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Franco Simonelli – Golem Contemporanei
Tra Cézanne, Balla, Mark e il linguaggio della grafica e del graffito metropolitano, Simonelli rilegge la “leggenda del golem” in chiave contemporanea, scomponendo un figurativo dal taglio deciso in un mondo pervaso da guizzanti e dinamiche forme astratte.
Comunicato stampa
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Franco Simonelli è un artista maturo in continua ricerca ed evoluzione. La sua prima produzione infatti risale agli anni 60, durante i quali partecipa al fermento artistico emiliano, dopodichè ha un periodo di quiete apparente, per riprendere poi a dipingere nel periodo della maturità. Come molti pittori che riprendono la ricerca nella seconda metà della loro vita, Simonelli ci racconta e si racconta attraverso i sedimenti delle esperienze di una vita, ma a differenza di molti altri artisti suoi coetanei, lo fa con la freschezza e l’entusiasmo di un giovane artista. Le sue tele infatti sono dinamiche, dirompenti, in movimento continuo. Il suo occhio si meraviglia, si entusiasma, si diverte, convogliando, mescolando, e scomponendo un naturalismo figurativo dal taglio fresco e deciso, in un inaspettato mondo pervaso da variopinte e guizzanti forme astratte.
Nelle sue opere si possono ritrovare echi di artisti come Cézanne, Sérusier, Franz Mark, così come il loro dinamismo ricorda in qualche modo i futuristi Balla e Carrà, tuttavia qualcosa, nello stile, nel tratto, nella stesura del colore e nelle soluzioni formali che Simonelli ritrova negli ultimi lavori, può per certi versi essere considerato come parte dell’eredità ricevuta dalla grafica pubblicitaria nel trentennio intercorso tra gli anni settanta ed il 2000. In quegli anni infatti, Simonelli non ha lasciato i pennelli a prender polvere, ma ha continuato a vivere in un mondo d’immagini e colori operando come creativo, illustratore ed art director, quindi crescendo, come è logico supporre, seguendo e vivendo il multiforme linguaggio della moderna comunicazione visiva. Questo ben si nota dalla stilizzazione delle forme, dalla scelta dei colori e dalla freschezza del segno pittorico, che rimandano al “rough” (lo schizzo), all’ “inspiration sketch” (la bozza d’ispirazione), al “finish layout” (l’illustrazione di presentazione al cliente); queste ultime, tutte composizioni fresche e veloci ma che tuttavia richiedono, attraverso la visualizzazione di pochi elementi, una forte e condivisa comunicazione dell’atmosfera, del concetto, dell’emozione e dell’idea che vi è dietro una proposta pubblicitaria. Per questo forse, le opere di Simonelli appaiono così contemporanee. Assieme allo stile ed al gusto pittorico di Cézanne, Sérusier, Franz Mark, Balla e Carrà, nei suoi tratti s’intravede il sapore dell’illustrazione, del cartoon, del graffito e delle “tag” metropolitane; il tutto sintetizzato, metabolizzato e rielaborato nello stile di un artista che ha vissuto gli ultimi decenni dell’affresco di questi nostri tempi e che è stato allo stesso tempo vittima e protagonista dei loro influssi stilistici. Ma Simonelli non è solo questo. Simonelli non è un grafico pubblicitario che si è messo a fare il pittore. Franco Simonelli è un artista che, per un periodo della sua vita, ha prestato il suo talento alla comunicazione visiva. Le sue opere non sono e non vogliono essere solamente echi della società contemporanea o compiaciuta ricerca stilistica e formale. La sua natura d’artista va ben oltre. Vi è uno sguardo particolare, una gioia ed una meraviglia della semplicità, una forza dinamica di speranza nel futuro, una riscoperta dei colori accesi della leggerezza e del sorriso anche di fronte agli angoli bui dei luoghi del mondo. Niente di più lontano dal semplice naturalismo o dalla bellezza decorativa. Niente di più lontano dalla “superficie” quindi, ma sicuramente di molto vicino ad una serena coscienza dell’ordine d’importanza delle cose. Quella gerarchia che consente di riconoscere ciò a cui dare peso e ciò a cui invece non è necessario dare peso. Una sorta di serena fatalità, di libero e genuino sguardo sul mondo.
Tutto questo espresso e raccontato attraverso immagini dotate di una forte consapevolezza compositiva che rifugge il riposo e l’elucubrazione abbracciando una sorta di fresca “istantanea” pittorica, di rapida e decisa rappresentazione di un ricordo, di un evento o di un’idea. Anche laddove l’impronta pare meditata e riflessiva, la composizione si muove, brulicando di vita. Il riposo, la meditazione, l’indagine esistenziale, impressi e comunicati con vivida forza nelle opere di Simonelli, sono avvenute prima del gesto pittorico, il quale sembra averne tratto spunto ed energia per disegnarsi sulla tela nel ritmo di un istante. È come se, tutte le emozioni, i concetti e le idee si fossero compressi per poi esplodere sulla tela in un improvviso raptus creativo. Questa tensione è il movimento, il rinnovamento, il futuro: la gioia di riscoprire un mondo nuovo fatto di sogni piccoli e grandi. Di questo si tratta. Di sogni piccoli e grandi. Passando in rassegna i cicli delle opere di Simonelli infatti, si ritrovano vedute di città ed isole accanto a ritratti di cespugli autunnali; delicate e minute composizioni ispirate dalle poesie di Pessoa accanto alle narrazioni mitiche di Dedalo ed Icaro ed al recente ciclo sulla leggenda del “Golem” (quest’ultima riproposta in chiave moderna high-tech il cui gusto estetico mischia tratti da writer, allo stile dei nabis, ed a sensazioni futuriste); micromondi accanto a macromondi, entro ognuno dei quali la sensibilità di Simonelli ci rivela, con lo sguardo della sua pittura, l’ampio orizzonte, consentendoci di assaporarne la vitale profondità.
