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Sonia Ros – Altri percorsi
Dopo aver sperimentato soluzioni informali connotate dalla ricerca “tonale”, privilegiando le tinte pastello (i gialli calcinati, i lilla, gli azzurri freddi, i grigi chiari, i bianchi assiderati, i rosa vividi), Sonia Ros recupera, nella produzione più recente, elementi graficamente astratti, giungendo a soluzioni di una chiarità quasi monocroma, che propongono al fruitore-spettatore un percorso meditativo, tutto interno all’opera
Comunicato stampa
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Dopo aver sperimentato soluzioni informali connotate dalla ricerca “tonale”, privilegiando le tinte pastello (i gialli calcinati, i lilla, gli azzurri freddi, i grigi chiari, i bianchi assiderati, i rosa vividi), Sonia Ros recupera, nella produzione più recente, elementi graficamente astratti, giungendo a soluzioni di una chiarità quasi monocroma, che propongono al fruitore-spettatore un percorso meditativo, tutto interno all’opera.
Le tele presenti presso la “Galleria 137” di Vittorio Veneto (Via Manin, dal 17 febbraio al 4 marzo) permettono un’esperienza spaziale in una dimensione rarefatta e “utopica”, in cui forme plastiche, fluttuanti, simili a crisalidi, contenitori di umori vitali dotati di un’opalina iridescenza, risultano collegati da una trama di esili tubicoli: l’assieme disegna immaginifiche “macchine” in cui il confine fra organico e artificiale è indistinguibile.
In tal modo Sonia Ros rivendica attenzione alla corporeità e alle sue pulsioni, ma anche quella cura per il vivente che per l’artista appare irrinunciabile. Ne risultano improbabili organismi, spia. Fra l’altro, di una propensione ludica che le è propria da sempre e che qui trova efficace manifestazione attraverso garbati riferimenti alla giocosità dadaista.
Le opere presenti rammentano, per alcuni aspetti, le famose “macchine celibi” di Duchamp, Picabia e Man Ray.
Tuttavia il divario è larghissimo: se i congegni della meccanica dadasta testimoniano l’avversione ideologica per la macchina e per l’impersonalità della produzione industriale, le strutture di Sonia Ros sono invece delicate strutture-idea che conservano la memoria dell’antico labirinto, spazio di gioco e di iniziazione, ma che si possono leggere anche come mappa di un universo inteso come sistema di relazioni possibili.
Non “macchine celibi”, dunque, quelle di Sonia Ros: piuttosto percorsi – discreti, puliti, ma non eccessivamente costrittivi - per meditare l’infinita serie di connessioni possibili fra l’io dell’artista, l’io dello spettatore e il Tutto.
Le tele presenti presso la “Galleria 137” di Vittorio Veneto (Via Manin, dal 17 febbraio al 4 marzo) permettono un’esperienza spaziale in una dimensione rarefatta e “utopica”, in cui forme plastiche, fluttuanti, simili a crisalidi, contenitori di umori vitali dotati di un’opalina iridescenza, risultano collegati da una trama di esili tubicoli: l’assieme disegna immaginifiche “macchine” in cui il confine fra organico e artificiale è indistinguibile.
In tal modo Sonia Ros rivendica attenzione alla corporeità e alle sue pulsioni, ma anche quella cura per il vivente che per l’artista appare irrinunciabile. Ne risultano improbabili organismi, spia. Fra l’altro, di una propensione ludica che le è propria da sempre e che qui trova efficace manifestazione attraverso garbati riferimenti alla giocosità dadaista.
Le opere presenti rammentano, per alcuni aspetti, le famose “macchine celibi” di Duchamp, Picabia e Man Ray.
Tuttavia il divario è larghissimo: se i congegni della meccanica dadasta testimoniano l’avversione ideologica per la macchina e per l’impersonalità della produzione industriale, le strutture di Sonia Ros sono invece delicate strutture-idea che conservano la memoria dell’antico labirinto, spazio di gioco e di iniziazione, ma che si possono leggere anche come mappa di un universo inteso come sistema di relazioni possibili.
Non “macchine celibi”, dunque, quelle di Sonia Ros: piuttosto percorsi – discreti, puliti, ma non eccessivamente costrittivi - per meditare l’infinita serie di connessioni possibili fra l’io dell’artista, l’io dello spettatore e il Tutto.
17
febbraio 2007
Sonia Ros – Altri percorsi
Dal 17 febbraio al 04 marzo 2007
arte contemporanea
Location
GALLERIA 137
Vittorio Veneto, Via Daniele Manin, 137, (Treviso)
Vittorio Veneto, Via Daniele Manin, 137, (Treviso)
Orario di apertura
da giovedì a domenica dalle 15.30 alle 19.00
chiuso lunedì, martedì e mercoledì
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