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53. Biennale – Padiglione Italia
Il nuovo Padiglione Italia alle Tese delle Vergini dell’Arsenale, in cui verrà allestita la mostra Collaudi. Omaggio a F. T. Marinetti
Comunicato stampa
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Roma, 23 marzo 2009 - Il Ministero per i beni e le attività culturali con la PARC - Direzione generale per la qualità e la tutela del paesaggio, l’architettura e l’arte contemporanee e la Fondazione La Biennale di Venezia, annunciano, nell’ambito della 53. Esposizione Internazionale d’Arte (Venezia, 7 giugno-22 novembre 2009) il nuovo Padiglione Italia alle Tese delle Vergini dell’Arsenale, in cui verrà allestita la mostra COLLAUDI. Omaggio a F. T. Marinetti a cura di Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice. Gli artisti invitati a partecipare con opere appositamente realizzate sono: Matteo Basilé, Manfredi Beninati, Valerio Berruti, Bertozzi&Casoni, Nicola Bolla, Sandro Chia, Marco Cingolani, Giacomo Costa, Aron Demetz, Roberto Floreani, Daniele Galliano, Marco Lodola, MASBEDO, Gian Marco Montesano, Davide Nido, Luca Pignatelli, Elisa Sighicelli, Sissi, Nicola Verlato e Silvio Wolf.
Il nuovo Padiglione Italia all’Arsenale, che sarà ingrandito inglobando agli spazi dell’ex Padiglione Italiano un secondo edificio e passerà così dagli attuali 800 mq. a 1.800 mq. di superficie affacciandosi sull’adiacente Giardino delle Vergini, costituirà una delle principali innovazioni della 53. Esposizione della Biennale di Venezia.
Nel comunicare l’elenco degli artisti selezionati, i curatori Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice hanno voluto sottolineare alcuni degli elementi alla base della loro scelta. Innanzitutto la logica da cui la scelta stessa è derivata: “non una semplice selezione di artisti ma una vera e propria mostra, che risponde a un tema specifico, a un concept. Punto di partenza – proseguono i curatori - è l'omaggio a Filippo Tommaso Marinetti, che di Collaudi è il nume tutelare. E’ la vitalità nel presente che ci interessa del Futurismo, prima e unica avanguardia italiana del '900. Un movimento aperto alla coesistenza di tutti i linguaggi, da quelli storici come la pittura e la scultura, alle sperimentazioni del cinema d'artista, della fotografia, della performance, dei materiali anomali. Questa visione senza barriere precostituite è esattamente quella che abbiamo voluto adottare, prestando molta attenzione alle opere, progettate e realizzate per l'occasione, non al simulacro dell'opera o al nome dell'artista. Il nostro sguardo – concludono Beatrice e Buscaroli - si è concentrato soprattutto sulla generazione dei quaranta-quarantacinquenni, arricchendolo con alcune proposte più giovani e con maestri che rappresentano punti di riferimento visivo e culturale”.
“Applaudo al ritorno del Padiglione Italia – ha dichiarato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi - raddoppiato negli spazi grazie alla fruttuosa collaborazione con la Fondazione La Biennale di Venezia. La creatività italiana torna così al centro della Esposizione Internazionale d’Arte, recuperando un ruolo cruciale in una fra le maggiori manifestazioni al mondo dedicate al contemporaneo. Ringrazio Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli per il prezioso lavoro finora realizzato e auguro loro ogni successo nel proseguimento dell’opera”.
Catalogo: Silvana Editore
Ufficio Stampa: Carlo Zasio, Tel. 0667232580, carlo.zasio@beniculturali.it;
Sergio Campagnolo, Tel. 049 663499; info@studioesseci.net; www.studioesseci.net
COLLAUDI.
Omaggio a F. T. Marinetti
“Collaudi”, titolo di un testo letterario fondamentale all’interno della meditazione estetica di Filippo Tommaso Marinetti, è la suggestione con cui, a cent’anni dalla nascita del Movimento, si propone un gruppo di artisti italiani, prevalentemente tra i trenta e i cinquant’anni.
L’idea di fondo intende restituire al Futurismo il ruolo centrale nella storia dell’arte contemporanea italiana, e rendere omaggio sia al fondatore che ai suoi maggiori protagonisti.
