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L’immagine, il movimento
Le 14 opere inedite incluse nel programma L’immagine, il movimento, nascono proprio da una riflessione sui concetti opposti di movimento e di immobilità, compiuta da autori italiani di formazione e provenienza diversa: artisti che lavorano nel circuito dell’arte e delle gallerie, filmmaker, animatori, sperimentatori totali che spaziano in differenti ambiti espressivi.
Comunicato stampa
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L'IMMAGINE, IL MOVIMENTO
a cura di Bruno Di Marino
(programma tematico video per la sezione "Extra/L'altro cinema"
del Festival Internazionale del Cinema di Roma)
anteprima: martedì 28 ottobre ore 20.00 - Auditorium Parco della Musica
replica: mercoledì 29 ottobre ore 22.00 - Nuovo Cinema Aquila
Moving picture, letteralmente "quadro in movimento", è un termine inglese che la dice lunga sul rapporto indissolubile tra il cinema e l'immagine statica, intesa tanto come pittura quanto come fotografia che prende vita, medium da cui il film discende per filiazione diretta. L'immagine filmica - si sa - non è altro che "fotografia animata": persistenza di un certo numero di foto(grammi che si succedono nella retina dello spettatore nell'arco di un secondo, restituendogli l'impressione del movimento. Il fotogramma diventa quel luogo della riproduzione audiovisiva, intermedio tra la fotografia e il cinema (messa in movimento di un'immagine statica) o tra il cinema e la fotografia (l'immagine in movimento che ritorna nuovamente fissa).
Con l'avvento dell'elettronica prima e del digitale poi, le cose sono un po' cambiate. Non parliamo più di fotogrammi ma di still, eppure - al di là delle differenze teoriche e ontologiche - il rapporto paradossale che si instaura tra le due tipologie di immagine, è rimasto inalterato. Sempre più spesso i videomaker sono attratti dall'immobilità e compongono le loro opere con frames in successione, mentre molti artisti lavorano tanto con il video quanto con la fotografia, creando installazioni e opere che prevedono sia la visione di immagini in movimento sia l'esposizione di stampe fotografiche (Bianco-Valente, ZimmerFrei, Vrizzi).
Le 14 opere inedite incluse nel programma L'immagine, il movimento, selezionate per la sezione Extra/L'altro cinema del Festival Internazionale del Cinema di Roma, in collaborazione con l'etichetta Rarovideo/Minerva, nascono proprio da una riflessione sui concetti opposti di movimento e di immobilità, compiuta da autori italiani di formazione e provenienza diversa: artisti che lavorano nel circuito dell'arte e delle gallerie, filmmaker, animatori, sperimentatori totali che spaziano in differenti ambiti espressivi. Ciascuno di essi - adottando stop motion (per esempio TransitCity #2 - Roma Astratta e J) truka, fermo-immagine (Attesa) o altre tecniche di ripresa, partendo da fotografie del passato, o comunque lavorando sul congelamento della visione - ha realizzato un breve video che esplora la dialettica tra l'immobilità della rappresentazione e l'illusione di movimento proprio delle arti "cinematiche", ricollegandosi in molti casi alle sperimentazioni del pre-cinema (KronoPhotoGraphie) la cui modernità solo oggi - in una fase dove assistiamo alla massima contaminazione dei linguaggi e al superamento della narrazione - ci appare determinante anche per gli sviluppi futuri.
Il genere diventa il punto di partenza di molti lavori, basti pensare alla veduta come metafora di un passaggio epocale tra rappresentazione pittorica e fotografica (Onde), ma anche al ritratto (singolo o di gruppo) come dispositivo che suggerisce una possibile narrazione, storica o biografica: Ritratto di famiglia, VeraZnunt, Piccoli naufragi. Lo scatto fotografico diventa ricordo/metafora di una condizione economica, sociale, esistenziale, politica (da Stone Money a Ka a Il mio cuore brucia), di uno stato transitorio fisico e mentale (When the sun touches you: fotografie di nuvole scattate ad alta quota e assemblate con dissolvenze incrociate). Non è però solo la fotografia ad essere il supporto principale su cui hanno lavorato gli autori per la realizzazione dei video che compongono il programma, ma anche l'immagine in movimento in bilico tra mobilità e immobilità, filmico e fotografico, una dimensione ambigua che veicola rapide visioni (la religione strumentalizzata dalla violenza: The Holy Bible) o liquide performance (la dissociazione amorosa visualizzata attraverso la frantumazione del quadro: Frame Line).
