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Claudia Losi
Il Lavoro di Claudia Losi (Piacenza, 1971) è legato all’esperienza diretta della natura, al rapporto con le scienze naturali e allo scorrere del tempo
Comunicato stampa
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Il Lavoro di Claudia Losi (Piacenza, 1971) è legato all’esperienza diretta della natura, al rapporto con le scienze naturali e allo scorrere del tempo. La lentezza e la manualità sono aspetti importanti del suo lavoro, consapevolmente contrapposti alla velocità della realtà contemporanea. Anche per questo motivo il ricamo è il mezzo espressivo che utilizza più sovente. Altrettanto importanti sono la scelta dei materiali e le collaborazioni che Claudia Losi tesse con altri autori e persone la cui collaborazione costituisce un passaggio fondamentale della sua poetica.
Nella sua personale alla galleria Monica De Cardenas Claudia Losi presenta quattro installazioni nate in parte da esperienze legate al Balena Project, il progetto che ha iniziato nel 2002 con la realizzando in tessuto di una “balenottera comune” in dimensioni reali. La sagoma di stoffa riproduce fedelmente l’anatomia del cetaceo, il più grande e veloce del Mediterraneo. Dopo essere stata cucita, la balena ha iniziato un viaggio attraverso luoghi diversi, dentro e fuori dai contesti espostivi strettamente artistici; il grande mammifero è diventato il catalizzatore di progetti, performance e incontri con il pubblico. In viaggio per l’Italia ed altri paesi è stata ospitata da piazze, musei, spiagge, scuole e periferie. Raccogliendo così storie e tratteggiando una particolare geografia dello spostamento. Il risultato è un progetto di sguardi, competenze e passioni di molte persone differenti, che convergono a restituire una molteplicità di punti di vista rispetto all’idea di ambiente e società.
Nel settembre del 2005 la balena di Claudia Losi è stata esposta in Ecuador. L’installazione Balena Project - Ecuador, che verrà presentata in galleria, è nato dalla collaborazione con donne autoctone di Guamote e Pungui (Ecuador), che non hanno mai visto il mare e tanto meno una balena. L’artista ha chiesto loro di realizzare in delle piccole balene in lana di forme e colori diversi. E’ stato creato così un “tappeto di balene immaginarie” che sarà affiancato dalla proiezione di un video che mostra i gesti silenziosi e precisi delle donne che collettivamente partecipano alla creazione delle piccole forme animali. Anche l’installazione Shigras, composta da borse tradizionali andine di lana fatte a mano, scaturisce dalla collaborazione con alcune donne dell’Ecuador. Caratterizzate dalla forma cava di nido o alveare, conservano il ricamo di un testo poetico scritto dall’artista ed inviato alle donne ecuadoregne: frasi leggibili all’esterno delle shigras che idealmente diventano scrigni, custodi di un rapporto fatto di parole condivise tra l’artista e le donne che hanno partecipato alla loro realizzazione.
L’opera Aria Mobile è il risultato di un work in progress: una sfera-gomitolo che da mesi cresce grazie alla lenta ma costante sovrapposizione di fili - come strati di materia e di racconto - che l’artista compone pazientemente dando loro la direzione dei venti d’alta quota, trasformando così il gomitolo in un “geoide” che accresce di massa e di significato nel suo progressivo affastellarsi.
Con la serie Celacanti l’artista crea nello spazio della galleria una sala dall’atmosfera sospesa e rarefatta: dieci grandi superfici quadrate ricavate dalla morbida consistenza di una stoffa imbottita e dai toni tenui, lasciano affiorare ricami e disegni leggerissimi, quasi evanescenti. Corpi e segni diafani che fluttuano nello spazio imprecisato della rappresentazione, stratificazione di tempi e forme diverse che sembrano immersi in un liquido amniotico primordiale. Tra le figure fluttuanti è rappresentato più volte il rarissimo Celacanto, conosciuto anche come “pesce fossile” per la caratteristica di aver conservato il suo aspetto preistorico attraverso secoli di evoluzione e che, nei ricami di Claudia Losi, compare come una presenza metaforicamente sospesa in un tempo dilatato e indefinito.
