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Silvano Battistotti
Sculture e pitture tridimensionali
Comunicato stampa
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Si vuole con questa mostra far conoscere al pubblico diversi momenti creativi di Silvano Battistotti nell’ambito della pittura tridimensionale e della scultura.
Abbiamo visto in altre sue mostre le opere pittoriche con analogie musicali, in cui il ritmo era l’elemento portante, il filo conduttore, la “poetica” che guidavano creazioni estetiche in opere con varie strutturazioni ritmiche.
Oggi presentiamo dipinti e sculture in cui, sempre ritmicamente è il “senso plastico” che si estrinseca attraverso il percorso di alcuni decenni. L’esigenza della pittura di acquisire una terza dimensione fa si che il piano lieviti in avanti senza limiti e si espanda quindi nello spazio ben oltre i limiti fisici del supporto.
Ecco allora la pittura, che sempre pittura rimane per via dei colori che inevitabilmente la contraddistinguono, farsi scultura, impossessarsi della terza dimensione, imbastardirsi, gettando un ponte, in senso plastico, verso lo spettatore. A quel punto il problema del colore conduce spesso al “monocromo” per meglio mettere in evidenza la struttura e l’elemento plastico.
La pittura, per divenire scultura, perde in parte il colore ed assume in più la profondità.
Facendo una scaletta progressiva metamorfica, potremmo passare dalla pittura pura, fatta di forme e colore o solo colore, alla “pitto-scultura” o pittura tridimensionale, in cui il colore può perdere importanza mentre la dimensione plastica guadagna terreno in senso espansivo, per approdare infine alla scultura “vera e propria” in cui la terza dimensione diventa totalizzante e primaria.
In questa esposizione sono raccolte opere di periodi differenti, fatte con materiale i più diversi, ma tutte costruite con l’intento di scandire ritmi che qualche riferimento od analogia con i ritmi musicali hanno a che vedere.
I materiali con cui Silvano Battistotti perviene ad un prodotto estetico derivano spesso anche da “rottami industriali” che variamente metabolizzati, attraverso passaggi a volte semplici a volte complessi, e decontestualizzando la loro ex-funzione, assumono la dignità di “oggetti estetici” introducendosi così nell’ambito delle arti. Altre volte è il “modulo” ripetuto che, moltiplicandosi su un piano o nello spazio, trasforma un semplice elemento, spesso geometrico, in una “parete” od in una “successione ritmica” plasticamente espressiva.
Spesso la scultura è ottenuta con la sommazione progressiva di elementi, come un assemblaggio di componenti, anche eterogenei, attorno ad un nocciolo centrale che viene costituendosi ed espandendosi nello spazio.
Ricordiamo ancora che pittura e scultura sono “condensazioni di spazio” mentre la musica è una “condensazione temporale”.
Le opere di Silvano Battistotti vanno proprio lette nello “spazio-tempo” agito e vissuto secondo concetti “matematico-geometrici” che si estrinsecano per mezzo di materiali più vari, dal perspex ai metalli, dai legni alle plastiche.
Abbiamo visto in altre sue mostre le opere pittoriche con analogie musicali, in cui il ritmo era l’elemento portante, il filo conduttore, la “poetica” che guidavano creazioni estetiche in opere con varie strutturazioni ritmiche.
Oggi presentiamo dipinti e sculture in cui, sempre ritmicamente è il “senso plastico” che si estrinseca attraverso il percorso di alcuni decenni. L’esigenza della pittura di acquisire una terza dimensione fa si che il piano lieviti in avanti senza limiti e si espanda quindi nello spazio ben oltre i limiti fisici del supporto.
Ecco allora la pittura, che sempre pittura rimane per via dei colori che inevitabilmente la contraddistinguono, farsi scultura, impossessarsi della terza dimensione, imbastardirsi, gettando un ponte, in senso plastico, verso lo spettatore. A quel punto il problema del colore conduce spesso al “monocromo” per meglio mettere in evidenza la struttura e l’elemento plastico.
La pittura, per divenire scultura, perde in parte il colore ed assume in più la profondità.
Facendo una scaletta progressiva metamorfica, potremmo passare dalla pittura pura, fatta di forme e colore o solo colore, alla “pitto-scultura” o pittura tridimensionale, in cui il colore può perdere importanza mentre la dimensione plastica guadagna terreno in senso espansivo, per approdare infine alla scultura “vera e propria” in cui la terza dimensione diventa totalizzante e primaria.
In questa esposizione sono raccolte opere di periodi differenti, fatte con materiale i più diversi, ma tutte costruite con l’intento di scandire ritmi che qualche riferimento od analogia con i ritmi musicali hanno a che vedere.
I materiali con cui Silvano Battistotti perviene ad un prodotto estetico derivano spesso anche da “rottami industriali” che variamente metabolizzati, attraverso passaggi a volte semplici a volte complessi, e decontestualizzando la loro ex-funzione, assumono la dignità di “oggetti estetici” introducendosi così nell’ambito delle arti. Altre volte è il “modulo” ripetuto che, moltiplicandosi su un piano o nello spazio, trasforma un semplice elemento, spesso geometrico, in una “parete” od in una “successione ritmica” plasticamente espressiva.
Spesso la scultura è ottenuta con la sommazione progressiva di elementi, come un assemblaggio di componenti, anche eterogenei, attorno ad un nocciolo centrale che viene costituendosi ed espandendosi nello spazio.
Ricordiamo ancora che pittura e scultura sono “condensazioni di spazio” mentre la musica è una “condensazione temporale”.
Le opere di Silvano Battistotti vanno proprio lette nello “spazio-tempo” agito e vissuto secondo concetti “matematico-geometrici” che si estrinsecano per mezzo di materiali più vari, dal perspex ai metalli, dai legni alle plastiche.
23
maggio 2006
Silvano Battistotti
Dal 23 maggio al 14 luglio 2006
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE CULTURALE GIOIA 107
Milano, Via Melchiorre Gioia, 107, (Milano)
Milano, Via Melchiorre Gioia, 107, (Milano)
Orario di apertura
da Martedì a Venerdì dalle 16.00.alle 19.00 e su appuntamento
Vernissage
23 Maggio 2006, ore 18.30
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