“E’ la vitalità nel presente che ci interessa del Futurismo, -spiegano i curatori Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli- prima e unica avanguardia italiana del '900. Un movimento aperto alla coesistenza di tutti i linguaggi, da quelli classici come la pittura e la scultura, alle sperimentazioni avanguardiste del cinema d'artista, della fotografia, della performance, dei materiali anomali. Questa visione senza barriere precostituite è esattamente quella che abbiamo voluto adottare, prestando molta attenzione alle opere, progettate e realizzate per l'occasione, non al simulacro dell'opera o al nome dell'artista”.
Tutti i linguaggi dell’arte contemporanea - pittura, scultura, nuove tecnologie, video, installazioni, performance - hanno avuto origine nel Futurismo: un’origine sia teorica che pratica. Gli artisti sono invitati a meditarne e sviluppare le suggestioni che ancora promanano da un movimento le cui potenzialità, vitalità, possibilità, non possono considerarsi esaurite nel secolo scorso.
L’idea che Umberto Boccioni accolse e sviluppò dal marinettiano concetto di arte-vita, di “mettere lo spettatore al centro del quadro”, la poetica degli “stati d’animo” (ossia: “la realtà non è l’oggetto, ma la trasfigurazione che esso subisce nell’identificarsi col soggetto”), il fascino di un’arte in cui spettatore e autore possano condividere la stessa esperienza fino a non riconoscerne più i limiti, lo stesso indefesso e continuo sperimentalismo, il polimaterismo, l’inserimento di suoni e rumori: tutti questi aspetti che sono oggi linguaggi dell’arte trovano radici continue all’interno del movimento.
“Verrà un tempo in cui il quadro non basterà più. (…) Altri valori sorgeranno, altre valutazioni, altre sensibilità di cui noi non concepiamo l’audacia…
L’occhio umano percepirà il colore come emozione in sé. I colori moltiplicati non avranno bisogno di forme per essere compresi e le forme vivranno per se stesse al di fuori degli oggetti che esprimono. Le opere pittoriche saranno forse vorticose architetture sonore e odorose di enormi gas colorati, che sulla scena di un libero orizzonte elettrizzeranno l’anima complessa di esseri nuovi che non possiamo oggi concepire”. Così scrisse il maggior teorico dell’arte futurista, il pittore e scultore Umberto Boccioni.
La sfida lanciata dai futuristi è totale: sarà accolta e messa in atto, ma soprattutto si rivolgerà alle generazioni del futuro.
“I più vecchi di noi hanno trent’anni”! scriveva Marinetti ancora nel Manifesto di fondazione, nel 1909. “Altri verranno dopo di noi”.
Artisti
Note biografiche
Matteo Basilé, Roma, 1974.
Vive e lavora tra Roma, Jakarta e Bali (Indonesia)
Manfredi Beninati, Palermo, 1970.
Vive e lavora a Palermo.
Valerio Berruti, Alba (CN), 1977.
Vive e lavora a Verduno (CN).
Bertozzi&Casoni
Giampaolo Bertozzi, Borgo Tossignano (BO), 1957.
Stefano Dal Monte Casoni, Lugo di Romagna (RA), 1961.
Vivono e lavorano a Imola (BO).
Nicola Bolla, Saluzzo (CN), 1963.
Vive e lavora tra Saluzzo (CN) e Torino.
Marco Cingolani, Como, 1961.
Vive e lavora a Milano.
Sandro Chia, Firenze, 1946.
Vive e lavora tra New York, Roma e Montalcino (SI).
Giacomo Costa, Firenze, 1970.
Vive e lavora a Firenze.
Aron Demetz, Vitipeno (BZ), 1972.
Vive e lavora a Selva di Val Gardena (BZ)
Roberto Floreani, Venezia, 1956.
Vive e lavora a Vicenza.
Daniele Galliano, Pinerolo (TO), 1961.
Vive e lavora a Torino.
Marco Lodola, Dorno (PV), 1955.
Vive e lavora a Pavia.
MASBEDO
Jacopo Bedogni, Sarzana (SP), 1970.
Nicolò Masazza, Milano, 1973.
Vivono e lavorano a Milano.
Gian Marco Montesano, Torino, 1949.
Vive e lavora tra Trento, Parigi e Bologna.
Davide Nido, Milano, 1966.
Vive e lavora a Milano.
Luca Pignatelli, Milano, 1962.
Vive e lavora a Milano.
Elisa Sighicelli, Torino, 1968.
Vive e lavora a Torino.
Sissi, Bologna 1977.
Vive e lavora a Bologna.
Nicola Verlato, Verona, 1965.
Vive e lavora a New York.
Silvio Wolf, Milano, 1952.
