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Michele Zaza – Paesaggio magico
Presentando alcuni lavori degli anni ’70 a fianco degli ultimi lavori realizzati dall’artista, l’idea curatoriale di questa importante personale è quella di abbracciare la specificità dell’opera di Michele Zaza in tutta la sua pienezza.Galleria così diventerà “teatro della novità” di Michele Zaza.
Comunicato stampa
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La Galleria Enrico Fornello inaugurerà sabato 22 novembre 2008 la mostra personale dell’artista MICHELE ZAZA.
La mostra MICHELE ZAZA – Paesaggio magico costituisce il terzo appuntamento del progetto culturale dal titolo PROGETTOSETTANTA – Arte e fotografia dalla ricerca anni ‘70 in Italia, a cura di Elena Re.
Presentando alcuni lavori degli anni ’70 a fianco degli ultimi lavori realizzati dall’artista, l’idea curatoriale di questa importante personale è quella di abbracciare la specificità dell’opera di Michele Zaza in tutta la sua pienezza, rivisitandone certamente l’importanza storica ma cogliendone soprattutto l’attualità e gli sviluppi attraverso i nuovi esiti espressivi della sua ricerca. Sulla base di tali presupposti, ciò che l’artista ha di fatto voluto realizzare all’interno dello spazio della Galleria è un vero e proprio dialogo tra opere come Mimesi (1975) oppure Ritratto terrestre (1979) e lavori come Paesaggio infinito (2007-2008) oppure Paesaggio magico (2008). Tanto che, grazie alla forza propositiva, alla coralità ma anche all’importanza dimensionale di questi ultimi lavori, lo spazio stesso della Galleria diventa teatro della novità di Michele Zaza, occasione per presentare al pubblico un’opera che non ha mai smesso di elaborare nel profondo alcune tematiche nodali del pensiero contemporaneo, giusto a partire dall’intimità dei suoi stessi soggetti.
Attraverso l’utilizzo di una fotografia intesa come mezzo per fissare le proprie riflessioni esistenziali, Zaza si concentra suo corpo – in particolare sul volto, suo e dei suoi famigliari – per elaborare una speculazione intellettuale e dunque attivare un percorso emozionale per immagini che arriva a trascendere la dimensione del soggetto rappresentato, comunicando così un messaggio universale. Come nell’opera Ritratto terrestre (1979) oppure in Paesaggio onirico (2007), il volto appare infatti dipinto in modo tale da diventare icona, espressione che astrae dalla specifica identità per manifestarsi come entità facente appunto parte dell’universo. Un universo popolato tra l’altro da presenze simboliche, in cui l’ovatta diventa nuvola o le molliche di pane diventano stelle in un firmamento ideale. Un universo in cui talvolta – come nell’opera Paesaggio magico (2008) – insieme alle fotografie del proprio volto, l’artista unisce un’installazione di sculture che sembra diffondere nello spazio l’intensità di un concetto, creando una dinamica che esce dai confini della pura rappresentazione, si distacca quasi dalla stessa fisicità dell’opera, creando quindi un “paesaggio magico”, spirituale, in cui diventa davvero possibile riconoscere la propria idea di libertà.
«Esserci per osservare, interrogare, criticare, creare. Porre confini, determinare altri spazi e immagini. Tutte le cose del creato esistono dentro di me e tutte le cose che ho dentro esistono nell’universo. Non esiste un confine tra me e le cose più vicine, non esiste la distanza tra me e le cose più lontane. Nel mio corpo si possono trovare tutti gli elementi del cosmo.»
(tratto da Pensiero primo, scritto di Michele Zaza, Roma 1998).
Sabato 22 novembre 2008, in occasione dell’inaugurazione della mostra, in Galleria verrà inoltre presentato il libro MICHELE ZAZA – Paesaggio magico curato da Elena Re (Edizioni Gli Ori). Con questa pubblicazione l’autrice intende analizzare l’opera di Zaza attraverso una lettura critica finalizzata a sottolinearne la singolarità e l’importanza rispetto allo scenario internazionale dell’arte contemporanea. Completano il testo una serie di testimonianze, in forma di intervista, a figure autorevoli, in vario modo partecipi del percorso dell’artista: Germano Celant, Yvon Lambert, Egidio Marzona.
Questo libro si propone come la terza pubblicazione facente parte della collana dedicata al progetto «PROGETTOSETTANTA – Arte e fotografia dalla ricerca anni ‘70 in Italia» che la Galleria Enrico Fornello accoglie nella sua programmazione.
