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Paesaggi della memoria
Tra colore e forma, gesto e materia, impressione ed astrazione; la mostra presenta le opere di sei artisti che rileggendo la figurazione in chiave moderna, volgono lo sguardo al proprio vissuto nel tentativo di cogliere quella sfuggente essenza di cui e’ composta la memoria.
Comunicato stampa
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I percorsi che si disegnano nelle opere selezionate per questa mostra seguono la via comune di seguire, recuperare e riplasmare la memoria del proprio vissuto attraverso opere in cui il paesaggio scivola verso gli orizzonti astratti delle sensazioni e delle emozioni.
La realtà riproposta dalla memoria infatti, non sempre e’ chiara, limpida; i contorni svaniscono, i particolari si dissolvono, ben chiaro tuttavia nell’anima di ognuno rimane il sapore, il calore, la quintessenza, disegnandosi in forma di sfuggente ed allo stesso tempo concreto riflesso d’un esperienza. Paesaggi quindi, vedute per lo più, ma non solo, interni, stanze ed angoli suggestivi; frammenti di paesaggi dell’anima, finestre sul passato raccontate dalle diverse identità dei sei artisti: attraverso le materie dagli accesi cromatismi e le scomposizioni dei piani prospettici di vaga reminiscenza cubista delle vedute di Nicola De Benedictis; passando per le colline metafisiche popolate di alberi solitari di Giovanni Drogo che, strizzando l’occhio alle linee di Gauguin e di Cosentino, se ne distaccano per definirsi attraverso decise pennellate di sapore divisionista; proseguendo poi il nostro percorso tra i suggestivi scenari della Valtellina dipinti da Ezio Mazzella, che attinge da Cézanne e Morlotti per sfociare in una via espressiva personale e fortemente poetica; ad ancora, continuando verso sentieri sempre più legati al naturalismo astratto con le vedute aeree dei paesi e con gli scorci di paesaggi naturali di Gavirati, raccontati percorrendo le geometrie di pastose materie pittoriche che richiamano l’informale di Morlotti; al quale s’ispira, seppur con gesto più aggressivo, anche il naturalismo astratto delle vedute sospese tra materia e colore di Stazio; per raggiungere infine alla sintesi pittorica del Colorfield painting espresso nei paesaggi di Giovanni Grassi che, sulle orme di Chighine e di Rothko, conclude il nostro viaggio attraverso i luoghi dell’esperienza vissuta e raccontata di cui è composta la memoria.
Davide Corsetti
La realtà riproposta dalla memoria infatti, non sempre e’ chiara, limpida; i contorni svaniscono, i particolari si dissolvono, ben chiaro tuttavia nell’anima di ognuno rimane il sapore, il calore, la quintessenza, disegnandosi in forma di sfuggente ed allo stesso tempo concreto riflesso d’un esperienza. Paesaggi quindi, vedute per lo più, ma non solo, interni, stanze ed angoli suggestivi; frammenti di paesaggi dell’anima, finestre sul passato raccontate dalle diverse identità dei sei artisti: attraverso le materie dagli accesi cromatismi e le scomposizioni dei piani prospettici di vaga reminiscenza cubista delle vedute di Nicola De Benedictis; passando per le colline metafisiche popolate di alberi solitari di Giovanni Drogo che, strizzando l’occhio alle linee di Gauguin e di Cosentino, se ne distaccano per definirsi attraverso decise pennellate di sapore divisionista; proseguendo poi il nostro percorso tra i suggestivi scenari della Valtellina dipinti da Ezio Mazzella, che attinge da Cézanne e Morlotti per sfociare in una via espressiva personale e fortemente poetica; ad ancora, continuando verso sentieri sempre più legati al naturalismo astratto con le vedute aeree dei paesi e con gli scorci di paesaggi naturali di Gavirati, raccontati percorrendo le geometrie di pastose materie pittoriche che richiamano l’informale di Morlotti; al quale s’ispira, seppur con gesto più aggressivo, anche il naturalismo astratto delle vedute sospese tra materia e colore di Stazio; per raggiungere infine alla sintesi pittorica del Colorfield painting espresso nei paesaggi di Giovanni Grassi che, sulle orme di Chighine e di Rothko, conclude il nostro viaggio attraverso i luoghi dell’esperienza vissuta e raccontata di cui è composta la memoria.
Davide Corsetti
04
febbraio 2009
Paesaggi della memoria
Dal 04 al 22 febbraio 2009
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica ore 15-19
Vernissage
4 Febbraio 2009, ore 18.30
Autore
Curatore