Vive e lavora a Milano.
Il nuovo Padiglione Italia all’Arsenale, che sarà ingrandito inglobando agli spazi dell’ex Padiglione Italiano un secondo edificio e passerà così dagli attuali 800 mq. a 1.800 mq. di superficie affacciandosi sull’adiacente Giardino delle Vergini, costituirà una delle principali innovazioni della 53. Esposizione della Biennale di Venezia.
Nel comunicare l’elenco degli artisti selezionati, i curatori Beatrice Buscaroli e Luca Beatrice hanno voluto sottolineare alcuni degli elementi alla base della loro scelta. Innanzitutto la logica da cui la scelta stessa è derivata: “non una semplice selezione di artisti ma una vera e propria mostra, che risponde a un tema specifico, a un concept. Punto di partenza – proseguono i curatori - è l'omaggio a Filippo Tommaso Marinetti, che di Collaudi è il nume tutelare. E’ la vitalità nel presente che ci interessa del Futurismo, prima e unica avanguardia italiana del '900. Un movimento aperto alla coesistenza di tutti i linguaggi, da quelli storici come la pittura e la scultura, alle sperimentazioni del cinema d'artista, della fotografia, della performance, dei materiali anomali. Questa visione senza barriere precostituite è esattamente quella che abbiamo voluto adottare, prestando molta attenzione alle opere, progettate e realizzate per l'occasione, non al simulacro dell'opera o al nome dell'artista. Il nostro sguardo – concludono Beatrice e Buscaroli - si è concentrato soprattutto sulla generazione dei quaranta-quarantacinquenni, arricchendolo con alcune proposte più giovani e con maestri che rappresentano punti di riferimento visivo e culturale”.
“Applaudo al ritorno del Padiglione Italia – ha dichiarato il Ministro per i Beni e le Attività Culturali, Sandro Bondi - raddoppiato negli spazi grazie alla fruttuosa collaborazione con la Fondazione La Biennale di Venezia. La creatività italiana torna così al centro della Esposizione Internazionale d’Arte, recuperando un ruolo cruciale in una fra le maggiori manifestazioni al mondo dedicate al contemporaneo. Ringrazio Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli per il prezioso lavoro finora realizzato e auguro loro ogni successo nel proseguimento dell’opera”.
Catalogo: Silvana Editore
Ufficio Stampa: Carlo Zasio, Tel. 0667232580, carlo.zasio@beniculturali.it;
Sergio Campagnolo, Tel. 049 663499; info@studioesseci.net; www.studioesseci.net
COLLAUDI.
Omaggio a F. T. Marinetti
“Collaudi”, titolo di un testo letterario fondamentale all’interno della meditazione estetica di Filippo Tommaso Marinetti, è la suggestione con cui, a cent’anni dalla nascita del Movimento, si propone un gruppo di artisti italiani, prevalentemente tra i trenta e i cinquant’anni.
L’idea di fondo intende restituire al Futurismo il ruolo centrale nella storia dell’arte contemporanea italiana, e rendere omaggio sia al fondatore che ai suoi maggiori protagonisti.
“E’ la vitalità nel presente che ci interessa del Futurismo, -spiegano i curatori Luca Beatrice e Beatrice Buscaroli- prima e unica avanguardia italiana del '900. Un movimento aperto alla coesistenza di tutti i linguaggi, da quelli classici come la pittura e la scultura, alle sperimentazioni avanguardiste del cinema d'artista, della fotografia, della performance, dei materiali anomali. Questa visione senza barriere precostituite è esattamente quella che abbiamo voluto adottare, prestando molta attenzione alle opere, progettate e realizzate per l'occasione, non al simulacro dell'opera o al nome dell'artista”.
Tutti i linguaggi dell’arte contemporanea - pittura, scultura, nuove tecnologie, video, installazioni, performance - hanno avuto origine nel Futurismo: un’origine sia teorica che pratica. Gli artisti sono invitati a meditarne e sviluppare le suggestioni che ancora promanano da un movimento le cui potenzialità, vitalità, possibilità, non possono considerarsi esaurite nel secolo scorso.
L’idea che Umberto Boccioni accolse e sviluppò dal marinettiano concetto di arte-vita, di “mettere lo spettatore al centro del quadro”, la poetica degli “stati d’animo” (ossia: “la realtà non è l’oggetto, ma la trasfigurazione che esso subisce nell’identificarsi col soggetto”), il fascino di un’arte in cui spettatore e autore possano condividere la stessa esperienza fino a non riconoscerne più i limiti, lo stesso indefesso e continuo sperimentalismo, il polimaterismo, l’inserimento di suoni e rumori: tutti questi aspetti che sono oggi linguaggi dell’arte trovano radici continue all’interno del movimento.