Michele Zaza (Molfetta, Bari, 1948) frequenta il corso di scultura di Marino Marini presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove consegue il diploma nel 1971. Si dedica fin da subito a una ricerca espressiva condotta attraverso il mezzo fotografico e già a partire dai primi anni ’70 fa parte della scena artistica internazionale. Nel 1972 tiene la sua prima mostra alla Galleria Diagramma di Milano a cui seguono varie altre esposizioni personali, tra cui nel 1973 alla Galleria Marilena Bonomo di Bari; nel 1974 alla Galleria Banco di Brescia; nel 1975 alla Annemarie Verna Galerie di Zurigo; nel 1976 alla Galleria Ugo Ferranti di Roma, alla Galleria Lucio Amelio di Napoli e alla Galerie Yvon Lambert di Parigi. Nel 1977 è a New York, dove espone con Giulio Paolini al Fine Arts Building. Nel 1980, sempre a New York, tiene una personale alla Leo Castelli Gallery. Nel 1980 è presente alla Biennale di Venezia con una sala personale. Nel 1981 è invece a Parigi con una personale al Musée d’art moderne de la Ville de Paris. Tra le collettive, nel 1977 e nel 1982 partecipa a Documenta di Kassel. Negli anni Ottanta e Novanta espone a Parigi, al Centre Pompidou, e alla Nationalgalerie di Berlino. Negli anni 2000 presenta il suo lavoro al Museo d’arte moderna e contemporanea di Roma e al Cabinet des Estampes di Ginevra. Le sue opere sono conservate presso varie collezioni pubbliche, tra cui: Fondation Emanuel Hoffmann, Öffentliche Kunstsammlung (Basilea); Pinacoteca provinciale Corrado Giaquinto (Bari); Hamburger Bahnhof- Museum für Gegen¬wart, coll. E. Marzona (Berlino); Cabinet des estampes du Musée d’art et d’histoire (Ginevra); Musée de Grenoble (Grenoble); Museo Cantonale d’Arte (Lugano); Walker Art Center (Minneapolis); Centre Georges Pompidou - Musée national d’art moderne (Parigi); Musée d’art moderne de la Ville de Paris (Parigi); Fonds national d’art contemporain (Parigi); Fonds régional d’art contemporain Champagne-Ardenne (Reims); Musée d’art moderne (Saint-Etienne); Graphische Sammlung-Staatsgalerie, coll. Rolf H. Krauss (Stoccarda); Musée d’art contemporain (Téhéran); Musée d’Art (Toulon); Kunsthaus (Zurigo).
La mostra MICHELE ZAZA – Paesaggio magico costituisce il terzo appuntamento del progetto culturale dal titolo PROGETTOSETTANTA – Arte e fotografia dalla ricerca anni ‘70 in Italia, a cura di Elena Re.
Presentando alcuni lavori degli anni ’70 a fianco degli ultimi lavori realizzati dall’artista, l’idea curatoriale di questa importante personale è quella di abbracciare la specificità dell’opera di Michele Zaza in tutta la sua pienezza, rivisitandone certamente l’importanza storica ma cogliendone soprattutto l’attualità e gli sviluppi attraverso i nuovi esiti espressivi della sua ricerca. Sulla base di tali presupposti, ciò che l’artista ha di fatto voluto realizzare all’interno dello spazio della Galleria è un vero e proprio dialogo tra opere come Mimesi (1975) oppure Ritratto terrestre (1979) e lavori come Paesaggio infinito (2007-2008) oppure Paesaggio magico (2008). Tanto che, grazie alla forza propositiva, alla coralità ma anche all’importanza dimensionale di questi ultimi lavori, lo spazio stesso della Galleria diventa teatro della novità di Michele Zaza, occasione per presentare al pubblico un’opera che non ha mai smesso di elaborare nel profondo alcune tematiche nodali del pensiero contemporaneo, giusto a partire dall’intimità dei suoi stessi soggetti.
Attraverso l’utilizzo di una fotografia intesa come mezzo per fissare le proprie riflessioni esistenziali, Zaza si concentra suo corpo – in particolare sul volto, suo e dei suoi famigliari – per elaborare una speculazione intellettuale e dunque attivare un percorso emozionale per immagini che arriva a trascendere la dimensione del soggetto rappresentato, comunicando così un messaggio universale. Come nell’opera Ritratto terrestre (1979) oppure in Paesaggio onirico (2007), il volto appare infatti dipinto in modo tale da diventare icona, espressione che astrae dalla specifica identità per manifestarsi come entità facente appunto parte dell’universo. Un universo popolato tra l’altro da presenze simboliche, in cui l’ovatta diventa nuvola o le molliche di pane diventano stelle in un firmamento ideale. Un universo in cui talvolta – come nell’opera Paesaggio magico (2008) – insieme alle fotografie del proprio volto, l’artista unisce un’installazione di sculture che sembra diffondere nello spazio l’intensità di un concetto, creando una dinamica che esce dai confini della pura rappresentazione, si distacca quasi dalla stessa fisicità dell’opera, creando quindi un “paesaggio magico”, spirituale, in cui diventa davvero possibile riconoscere la propria idea di libertà.
