Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
-
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
-
Boris Mikhailov – Intermezzo
La mostra presso Guido Costa Projects raccoglie un nuovo corpus di lavori inediti, realizzati in Crimea nell’estate del 2002
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Martedi 23 maggio 2006, dalle ore 18.00 alle ore 21.00, si inaugura da Guido Costa Projects in via Mazzini 24 a Torino, Intermezzo, di Boris Mikhailov.
Nato a Kharkov in Ucraina nel 1938, Boris Mikhailov è considerato uno degli artisti più rappresentativi della ex Unione Sovietica e tra i più importanti fotografi al mondo. La sua opera, articolata in svariati cicli tematici, copre l’intera storia recente dell’Ucraina, dal periodo sovietico ad oggi, ed ha come proprio unico soggetto la città di Kharkov, i suoi abitanti e le sue profonde trasformazioni politiche e sociali.
Fotografo non ortodosso, sia nei temi che nella tecnica, Mikhailov è stato esponente di spicco dell’avanguardia artistica sovietica tra gli anni ‘60 e ’70, accanto a Ilya Kabakov, Andrei Monastyrsky, Eric Bulatov e altri. Emarginato dalla critica e dai circuiti ufficiali per quasi tre decenni, Mikhailov ha rappresentato un raro esempio di resistenza artistica, priva di compromessi, valendo da modello per un’intera generazione di giovani artisti russi.
Le sue prime mostre in occidente risalgono alla fine degli anni ’80, e gli guadagnano immediatamente l’attenzione dei musei e delle grandi istituzioni europee. Nel 2000, il premio Hasselblad lo ha consacrato tra i maggiori fotografi viventi, spalancandogli le porte delle più grandi collezioni pubbliche e private al mondo.
Dal 2000 Boris Mikhailov vive tra Berlino e Kharkov.
La mostra presso Guido Costa Projects raccoglie un nuovo corpus di lavori inediti, realizzati in Crimea nell’estate del 2002. Il ciclo, convenzionalmente chiamato “rosa”, si collega idealmente alle tre più celebri serie fotografiche di Mikhailov, la serie “rossa” (Red,1968-1975), la serie “brown” (On the Ground, 1991), e la serie “blu” (At Dusk, 1993), ciscuna dedicata ad un preciso momento storico della ex Unione Sovietica, il socialismo reale, la “glasnost” e la “perestrojka”.
Il rosa, che potrebbe farci pensare ad un momento aurorale, di rinascita e di trasformazione verso il meglio, è in realtà, come sottolinea il titolo della mostra, una sorta di intermezzo tra un vecchio modello politico-sociale, ormai tramontato, ed un nuovo capitalismo, i cui effetti e benefici sono del tutto da indagare.
Non è un caso che per rappresentare questa nuova alba dell ex russia sovietica Mikhailov abbia fotografato un’anonima spiaggia della Crimea, in Ucraina, luogo topico per la neonata borghesia e per i nuovi ricchi.
Il contesto è triviale, punteggiato dai neonati simboli del benessere globalizzato, ma appare ancora in sospeso tra decadenza e rinascita, tra miseria e opulenza: è un’aurora malata, un rosa segnato dalla ruggine.
Come di consueto, l’obbiettivo di Mikhailov è impietoso, sospeso tra erotismo e banalità, tra trivio e poesia. Il ciclo “Intermezzo”, di grande rilevanza nella storia artistica di Mikhailov, è composto da una serie di dittici in formato “panoramico”, come per la serie Brown e per la serie Blu, molti dei quali in edizione unica. Completano il progetto una selezione di rari scatti vintage e di opere di grandi dimensioni.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 29 luglio 2006, secondo gli orari di galleria.
* * * *
Boris Mikhailov (Karkhov 1938), vive e lavora tra Berlino e Karkhov, Ucraina. Sue personali sono state ospitate nei maggiori musei al mondo, tra i quali il MoMa di New York, il Carnegie International di Pittsburgh, l’ICA di Philadelphia, il MIT di Cambridge, il Centre National de la Photographie di Parigi, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la Kunsthalle di Zurigo, la DAAD Gallery di Berlino, il Portikus di Francoforte, lo Sprengel Museum di Hannover, la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, il Photomuseum di Winterthur, il Museo Pecci di Prato, la Saatchi Gallery di Londra, il Museo Folkwang di Essen.
Nel 2000 ha vinto il Premio Hasselblad a Goteborg; nel 2001 il Citibank Photography Prize e il Kraszna-Kraus Prize.
Sue opere sono conservate nelle maggiori collezioni pubbliche e private al mondo.
Boris Mikhailov è rappresentato da Pace/McGill Gallery di New York, Galerie Barbara Weiss, Berlino e Guido Costa Projects, Torino.