“Verrà un tempo in cui il quadro non basterà più. (…) Altri valori sorgeranno, altre valutazioni, altre sensibilità di cui noi non concepiamo l’audacia…
L’occhio umano percepirà il colore come emozione in sé. I colori moltiplicati non avranno bisogno di forme per essere compresi e le forme vivranno per se stesse al di fuori degli oggetti che esprimono. Le opere pittoriche saranno forse vorticose architetture sonore e odorose di enormi gas colorati, che sulla scena di un libero orizzonte elettrizzeranno l’anima complessa di esseri nuovi che non possiamo oggi concepire”. Così scrisse il maggior teorico dell’arte futurista, il pittore e scultore Umberto Boccioni.
La sfida lanciata dai futuristi è totale: sarà accolta e messa in atto, ma soprattutto si rivolgerà alle generazioni del futuro.
“I più vecchi di noi hanno trent’anni”! scriveva Marinetti ancora nel Manifesto di fondazione, nel 1909. “Altri verranno dopo di noi”.
Artisti
Note biografiche
Matteo Basilé, Roma, 1974.
Vive e lavora tra Roma, Jakarta e Bali (Indonesia)
Manfredi Beninati, Palermo, 1970.
Vive e lavora a Palermo.
Valerio Berruti, Alba (CN), 1977.
Vive e lavora a Verduno (CN).
Bertozzi&Casoni
Giampaolo Bertozzi, Borgo Tossignano (BO), 1957.
Stefano Dal Monte Casoni, Lugo di Romagna (RA), 1961.
Vivono e lavorano a Imola (BO).
Nicola Bolla, Saluzzo (CN), 1963.
Vive e lavora tra Saluzzo (CN) e Torino.
Marco Cingolani, Como, 1961.
Vive e lavora a Milano.
Sandro Chia, Firenze, 1946.
Vive e lavora tra New York, Roma e Montalcino (SI).
Giacomo Costa, Firenze, 1970.
Vive e lavora a Firenze.
Aron Demetz, Vitipeno (BZ), 1972.
Vive e lavora a Selva di Val Gardena (BZ)
Roberto Floreani, Venezia, 1956.
Vive e lavora a Vicenza.
Daniele Galliano, Pinerolo (TO), 1961.
Vive e lavora a Torino.
Marco Lodola, Dorno (PV), 1955.
Vive e lavora a Pavia.
MASBEDO
Jacopo Bedogni, Sarzana (SP), 1970.
Nicolò Masazza, Milano, 1973.
Vivono e lavorano a Milano.
Gian Marco Montesano, Torino, 1949.
Vive e lavora tra Trento, Parigi e Bologna.
Davide Nido, Milano, 1966.
Vive e lavora a Milano.
Luca Pignatelli, Milano, 1962.
Vive e lavora a Milano.
Elisa Sighicelli, Torino, 1968.
Vive e lavora a Torino.
Sissi, Bologna 1977.
Vive e lavora a Bologna.
Nicola Verlato, Verona, 1965.
Vive e lavora a New York.
Silvio Wolf, Milano, 1952.
Vive e lavora a Milano.
05
giugno 2009
53. Biennale – Padiglione Italia
Dal 05 giugno al 22 novembre 2009
arte contemporanea
Location
ARSENALE
Venezia, Campo Della Tana (Castello), (Venezia)
Venezia, Campo Della Tana (Castello), (Venezia)
Biglietti
Intero € 18
Ridotto (over 65 – militari – residenti Comune di Venezia) € 15
Studenti (con tessera o libretto universitario) / Under 26 (con carta d’identità) € 8
Family formula (2 adulti + 2 under 14) € 38
Gruppo adulti (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria) € 12
Gruppo studenti (min. 10 persone, prenotazione obbligatoria) € 6
Permanent pass € 60
Ingresso gratuito: fino a 6 anni (inclusi), accompagnatori di invalidi, studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado che u
Orario di apertura
ore 10.00 - 18.00 chiuso il martedì (escluso martedì 9 giugno e martedì 17 novembre 2009)
Vernissage
5 Giugno 2009, ore 17.30
Editore
SILVANA EDITORIALE
Ufficio stampa
STUDIO ESSECI
Autore
Curatore