«Esserci per osservare, interrogare, criticare, creare. Porre confini, determinare altri spazi e immagini. Tutte le cose del creato esistono dentro di me e tutte le cose che ho dentro esistono nell’universo. Non esiste un confine tra me e le cose più vicine, non esiste la distanza tra me e le cose più lontane. Nel mio corpo si possono trovare tutti gli elementi del cosmo.»
(tratto da Pensiero primo, scritto di Michele Zaza, Roma 1998).
Sabato 22 novembre 2008, in occasione dell’inaugurazione della mostra, in Galleria verrà inoltre presentato il libro MICHELE ZAZA – Paesaggio magico curato da Elena Re (Edizioni Gli Ori). Con questa pubblicazione l’autrice intende analizzare l’opera di Zaza attraverso una lettura critica finalizzata a sottolinearne la singolarità e l’importanza rispetto allo scenario internazionale dell’arte contemporanea. Completano il testo una serie di testimonianze, in forma di intervista, a figure autorevoli, in vario modo partecipi del percorso dell’artista: Germano Celant, Yvon Lambert, Egidio Marzona.
Questo libro si propone come la terza pubblicazione facente parte della collana dedicata al progetto «PROGETTOSETTANTA – Arte e fotografia dalla ricerca anni ‘70 in Italia» che la Galleria Enrico Fornello accoglie nella sua programmazione.
Michele Zaza (Molfetta, Bari, 1948) frequenta il corso di scultura di Marino Marini presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, dove consegue il diploma nel 1971. Si dedica fin da subito a una ricerca espressiva condotta attraverso il mezzo fotografico e già a partire dai primi anni ’70 fa parte della scena artistica internazionale. Nel 1972 tiene la sua prima mostra alla Galleria Diagramma di Milano a cui seguono varie altre esposizioni personali, tra cui nel 1973 alla Galleria Marilena Bonomo di Bari; nel 1974 alla Galleria Banco di Brescia; nel 1975 alla Annemarie Verna Galerie di Zurigo; nel 1976 alla Galleria Ugo Ferranti di Roma, alla Galleria Lucio Amelio di Napoli e alla Galerie Yvon Lambert di Parigi. Nel 1977 è a New York, dove espone con Giulio Paolini al Fine Arts Building. Nel 1980, sempre a New York, tiene una personale alla Leo Castelli Gallery. Nel 1980 è presente alla Biennale di Venezia con una sala personale. Nel 1981 è invece a Parigi con una personale al Musée d’art moderne de la Ville de Paris. Tra le collettive, nel 1977 e nel 1982 partecipa a Documenta di Kassel. Negli anni Ottanta e Novanta espone a Parigi, al Centre Pompidou, e alla Nationalgalerie di Berlino. Negli anni 2000 presenta il suo lavoro al Museo d’arte moderna e contemporanea di Roma e al Cabinet des Estampes di Ginevra. Le sue opere sono conservate presso varie collezioni pubbliche, tra cui: Fondation Emanuel Hoffmann, Öffentliche Kunstsammlung (Basilea); Pinacoteca provinciale Corrado Giaquinto (Bari); Hamburger Bahnhof- Museum für Gegen¬wart, coll. E. Marzona (Berlino); Cabinet des estampes du Musée d’art et d’histoire (Ginevra); Musée de Grenoble (Grenoble); Museo Cantonale d’Arte (Lugano); Walker Art Center (Minneapolis); Centre Georges Pompidou - Musée national d’art moderne (Parigi); Musée d’art moderne de la Ville de Paris (Parigi); Fonds national d’art contemporain (Parigi); Fonds régional d’art contemporain Champagne-Ardenne (Reims); Musée d’art moderne (Saint-Etienne); Graphische Sammlung-Staatsgalerie, coll. Rolf H. Krauss (Stoccarda); Musée d’art contemporain (Téhéran); Musée d’Art (Toulon); Kunsthaus (Zurigo).
22
novembre 2008
Michele Zaza – Paesaggio magico
Dal 22 novembre 2008 al 31 gennaio 2009
fotografia
arte contemporanea
arte contemporanea
Location
GALLERIA ENRICOFORNELLO
Prato, Via Giuseppe Paolini, 21, (Prato)
Prato, Via Giuseppe Paolini, 21, (Prato)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 10-13 e 15-19
Vernissage
22 Novembre 2008, ore 18.00
Editore
GLI ORI
Autore
Curatore