Nella sua personale alla galleria Monica De Cardenas Claudia Losi presenta quattro installazioni nate in parte da esperienze legate al Balena Project, il progetto che ha iniziato nel 2002 con la realizzando in tessuto di una “balenottera comune” in dimensioni reali. La sagoma di stoffa riproduce fedelmente l’anatomia del cetaceo, il più grande e veloce del Mediterraneo. Dopo essere stata cucita, la balena ha iniziato un viaggio attraverso luoghi diversi, dentro e fuori dai contesti espostivi strettamente artistici; il grande mammifero è diventato il catalizzatore di progetti, performance e incontri con il pubblico. In viaggio per l’Italia ed altri paesi è stata ospitata da piazze, musei, spiagge, scuole e periferie. Raccogliendo così storie e tratteggiando una particolare geografia dello spostamento. Il risultato è un progetto di sguardi, competenze e passioni di molte persone differenti, che convergono a restituire una molteplicità di punti di vista rispetto all’idea di ambiente e società.
Nel settembre del 2005 la balena di Claudia Losi è stata esposta in Ecuador. L’installazione Balena Project - Ecuador, che verrà presentata in galleria, è nato dalla collaborazione con donne autoctone di Guamote e Pungui (Ecuador), che non hanno mai visto il mare e tanto meno una balena. L’artista ha chiesto loro di realizzare in delle piccole balene in lana di forme e colori diversi. E’ stato creato così un “tappeto di balene immaginarie” che sarà affiancato dalla proiezione di un video che mostra i gesti silenziosi e precisi delle donne che collettivamente partecipano alla creazione delle piccole forme animali. Anche l’installazione Shigras, composta da borse tradizionali andine di lana fatte a mano, scaturisce dalla collaborazione con alcune donne dell’Ecuador. Caratterizzate dalla forma cava di nido o alveare, conservano il ricamo di un testo poetico scritto dall’artista ed inviato alle donne ecuadoregne: frasi leggibili all’esterno delle shigras che idealmente diventano scrigni, custodi di un rapporto fatto di parole condivise tra l’artista e le donne che hanno partecipato alla loro realizzazione.
L’opera Aria Mobile è il risultato di un work in progress: una sfera-gomitolo che da mesi cresce grazie alla lenta ma costante sovrapposizione di fili - come strati di materia e di racconto - che l’artista compone pazientemente dando loro la direzione dei venti d’alta quota, trasformando così il gomitolo in un “geoide” che accresce di massa e di significato nel suo progressivo affastellarsi.
Con la serie Celacanti l’artista crea nello spazio della galleria una sala dall’atmosfera sospesa e rarefatta: dieci grandi superfici quadrate ricavate dalla morbida consistenza di una stoffa imbottita e dai toni tenui, lasciano affiorare ricami e disegni leggerissimi, quasi evanescenti. Corpi e segni diafani che fluttuano nello spazio imprecisato della rappresentazione, stratificazione di tempi e forme diverse che sembrano immersi in un liquido amniotico primordiale. Tra le figure fluttuanti è rappresentato più volte il rarissimo Celacanto, conosciuto anche come “pesce fossile” per la caratteristica di aver conservato il suo aspetto preistorico attraverso secoli di evoluzione e che, nei ricami di Claudia Losi, compare come una presenza metaforicamente sospesa in un tempo dilatato e indefinito.
30
maggio 2006
Claudia Losi
Dal 30 maggio al 28 luglio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA MONICA DE CARDENAS
Milano, Via Francesco Viganò, 4, (Milano)
Milano, Via Francesco Viganò, 4, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 15-19
Vernissage
30 Maggio 2006, ore 19
Autore