Azzurro, nel gradiente più tenue, è il colore predominante nei quadri di Oreste Jannelli che per questa sua tecnica pittorica del colore leggerissimo può essere annoverato a pieno titolo tra i maestri del Chiarismo.

Ma azzurro non è solo un cromatismo, è il simbolo dell’incommensurabile, dell’infinito.

Però in questi suoi immensi cieli c’è sempre un particolare del reale: un paesaggio, un fiore, un lembo di terra, una piccola parte di una città (Venezia, nello specifico) di colore opponente ma sempre evanescente.

Elementi di contrapposizione e a un tempo di dialogo: reale-irreale, realtà-sogno,

forza-dolcezza, finito-infinito, gioia-dolore, luce-ombra.

Proprio tra queste dicotomie, nel pensiero di Jannelli, si pone l’uomo nel suo iter terreno in un percorso costruttivo che assommi carne e spirito.

Questo è il senso e il messaggio che scaturisce da queste opere. Dalla gradevolezza dell’impatto sereno i suoi quadri inducono a riflessioni più profonde nel cogliere il senso della vita. Ancorato alla terra ma con lo sguardo rivolto all’ultraterreno l’individuo, piccola presenza nel silente azzurro cosmico, assume un atteggiamento di ascolto, pur nelle contraddizioni della quotidianità e dell’esistenza, perché questo eloquente silenzio lo aiuti ad essere compiutamente UOMO