Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Basfi – Tentativi di sopravvivenza
Nel costante desiderio di superare i limiti bidimensionali della tela di juta, nei suoi lavori Basfi inserisce materiali che riportano a dimensioni più ampie, persino interstellari
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Giovane pittore astrattista in equilibrio tra istinto per il colore e geometria delle forme, esuberanza e razionalità, curiosità e forza, Giorgio Bassi, in arte Basfi, presenta i suoi ultimi lavori allo Spazio Zero di Gallarate. Tentativi di sopravvivenza è il titolo della mostra organizzata da Metamusa arte ed eventi culturali in corso dal 9 al 24 maggio 2009.
La pittura di Basfi, che si articola in un processo continuo di sperimentazioni tecniche, si è proposta con successo in varie mostre collettive e personali ed è in permanenza alla Galleria Giudecca 795 di Venezia. L’artista ha partecipato alla fiera di Padova ArtePadova nel 2008 e nello stesso anno ha presentato la personale “Stop that train” a Gavirate, una full immersion nella realtà locale del lavoro e dei pendolari della provincia lombarda con performance video su un vagone ferroviario della stazione. Dal 3 al 5 aprile 2009 è presente ad Art-O’ ArtFair in Open City al Palazzo dei Congressi di Roma Eur.
Nel costante desiderio di superare i limiti bidimensionali della tela di juta, nei suoi lavori Basfi inserisce materiali che riportano a dimensioni più ampie, persino interstellari. Ventotto anni, nato a Tradate, autodidatta, dipinge la realtà di una provincia vicina e attuale che vive in costante pericolo di fagocitazione metropolitana; per cercare di comprenderlo e rappresentarlo, Basfi guarda il suo mondo in modo schematico: il mondo come scatole, come contenitori disumani ed inaccettabili. Basfi però riesce ad elaborare come necessità di sopravvivenza contenitori più umani: colori e materia - all’inizio timidamente poi con crescente vigore - cercano una salvezza del corpo e dell’anima. Così nascono lune quadrate, improbabili spiagge e figure essenziali, fatte di colori e materia palpabile e reale.
"Inermi davanti al mondo crudo e privo di qualsiasi riferimento alla natura, dobbiamo trovare la forza di superare l’immane ostacolo vedendolo o immaginandolo ancora a nostra misura. Quella di Basfi pare un'operazione di inconscia esorcizzazione del diavolo tecnologico alla ricerca delle emozioni ancora possibili anche se nascoste. E' artista di rara sensibilità, capace di stupire ed emozionare mediante l’uso sapiente dei colori e dei materiali di produzione artificiale, acrilici, resine, per rappresentare una natura ancora viva e con l’arduo compito di recuperare se stessa" osserva il curatore Gianluca Belli.
Uno dei temi più cari all’artista è l’analisi dell’ambiente come insieme di soggetti e forze. "Il suo discorso è capace di farsi piccolo e intimo per cogliere ogni più piccola entità ma ha anche l’audacia di proiettarsi tra le forze cosmiche dell’universo. – commenta il critico Francesca Antognazza - Ogni elemento fa parte di un gioco di forze più grande, un’unità che raccoglie tutto al di sopra delle differenze. Ormai il mondo sembra costituito da individualità separate, ognuno si rinchiude nella propria casa. Il cemento assicura la nostra voglia di solitudine in contrapposizione all’affascinante mistero della natura. Però Basfi ci dà ancora qualche speranza: le nostre case possono convivere pacificamente con madre natura; oppure potremmo sempre lasciare volontariamente una finestra aperta e lasciare che un’altra anima entri in contatto con noi.
Basfi è un artista autodidatta e la sua pittura è un processo continuo di sperimentazioni sia tecniche che tematiche. Vive e lavora a Tradate. Tra le mostre personali e collettive si ricorda: La leggerezza della materia, Galleria Postart Milano, novembre 2005; Permanente stagionale, Hotel Boston Cattolica, aprile 2006; Collettiva a cura di Simona Muzzeddu, Villa Ponti Varese, aprile 2006; mostra collettiva, Ispra Atelier, maggio 2006; Collettiva, Galleria Sekanina Ferrara, luglio 2006, Basfi, Atelier di Jo Varse, novembre 2007; Collettiva quarantaperquaranta, Galleria Cortina Milano, marzo 2007, Collettiva Ispra Atelier, maggio 2007, OPEN BOX, Vengono, maggio 2007; Collettiva quarantaperquaranta, Arianna Sartori Mantova, maggio 2007, 9° BIENNALE DI VARESE, Arsago Seprio, giugno 2007, “il nostro tempo”, Villa Visconti, Canegrate, settembre 2007; Experience Villa Truffini Tradate, ottobre 2007; Collettiva, Galleria Giudecca 795, Venezia, dicembre 2008; Stop that train, Prolocomotiva di Gavirate, settembre 2008; Arte Padova 2008 presso lo stand Galleria Giudecca 795; COLORI IN VIAGGIO, Galleria Giudecca 795 Venezia, Luglio 2008.
