera e comune, per la facilità con la quale si può manipolare. Ma presa sotto esame, le si da importanza, la si valorizza fino a trasformarla in qualcosa di prezioso e soprattutto unico. L’unicità appartiene ad ogni modulo nonostante quest’ultimo faccia parte di un sistema complesso e apparentemente omogeneo.
In fondo si tratta della necessità di osservare da molto vicino l’animo umano, con i suoi mutamenti anche i più impercettibili. ‘E un’indagine per catalogazione, un dizionario di campionature emozionali. L’evoluzione delle opere, che ha visto sostituire la tela in favore di cubi di legno in formato rigorosamente 30x30, con un lato aperto, ha reso ancora più evidente la polarità dialettica tra la geometria e la pulizia dell’esperimento, del modello, catalogazione di quella che sembra quasi essere una scatola, e la stoffa che si contorce imprevedibile e irrompe con decisione oltre lo spazio definito dai contorni del suo supporto. A questo punto lo strato di vernice blocca il movimento come se si trattasse di un’istantanea, uno scatto, per poi passare al modulo successivo, al movimento che avviene subito dopo. Perchè ciò che importa all’artista è il gesto stesso della ricerca e dell’osservazione; la necessità di mantenere un costante livello di contraddizione, attraverso un equilibrio come risultato di costante trasformazione.
Biografia dell'artista:
Miriam Secco nasce a Tradate nel 1981. Si diploma nel 2002 come illustratrice e designer alla Scuola d’Arti Applicate del Castello Sforzesco a Milano; sperimenta, attraverso laboratori di incisione e fotografia, e partecipa ad uno stage di animazione tenuto da Bruno Bozzetto presso il museo di Scienze Naturali di Milano. Dopo un’esperienza come grafica e illustratrice, nel 2003 organizza la prima mostra personale di fotografia al “Civico10” di Varese; nel 2004 si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Brera.
Nello stesso anno viene selezionata per la mostra collettiva organizzata dall’Accademia presso l’università di Daegu, in Corea, e per la 13° edizione del Salon Primo, dove espone presso il Museo della Permanente, l’opera “état de necessité” acrilico su tela, 70x 70 cm.
Successivamente partecipa ad una serie di esposizioni legate all’associazione degli artisti di Daverio, in provincia di Varese, e alla mostra collettiva “milleduecentocinquantatredici” tenuta presso lo spazio espositivo del Chiostro di Voltorre (Va), curata da Fabbrica Arte e patrocinata dall’Assessorato alle Culture della Regione Lombardia.
Nel 2005 si trasferisce a Milano e si unisce al gruppo The BAG art factory.
11
maggio 2006
Miriam Secco – Etat de necessité
Dall'undici al 17 maggio 2006
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE FAMIGLIA MARGINI
Milano, Via Simone D'orsenigo, 6, (Milano)
Milano, Via Simone D'orsenigo, 6, (Milano)
Orario di apertura
su prenotazione, tutti i giorni dalle 15 alle 21
Vernissage
11 Maggio 2006, ore 19
Autore
Curatore