Nato a Kharkov in Ucraina nel 1938, Boris Mikhailov è considerato uno degli artisti più rappresentativi della ex Unione Sovietica e tra i più importanti fotografi al mondo. La sua opera, articolata in svariati cicli tematici, copre l’intera storia recente dell’Ucraina, dal periodo sovietico ad oggi, ed ha come proprio unico soggetto la città di Kharkov, i suoi abitanti e le sue profonde trasformazioni politiche e sociali.
Fotografo non ortodosso, sia nei temi che nella tecnica, Mikhailov è stato esponente di spicco dell’avanguardia artistica sovietica tra gli anni ‘60 e ’70, accanto a Ilya Kabakov, Andrei Monastyrsky, Eric Bulatov e altri. Emarginato dalla critica e dai circuiti ufficiali per quasi tre decenni, Mikhailov ha rappresentato un raro esempio di resistenza artistica, priva di compromessi, valendo da modello per un’intera generazione di giovani artisti russi.
Le sue prime mostre in occidente risalgono alla fine degli anni ’80, e gli guadagnano immediatamente l’attenzione dei musei e delle grandi istituzioni europee. Nel 2000, il premio Hasselblad lo ha consacrato tra i maggiori fotografi viventi, spalancandogli le porte delle più grandi collezioni pubbliche e private al mondo.
Dal 2000 Boris Mikhailov vive tra Berlino e Kharkov.
La mostra presso Guido Costa Projects raccoglie un nuovo corpus di lavori inediti, realizzati in Crimea nell’estate del 2002. Il ciclo, convenzionalmente chiamato “rosa”, si collega idealmente alle tre più celebri serie fotografiche di Mikhailov, la serie “rossa” (Red,1968-1975), la serie “brown” (On the Ground, 1991), e la serie “blu” (At Dusk, 1993), ciscuna dedicata ad un preciso momento storico della ex Unione Sovietica, il socialismo reale, la “glasnost” e la “perestrojka”.
Il rosa, che potrebbe farci pensare ad un momento aurorale, di rinascita e di trasformazione verso il meglio, è in realtà, come sottolinea il titolo della mostra, una sorta di intermezzo tra un vecchio modello politico-sociale, ormai tramontato, ed un nuovo capitalismo, i cui effetti e benefici sono del tutto da indagare.
Non è un caso che per rappresentare questa nuova alba dell ex russia sovietica Mikhailov abbia fotografato un’anonima spiaggia della Crimea, in Ucraina, luogo topico per la neonata borghesia e per i nuovi ricchi.
Il contesto è triviale, punteggiato dai neonati simboli del benessere globalizzato, ma appare ancora in sospeso tra decadenza e rinascita, tra miseria e opulenza: è un’aurora malata, un rosa segnato dalla ruggine.
Come di consueto, l’obbiettivo di Mikhailov è impietoso, sospeso tra erotismo e banalità, tra trivio e poesia. Il ciclo “Intermezzo”, di grande rilevanza nella storia artistica di Mikhailov, è composto da una serie di dittici in formato “panoramico”, come per la serie Brown e per la serie Blu, molti dei quali in edizione unica. Completano il progetto una selezione di rari scatti vintage e di opere di grandi dimensioni.
La mostra rimarrà aperta al pubblico fino al 29 luglio 2006, secondo gli orari di galleria.
* * * *
Boris Mikhailov (Karkhov 1938), vive e lavora tra Berlino e Karkhov, Ucraina. Sue personali sono state ospitate nei maggiori musei al mondo, tra i quali il MoMa di New York, il Carnegie International di Pittsburgh, l’ICA di Philadelphia, il MIT di Cambridge, il Centre National de la Photographie di Parigi, lo Stedelijk Museum di Amsterdam, la Kunsthalle di Zurigo, la DAAD Gallery di Berlino, il Portikus di Francoforte, lo Sprengel Museum di Hannover, la Fondazione Querini Stampalia di Venezia, il Photomuseum di Winterthur, il Museo Pecci di Prato, la Saatchi Gallery di Londra, il Museo Folkwang di Essen.
Nel 2000 ha vinto il Premio Hasselblad a Goteborg; nel 2001 il Citibank Photography Prize e il Kraszna-Kraus Prize.
Sue opere sono conservate nelle maggiori collezioni pubbliche e private al mondo.
Boris Mikhailov è rappresentato da Pace/McGill Gallery di New York, Galerie Barbara Weiss, Berlino e Guido Costa Projects, Torino.
23
maggio 2006
Boris Mikhailov – Intermezzo
Dal 23 maggio al 29 luglio 2006
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GUIDO COSTA PROJECTS
Torino, Via Giuseppe Mazzini, 24, (Torino)
Torino, Via Giuseppe Mazzini, 24, (Torino)
Orario di apertura
dal lunedì al sabato 11-13 e 15-19
Vernissage
23 Maggio 2006, ore 18-21
Autore