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Jessica Stockholder
Dopo la retrospettiva che le hanno dedicato la GAM di Torino e il PAC di Ferrara nel 2005, ora la Galleria Raffaella Cortese organizza una mostra di Jessica Stockholder con opere realizzate tra il 1997 e il 2003
Comunicato stampa
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Dopo la retrospettiva che le hanno dedicato la GAM di Torino e il PAC di Ferrara nel 2005, ora la Galleria Raffaella Cortese organizza una mostra di Jessica Stockholder con opere realizzate tra il 1997 e il 2003.
Le sculture di Stockholder sono accumulazioni di oggetti – lampade secchi tappeti pellicce tronchi d’albero ferramenta – che l’artista combina in modo apparentemente illogico, dando vita a quadri tridimensionali caotici che confondono lo spettatore.
Non solo da un punto di vista materico, ma anche da un punto di vista cromatico, le opere di Stockholder sono “scomode” e difficili da percepire. Anche se osservate in senso pittorico, esse non presentano alcun punto di fuga e non rivelano alcuna traiettoria per lo sguardo.
Gli oggetti più ordinari vengono trattati come tasselli – pixel - e assemblati insieme per arrivare ad una costruzione extra-ordinaria, un caos meticoloso che togliendo significato agli oggetti inevitabilmente rivolge una critica acida all’effimero e al superfluo della vita quotidiana.
In un’intervista con Lynne Tillman, Jessica Stockholder afferma: “Uso la materia come luogo di finzione, fantasia e illusione”. Sembra quindi che le sue sculture possano essere lette anche da un punto di vista narrativo, al limite tra gioco linguistico e non-sense.
Questo è facilmente riscontrabile nella scelta di non dare un titolo alle opere, ma di apporre sempre maniacali liste di materiali a fianco della dicitura “Untitled”.
Jessica Stockholder è nata a Seattle, Washington nel 1959.
Vive e lavora a New Haven, Connecticut.
Ultima mostra personale: “Of Standing Float Roots in Thin Air”, PS1 Contemporary Art Center, Long Island City, New York.
Ultima mostra collettiva: “Art 21”, Dieu Donne Papermill Residency, New York, (accompanying exhibition of Dieu Donne Papermill Residency).
Le sculture di Stockholder sono accumulazioni di oggetti – lampade secchi tappeti pellicce tronchi d’albero ferramenta – che l’artista combina in modo apparentemente illogico, dando vita a quadri tridimensionali caotici che confondono lo spettatore.
Non solo da un punto di vista materico, ma anche da un punto di vista cromatico, le opere di Stockholder sono “scomode” e difficili da percepire. Anche se osservate in senso pittorico, esse non presentano alcun punto di fuga e non rivelano alcuna traiettoria per lo sguardo.
Gli oggetti più ordinari vengono trattati come tasselli – pixel - e assemblati insieme per arrivare ad una costruzione extra-ordinaria, un caos meticoloso che togliendo significato agli oggetti inevitabilmente rivolge una critica acida all’effimero e al superfluo della vita quotidiana.
In un’intervista con Lynne Tillman, Jessica Stockholder afferma: “Uso la materia come luogo di finzione, fantasia e illusione”. Sembra quindi che le sue sculture possano essere lette anche da un punto di vista narrativo, al limite tra gioco linguistico e non-sense.
Questo è facilmente riscontrabile nella scelta di non dare un titolo alle opere, ma di apporre sempre maniacali liste di materiali a fianco della dicitura “Untitled”.
Jessica Stockholder è nata a Seattle, Washington nel 1959.
Vive e lavora a New Haven, Connecticut.
Ultima mostra personale: “Of Standing Float Roots in Thin Air”, PS1 Contemporary Art Center, Long Island City, New York.
Ultima mostra collettiva: “Art 21”, Dieu Donne Papermill Residency, New York, (accompanying exhibition of Dieu Donne Papermill Residency).
25
maggio 2006
Jessica Stockholder
Dal 25 maggio al 29 luglio 2006
arte contemporanea
Location
GALLERIA RAFFAELLA CORTESE
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Milano, Via Alessandro Stradella, 1, 4 e 7, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15.00-19.30 e su appuntamento
Vernissage
25 Maggio 2006, ore 18-21
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