L'immagine, il movimento è in programma martedì 28 ottobre alle ore 20.00 nel Teatro/Studio dell'Auditorium di Roma. La selezione sarà replicata mercoledì 29 ottobre alle ore 22.00 nella sala grande del Nuovo Cinema Aquila, nel quartiere Pigneto di Roma. In entrambe le occasioni saranno presenti gli autori.
AUTORI E OPERE IN PROGRAMMA
- Luca Attilii, Onde, 2008, 3'
- Marco Baroncelli, Ka, 2008, 4'30"
- Bianco-Valente, When the sun touches you, 2007-2008, 3'30"
- Paolo Canevari, The Holy Bible, 2008, 1'
- Virginia Eleuteri Serperi, Piccoli naufragi, 2004-2008. 4'55"
- Fabio M. Iaquone - Luca Attilii, Attesa, 2008, 7'30"
- Antonello Matarazzo, VeraZnunt, 2008, 5'50"
- Roma Experimental, KronoPhotoGraphie, 2008, 8'
- Saul Saguatti - Audrey Coianiz (Basmati), TransitCity #2 - Roma Astratta, 2008, 7'10"
- Romano Scavolini, Il mio cuore brucia, 2008, 4'36"
- Cosimo Terlizzi, Ritratto di famiglia, 2001-2008, 5'
- Virgilio Villoresi, J, 2008, 3'
- Debora Vrizzi, Frame Line, 2008, 4'30"
- ZimmerFrei, Stone Money, 2005-2008, 5'
a cura di Bruno Di Marino
(programma tematico video per la sezione "Extra/L'altro cinema"
del Festival Internazionale del Cinema di Roma)
anteprima: martedì 28 ottobre ore 20.00 - Auditorium Parco della Musica
replica: mercoledì 29 ottobre ore 22.00 - Nuovo Cinema Aquila
Moving picture, letteralmente "quadro in movimento", è un termine inglese che la dice lunga sul rapporto indissolubile tra il cinema e l'immagine statica, intesa tanto come pittura quanto come fotografia che prende vita, medium da cui il film discende per filiazione diretta. L'immagine filmica - si sa - non è altro che "fotografia animata": persistenza di un certo numero di foto(grammi che si succedono nella retina dello spettatore nell'arco di un secondo, restituendogli l'impressione del movimento. Il fotogramma diventa quel luogo della riproduzione audiovisiva, intermedio tra la fotografia e il cinema (messa in movimento di un'immagine statica) o tra il cinema e la fotografia (l'immagine in movimento che ritorna nuovamente fissa).
Con l'avvento dell'elettronica prima e del digitale poi, le cose sono un po' cambiate. Non parliamo più di fotogrammi ma di still, eppure - al di là delle differenze teoriche e ontologiche - il rapporto paradossale che si instaura tra le due tipologie di immagine, è rimasto inalterato. Sempre più spesso i videomaker sono attratti dall'immobilità e compongono le loro opere con frames in successione, mentre molti artisti lavorano tanto con il video quanto con la fotografia, creando installazioni e opere che prevedono sia la visione di immagini in movimento sia l'esposizione di stampe fotografiche (Bianco-Valente, ZimmerFrei, Vrizzi).
