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Brian Eno – Presentism
Un grande artista contemporaneo mostra i limiti, le contraddizioni e la grandezza del Futurismo, riattualizzandolo nel nostro lungo, interminabile presente. Tecnologie digitali, suoni e visioni. Il mondo aperto di Brian Eno.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Esclusivamente per FUTUROMA - iniziativa che raccoglie gli eventi promossi dal Comune di Roma Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione dal 20 febbraio 2009 per celebrare il Centenario della pubblicazione del primo Manifesto Futurista (1909-2009) - Brian Eno offre alla città di Roma “Presentism, Time and Space In The Long Now”, una sintesi audiovisiva che nelle sale della prestigiosa Fondazione Memmo in Palazzo Ruspoli darà vita ad una molteplicità di sensazioni all’interno di uno spazio totale. L’evento sarà aperto al pubblico dalle 20.00 di venerdì 20 febbraio fino al 15 marzo 2009. Il progetto di Artache per il Comune di Roma è un’installazione con design e produzione by Lumen London Ltd e Wom Records S.L. con l’organizzazione di Zètema Progetto Cultura.
Oggi del Futurismo musicale non resta quasi nulla: i futuristi hanno invocato la distruzione delle prove, delle biblioteche, dei musei e delle città per reagire alla cultura del momento, trasformare l’arte in vita, il presente in un futuro non ancora vissuto.
Anche la musica, di natura immateriale, è stata sottoposta a questa distruzione, non facendo scomparire gli strumenti ma creandone di nuovi. Degli intonarumori ideati dal pittore-musicista futurista Luigi Russolo resta viva l’influenza su tutta la musica che possiamo ascoltare. Questo grazie alla distruzione del muro tra suono e rumore e alla nuova idea di strumenti musicali come oggetti provenienti dalla tradizione ma anche direttamente dalla natura, un passaggio che ha aperto la musica alle infinite potenzialità delle tecnologie digitali. Così la con-fusione tra uomo e macchina, profetizzata dai futuristi, ha portato alla con-fusione tra tradizione e tecnologia.
Se i futuristi volevano creare un ambiente emotivo, evitando l’eccessiva astrazione cui era giunta la musica accademica, Brian Eno è stato il primo a concepire musica per spazi non convenzionali “immergendo” l’ascoltatore in uno specifico ambiente e mantenendo in stretta relazione la mente, il corpo e gli strumenti offerti dalla tecnica.
Presentism si offre quindi come una contaminazione, una tavolozza di sensazioni dilatate nello spazio dell’ascolto come pure della visione: timbro e colore vengono fusi in una sintesi audiovisiva che offre un’immagine “presentista” di Roma. Allo stesso tempo Presentism esprime la relatività dello spazio e del tempo nell’universo sonoro che ci avvolge, immergendoci nel Long Now di cui è fatto il nostro oggi.
“Il tempo e lo spazio sono morti ieri. Noi viviamo già nell’Assoluto poiché noi abbiamo già creato l’eterna velocità onnipresente” (Tommaso Marinetti).
Oggi del Futurismo musicale non resta quasi nulla: i futuristi hanno invocato la distruzione delle prove, delle biblioteche, dei musei e delle città per reagire alla cultura del momento, trasformare l’arte in vita, il presente in un futuro non ancora vissuto.
Anche la musica, di natura immateriale, è stata sottoposta a questa distruzione, non facendo scomparire gli strumenti ma creandone di nuovi. Degli intonarumori ideati dal pittore-musicista futurista Luigi Russolo resta viva l’influenza su tutta la musica che possiamo ascoltare. Questo grazie alla distruzione del muro tra suono e rumore e alla nuova idea di strumenti musicali come oggetti provenienti dalla tradizione ma anche direttamente dalla natura, un passaggio che ha aperto la musica alle infinite potenzialità delle tecnologie digitali. Così la con-fusione tra uomo e macchina, profetizzata dai futuristi, ha portato alla con-fusione tra tradizione e tecnologia.
Se i futuristi volevano creare un ambiente emotivo, evitando l’eccessiva astrazione cui era giunta la musica accademica, Brian Eno è stato il primo a concepire musica per spazi non convenzionali “immergendo” l’ascoltatore in uno specifico ambiente e mantenendo in stretta relazione la mente, il corpo e gli strumenti offerti dalla tecnica.
Presentism si offre quindi come una contaminazione, una tavolozza di sensazioni dilatate nello spazio dell’ascolto come pure della visione: timbro e colore vengono fusi in una sintesi audiovisiva che offre un’immagine “presentista” di Roma. Allo stesso tempo Presentism esprime la relatività dello spazio e del tempo nell’universo sonoro che ci avvolge, immergendoci nel Long Now di cui è fatto il nostro oggi.
“Il tempo e lo spazio sono morti ieri. Noi viviamo già nell’Assoluto poiché noi abbiamo già creato l’eterna velocità onnipresente” (Tommaso Marinetti).
20
febbraio 2009
Brian Eno – Presentism
Dal 20 febbraio al 15 marzo 2009
arte contemporanea
performance - happening
serata - evento
performance - happening
serata - evento
Location
FONDAZIONE MEMMO – PALAZZO RUSPOLI
Roma, Via Della Fontanella Di Borghese, 56B, (Roma)
Roma, Via Della Fontanella Di Borghese, 56B, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica ore 10.00 – 20.00 (chiuso il lunedì)
Vernissage
20 Febbraio 2009, ore 20
Ufficio stampa
ZETEMA
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