Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
-
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
-
Luigi Mainolfi
La mostra alla galleria l’Elefante presenta, assieme alle opere di terracotta dei primi anni Ottanta, prevalentemente lavori in cui la semplificazione geometrica si accompagna alla sensibilizzazione della superficie
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sperimentando materiali diversi, la terracotta, il rame, il bronzo, il legno, Luigi Mainolfi approda alla scultura negli anni Settanta a Torino, dopo esperienze artistiche di tipo performativo. Sono gli anni in cui irrompono sulla scena artistica mondiale tutte quelle istanze che nascono nel panorama vastissimo degli anni Sessanta: tra le più note: l'Arte Povera e l'Arte Concettuale. Inizia la Transavanguardia.
Mainolfi non appartiene a loro.
Schivo, privilegia il rapporto con la natura, luogo di indagine esclusivo da cui trae la spinta creativa per lavori la cui indeterminatezza, il rimando al gesto da cui provengono e alla materia che li ha creati, ma anche la proiezione verso tutto quello che rimane da fare, restano fondamentali nella poetica dell'Artista. Questa precarietà, unita al suo legame profondo con la natura, si esprime all'inizio con l'utilizzo di materie duttli che si modificano con il tempo (la terracotta, il tufo, la lava), più avanti con la ripetizione - che è essa stessa rimando in quanto dà l'idea di ciò che è ancora in fieri - di motivi geometrici: le nacchere, le scaglie di rame, le gabbie, specchi di quel tessuto di cui si compone l'universo.
"...la ripetizione è anche la chiave della biologia: se noi guardiamo al microscopio scopriamo che tutto ha una struttura di carattere ripetitivo e geometrico. Non c'è nessuna forma al mondo che non parta da (o faccia parte di) una composizione geometrica a ritmo matematico..." Luigi Mainolfi.
La mostra alla galleria l'Elefante presenta, assieme alle opere di terracotta dei primi anni Ottanta, prevalentemente lavori in cui la semplificazione geometrica si accompagna alla sensibilizzazione della superficie: i Paesaggi, opere iniziate negli anni Novanta, rivestite da una miriade di lamelle di metallo tutte uguali, con qualche piccola ossidazione qua e là. il tema del paesaggio costituisce per l'Artista un ambito di ricerca importante, poichè lo Scultore fa suo un tema da sempre privilegio della pittura.
Mainolfi non appartiene a loro.
Schivo, privilegia il rapporto con la natura, luogo di indagine esclusivo da cui trae la spinta creativa per lavori la cui indeterminatezza, il rimando al gesto da cui provengono e alla materia che li ha creati, ma anche la proiezione verso tutto quello che rimane da fare, restano fondamentali nella poetica dell'Artista. Questa precarietà, unita al suo legame profondo con la natura, si esprime all'inizio con l'utilizzo di materie duttli che si modificano con il tempo (la terracotta, il tufo, la lava), più avanti con la ripetizione - che è essa stessa rimando in quanto dà l'idea di ciò che è ancora in fieri - di motivi geometrici: le nacchere, le scaglie di rame, le gabbie, specchi di quel tessuto di cui si compone l'universo.
"...la ripetizione è anche la chiave della biologia: se noi guardiamo al microscopio scopriamo che tutto ha una struttura di carattere ripetitivo e geometrico. Non c'è nessuna forma al mondo che non parta da (o faccia parte di) una composizione geometrica a ritmo matematico..." Luigi Mainolfi.
La mostra alla galleria l'Elefante presenta, assieme alle opere di terracotta dei primi anni Ottanta, prevalentemente lavori in cui la semplificazione geometrica si accompagna alla sensibilizzazione della superficie: i Paesaggi, opere iniziate negli anni Novanta, rivestite da una miriade di lamelle di metallo tutte uguali, con qualche piccola ossidazione qua e là. il tema del paesaggio costituisce per l'Artista un ambito di ricerca importante, poichè lo Scultore fa suo un tema da sempre privilegio della pittura.
19
maggio 2006
Luigi Mainolfi
Dal 19 maggio al 17 giugno 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA L’ELEFANTE
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Treviso, Via Roggia, 52, (Treviso)
Orario di apertura
dal martedì al sabato 15.30-19.30 o su appuntamento
Vernissage
19 Maggio 2006, ore 18
Autore