Le 14 opere inedite incluse nel programma L'immagine, il movimento, selezionate per la sezione Extra/L'altro cinema del Festival Internazionale del Cinema di Roma, in collaborazione con l'etichetta Rarovideo/Minerva, nascono proprio da una riflessione sui concetti opposti di movimento e di immobilità, compiuta da autori italiani di formazione e provenienza diversa: artisti che lavorano nel circuito dell'arte e delle gallerie, filmmaker, animatori, sperimentatori totali che spaziano in differenti ambiti espressivi. Ciascuno di essi - adottando stop motion (per esempio TransitCity #2 - Roma Astratta e J) truka, fermo-immagine (Attesa) o altre tecniche di ripresa, partendo da fotografie del passato, o comunque lavorando sul congelamento della visione - ha realizzato un breve video che esplora la dialettica tra l'immobilità della rappresentazione e l'illusione di movimento proprio delle arti "cinematiche", ricollegandosi in molti casi alle sperimentazioni del pre-cinema (KronoPhotoGraphie) la cui modernità solo oggi - in una fase dove assistiamo alla massima contaminazione dei linguaggi e al superamento della narrazione - ci appare determinante anche per gli sviluppi futuri.
Il genere diventa il punto di partenza di molti lavori, basti pensare alla veduta come metafora di un passaggio epocale tra rappresentazione pittorica e fotografica (Onde), ma anche al ritratto (singolo o di gruppo) come dispositivo che suggerisce una possibile narrazione, storica o biografica: Ritratto di famiglia, VeraZnunt, Piccoli naufragi. Lo scatto fotografico diventa ricordo/metafora di una condizione economica, sociale, esistenziale, politica (da Stone Money a Ka a Il mio cuore brucia), di uno stato transitorio fisico e mentale (When the sun touches you: fotografie di nuvole scattate ad alta quota e assemblate con dissolvenze incrociate). Non è però solo la fotografia ad essere il supporto principale su cui hanno lavorato gli autori per la realizzazione dei video che compongono il programma, ma anche l'immagine in movimento in bilico tra mobilità e immobilità, filmico e fotografico, una dimensione ambigua che veicola rapide visioni (la religione strumentalizzata dalla violenza: The Holy Bible) o liquide performance (la dissociazione amorosa visualizzata attraverso la frantumazione del quadro: Frame Line).
L'immagine, il movimento è in programma martedì 28 ottobre alle ore 20.00 nel Teatro/Studio dell'Auditorium di Roma. La selezione sarà replicata mercoledì 29 ottobre alle ore 22.00 nella sala grande del Nuovo Cinema Aquila, nel quartiere Pigneto di Roma. In entrambe le occasioni saranno presenti gli autori.
AUTORI E OPERE IN PROGRAMMA
- Luca Attilii, Onde, 2008, 3'
- Marco Baroncelli, Ka, 2008, 4'30"
- Bianco-Valente, When the sun touches you, 2007-2008, 3'30"
- Paolo Canevari, The Holy Bible, 2008, 1'
- Virginia Eleuteri Serperi, Piccoli naufragi, 2004-2008. 4'55"
- Fabio M. Iaquone - Luca Attilii, Attesa, 2008, 7'30"
- Antonello Matarazzo, VeraZnunt, 2008, 5'50"
- Roma Experimental, KronoPhotoGraphie, 2008, 8'
- Saul Saguatti - Audrey Coianiz (Basmati), TransitCity #2 - Roma Astratta, 2008, 7'10"
- Romano Scavolini, Il mio cuore brucia, 2008, 4'36"
- Cosimo Terlizzi, Ritratto di famiglia, 2001-2008, 5'
- Virgilio Villoresi, J, 2008, 3'
- Debora Vrizzi, Frame Line, 2008, 4'30"
- ZimmerFrei, Stone Money, 2005-2008, 5'
28
ottobre 2008
L’immagine, il movimento
28 ottobre 2008
arte contemporanea
Location
AUDITORIUM – PARCO DELLA MUSICA
Roma, Viale Pietro De Coubertin, 34, (Roma)
Roma, Viale Pietro De Coubertin, 34, (Roma)
Vernissage
28 Ottobre 2008, ore 20
Autore
Curatore