- Davide Corsetti
Nelle sue opere si possono ritrovare echi di artisti come Cézanne, Sérusier, Franz Mark, così come il loro dinamismo ricorda in qualche modo i futuristi Balla e Carrà, tuttavia qualcosa, nello stile, nel tratto, nella stesura del colore e nelle soluzioni formali che Simonelli ritrova negli ultimi lavori, può per certi versi essere considerato come parte dell’eredità ricevuta dalla grafica pubblicitaria nel trentennio intercorso tra gli anni settanta ed il 2000. In quegli anni infatti, Simonelli non ha lasciato i pennelli a prender polvere, ma ha continuato a vivere in un mondo d’immagini e colori operando come creativo, illustratore ed art director, quindi crescendo, come è logico supporre, seguendo e vivendo il multiforme linguaggio della moderna comunicazione visiva. Questo ben si nota dalla stilizzazione delle forme, dalla scelta dei colori e dalla freschezza del segno pittorico, che rimandano al “rough” (lo schizzo), all’ “inspiration sketch” (la bozza d’ispirazione), al “finish layout” (l’illustrazione di presentazione al cliente); queste ultime, tutte composizioni fresche e veloci ma che tuttavia richiedono, attraverso la visualizzazione di pochi elementi, una forte e condivisa comunicazione dell’atmosfera, del concetto, dell’emozione e dell’idea che vi è dietro una proposta pubblicitaria. Per questo forse, le opere di Simonelli appaiono così contemporanee. Assieme allo stile ed al gusto pittorico di Cézanne, Sérusier, Franz Mark, Balla e Carrà, nei suoi tratti s’intravede il sapore dell’illustrazione, del cartoon, del graffito e delle “tag” metropolitane; il tutto sintetizzato, metabolizzato e rielaborato nello stile di un artista che ha vissuto gli ultimi decenni dell’affresco di questi nostri tempi e che è stato allo stesso tempo vittima e protagonista dei loro influssi stilistici. Ma Simonelli non è solo questo. Simonelli non è un grafico pubblicitario che si è messo a fare il pittore. Franco Simonelli è un artista che, per un periodo della sua vita, ha prestato il suo talento alla comunicazione visiva. Le sue opere non sono e non vogliono essere solamente echi della società contemporanea o compiaciuta ricerca stilistica e formale. La sua natura d’artista va ben oltre. Vi è uno sguardo particolare, una gioia ed una meraviglia della semplicità, una forza dinamica di speranza nel futuro, una riscoperta dei colori accesi della leggerezza e del sorriso anche di fronte agli angoli bui dei luoghi del mondo. Niente di più lontano dal semplice naturalismo o dalla bellezza decorativa. Niente di più lontano dalla “superficie” quindi, ma sicuramente di molto vicino ad una serena coscienza dell’ordine d’importanza delle cose. Quella gerarchia che consente di riconoscere ciò a cui dare peso e ciò a cui invece non è necessario dare peso. Una sorta di serena fatalità, di libero e genuino sguardo sul mondo.
Tutto questo espresso e raccontato attraverso immagini dotate di una forte consapevolezza compositiva che rifugge il riposo e l’elucubrazione abbracciando una sorta di fresca “istantanea” pittorica, di rapida e decisa rappresentazione di un ricordo, di un evento o di un’idea. Anche laddove l’impronta pare meditata e riflessiva, la composizione si muove, brulicando di vita. Il riposo, la meditazione, l’indagine esistenziale, impressi e comunicati con vivida forza nelle opere di Simonelli, sono avvenute prima del gesto pittorico, il quale sembra averne tratto spunto ed energia per disegnarsi sulla tela nel ritmo di un istante. È come se, tutte le emozioni, i concetti e le idee si fossero compressi per poi esplodere sulla tela in un improvviso raptus creativo. Questa tensione è il movimento, il rinnovamento, il futuro: la gioia di riscoprire un mondo nuovo fatto di sogni piccoli e grandi. Di questo si tratta. Di sogni piccoli e grandi. Passando in rassegna i cicli delle opere di Simonelli infatti, si ritrovano vedute di città ed isole accanto a ritratti di cespugli autunnali; delicate e minute composizioni ispirate dalle poesie di Pessoa accanto alle narrazioni mitiche di Dedalo ed Icaro ed al recente ciclo sulla leggenda del “Golem” (quest’ultima riproposta in chiave moderna high-tech il cui gusto estetico mischia tratti da writer, allo stile dei nabis, ed a sensazioni futuriste); micromondi accanto a macromondi, entro ognuno dei quali la sensibilità di Simonelli ci rivela, con lo sguardo della sua pittura, l’ampio orizzonte, consentendoci di assaporarne la vitale profondità.
- Davide Corsetti
18
marzo 2009
Franco Simonelli – Golem Contemporanei
Dal 18 marzo al 05 aprile 2009
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica ore 15-19
Vernissage
18 Marzo 2009, ore 18.30
Autore
Curatore