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Aldo Pancheri – A carte scoperte
In questo nuovo ciclo di opere, Pancheri compone un colloquio fra la memoria del vissuto e le forme dell’inconscio
Comunicato stampa
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In questo nuovo ciclo di opere, Pancheri compone un colloquio fra la memoria del vissuto e le forme dell’inconscio.
E’ questa intersezione fra lo spazio interiore che vuole esprimersi e la cornice angosciante di un destino che lo richiude come una prigione cosmica, la cifra per leggere gli ultimi, e più recenti dipinti di Aldo Pancheri. E’ l’opporre al nero abisso indefinito un proprio tempo di memorie, sogni brevi, paesaggi che appaiono quasi miraggi, tanto subito si dissolvono fuori ogni realtà, la poetica che sorregge questo artista colto, raffinato, eppure generosissimo ed anche spericolato nel rivendicare la rivincita delle memorie disperse rispetto al vuote che sembra volerle ingoiare.
Alle precedenti opere acriliche si sono aggiunti collages, paste acriliche ed elaborazioni al computer di immagini.
Le opere di questa personale suggeriscono nella scomposizione e ricomposizione di immagini un mondo, a volte drammatico, a volte ironico, e i soggetti sono contenuti in una geometria resistente e coloratissima, dove i rimandi stilistici e le assonanze di una logica non decifrabile determinano l’opera.
L’artista
Aldo Pancheri nasce a Trento nel 1940. Negli anni ’70, pur mantenendo le amicizie ed i contatti a livello culturale con la propria città si trasferisce definitivamente a Milano. Entra in amicizia con l’architetto Luciano Baldessari, artista di fama internazionale, uomo di generosa personalità e prodigo di incoraggiamenti, di consigli e fattivo aiuto con collezionisti ed amici nell’ambiente artistico. Nel 1983 espone in una personale alla galleria “Il Traghetto” di Venezia e da allora si stabilisce con il gallerista Gianni De Marco, uomo di eccezionale sensibilità, che diviene il “suo” gallerista, un rapporto di stima e di confidenza che si protrarrà fino alla sua scomparsa improvvisa.
Dal 1980 collabora con lo stampatore Giorgio Upiglio in tecniche sperimentali con composti plastici di propria invenzione.
Sue opere si trovano presso: Raccolta Bertarelli, Civici Musei Castello Sforzesco, Milano; Palazzo delle Albere, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; Palazzo dei Diamanti, Ferrara; Museo della Xilografia, Castello di Pio (Carpi); Museo Civico di Palazzo Strum, Bassano del Grappa; Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, Milano; Regione e Provincia Autonoma di Trento; Cassa di Risparmio delle Province Lombarde (Carialo), Milano; Banca Popolare di Milano; Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Trento; Banca d’Italia, sedi di Ancona e Firenze; Autostrade del Brennero, Trento; Università degli Studi di Macerata e di Pavia; Università Bocconi, Milano; Centro Internazionale della Grafica, Venezia; Galleria d’Arte Moderna delle Marche, Ancona; Istituto Takagi, Nagasaki (Giappone); Museo Denon, Chalon-sur-Saone (Francia).
E’ questa intersezione fra lo spazio interiore che vuole esprimersi e la cornice angosciante di un destino che lo richiude come una prigione cosmica, la cifra per leggere gli ultimi, e più recenti dipinti di Aldo Pancheri. E’ l’opporre al nero abisso indefinito un proprio tempo di memorie, sogni brevi, paesaggi che appaiono quasi miraggi, tanto subito si dissolvono fuori ogni realtà, la poetica che sorregge questo artista colto, raffinato, eppure generosissimo ed anche spericolato nel rivendicare la rivincita delle memorie disperse rispetto al vuote che sembra volerle ingoiare.
Alle precedenti opere acriliche si sono aggiunti collages, paste acriliche ed elaborazioni al computer di immagini.
Le opere di questa personale suggeriscono nella scomposizione e ricomposizione di immagini un mondo, a volte drammatico, a volte ironico, e i soggetti sono contenuti in una geometria resistente e coloratissima, dove i rimandi stilistici e le assonanze di una logica non decifrabile determinano l’opera.
L’artista
Aldo Pancheri nasce a Trento nel 1940. Negli anni ’70, pur mantenendo le amicizie ed i contatti a livello culturale con la propria città si trasferisce definitivamente a Milano. Entra in amicizia con l’architetto Luciano Baldessari, artista di fama internazionale, uomo di generosa personalità e prodigo di incoraggiamenti, di consigli e fattivo aiuto con collezionisti ed amici nell’ambiente artistico. Nel 1983 espone in una personale alla galleria “Il Traghetto” di Venezia e da allora si stabilisce con il gallerista Gianni De Marco, uomo di eccezionale sensibilità, che diviene il “suo” gallerista, un rapporto di stima e di confidenza che si protrarrà fino alla sua scomparsa improvvisa.
Dal 1980 collabora con lo stampatore Giorgio Upiglio in tecniche sperimentali con composti plastici di propria invenzione.
Sue opere si trovano presso: Raccolta Bertarelli, Civici Musei Castello Sforzesco, Milano; Palazzo delle Albere, Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto; Palazzo dei Diamanti, Ferrara; Museo della Xilografia, Castello di Pio (Carpi); Museo Civico di Palazzo Strum, Bassano del Grappa; Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente, Milano; Regione e Provincia Autonoma di Trento; Cassa di Risparmio delle Province Lombarde (Carialo), Milano; Banca Popolare di Milano; Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto, Trento; Banca d’Italia, sedi di Ancona e Firenze; Autostrade del Brennero, Trento; Università degli Studi di Macerata e di Pavia; Università Bocconi, Milano; Centro Internazionale della Grafica, Venezia; Galleria d’Arte Moderna delle Marche, Ancona; Istituto Takagi, Nagasaki (Giappone); Museo Denon, Chalon-sur-Saone (Francia).
24
maggio 2006
Aldo Pancheri – A carte scoperte
Dal 24 maggio al 24 giugno 2006
arte contemporanea
Location
MILARTE
Milano, Via Solferino, 42, (Milano)
Milano, Via Solferino, 42, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato, dalle ore 15,00 alle ore 18,00
Vernissage
24 Maggio 2006, ore 18-21
Autore