La pittura di Basfi, che si articola in un processo continuo di sperimentazioni tecniche, si è proposta con successo in varie mostre collettive e personali ed è in permanenza alla Galleria Giudecca 795 di Venezia. L’artista ha partecipato alla fiera di Padova ArtePadova nel 2008 e nello stesso anno ha presentato la personale “Stop that train” a Gavirate, una full immersion nella realtà locale del lavoro e dei pendolari della provincia lombarda con performance video su un vagone ferroviario della stazione. Dal 3 al 5 aprile 2009 è presente ad Art-O’ ArtFair in Open City al Palazzo dei Congressi di Roma Eur.
Nel costante desiderio di superare i limiti bidimensionali della tela di juta, nei suoi lavori Basfi inserisce materiali che riportano a dimensioni più ampie, persino interstellari. Ventotto anni, nato a Tradate, autodidatta, dipinge la realtà di una provincia vicina e attuale che vive in costante pericolo di fagocitazione metropolitana; per cercare di comprenderlo e rappresentarlo, Basfi guarda il suo mondo in modo schematico: il mondo come scatole, come contenitori disumani ed inaccettabili. Basfi però riesce ad elaborare come necessità di sopravvivenza contenitori più umani: colori e materia - all’inizio timidamente poi con crescente vigore - cercano una salvezza del corpo e dell’anima. Così nascono lune quadrate, improbabili spiagge e figure essenziali, fatte di colori e materia palpabile e reale.
"Inermi davanti al mondo crudo e privo di qualsiasi riferimento alla natura, dobbiamo trovare la forza di superare l’immane ostacolo vedendolo o immaginandolo ancora a nostra misura. Quella di Basfi pare un'operazione di inconscia esorcizzazione del diavolo tecnologico alla ricerca delle emozioni ancora possibili anche se nascoste. E' artista di rara sensibilità, capace di stupire ed emozionare mediante l’uso sapiente dei colori e dei materiali di produzione artificiale, acrilici, resine, per rappresentare una natura ancora viva e con l’arduo compito di recuperare se stessa" osserva il curatore Gianluca Belli.
Uno dei temi più cari all’artista è l’analisi dell’ambiente come insieme di soggetti e forze. "Il suo discorso è capace di farsi piccolo e intimo per cogliere ogni più piccola entità ma ha anche l’audacia di proiettarsi tra le forze cosmiche dell’universo. – commenta il critico Francesca Antognazza - Ogni elemento fa parte di un gioco di forze più grande, un’unità che raccoglie tutto al di sopra delle differenze. Ormai il mondo sembra costituito da individualità separate, ognuno si rinchiude nella propria casa. Il cemento assicura la nostra voglia di solitudine in contrapposizione all’affascinante mistero della natura. Però Basfi ci dà ancora qualche speranza: le nostre case possono convivere pacificamente con madre natura; oppure potremmo sempre lasciare volontariamente una finestra aperta e lasciare che un’altra anima entri in contatto con noi.
Basfi è un artista autodidatta e la sua pittura è un processo continuo di sperimentazioni sia tecniche che tematiche. Vive e lavora a Tradate. Tra le mostre personali e collettive si ricorda: La leggerezza della materia, Galleria Postart Milano, novembre 2005; Permanente stagionale, Hotel Boston Cattolica, aprile 2006; Collettiva a cura di Simona Muzzeddu, Villa Ponti Varese, aprile 2006; mostra collettiva, Ispra Atelier, maggio 2006; Collettiva, Galleria Sekanina Ferrara, luglio 2006, Basfi, Atelier di Jo Varse, novembre 2007; Collettiva quarantaperquaranta, Galleria Cortina Milano, marzo 2007, Collettiva Ispra Atelier, maggio 2007, OPEN BOX, Vengono, maggio 2007; Collettiva quarantaperquaranta, Arianna Sartori Mantova, maggio 2007, 9° BIENNALE DI VARESE, Arsago Seprio, giugno 2007, “il nostro tempo”, Villa Visconti, Canegrate, settembre 2007; Experience Villa Truffini Tradate, ottobre 2007; Collettiva, Galleria Giudecca 795, Venezia, dicembre 2008; Stop that train, Prolocomotiva di Gavirate, settembre 2008; Arte Padova 2008 presso lo stand Galleria Giudecca 795; COLORI IN VIAGGIO, Galleria Giudecca 795 Venezia, Luglio 2008.
09
maggio 2009
Basfi – Tentativi di sopravvivenza
Dal 09 al 24 maggio 2009
arte contemporanea
Location
SPAZIO ZERO
Gallarate, Via Scipione Ronchetti, 6, (Varese)
Gallarate, Via Scipione Ronchetti, 6, (Varese)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16.30-19,
domenica 10-12 e 16.30-19, lunedì chiuso
Vernissage
9 Maggio 2009, ore 18
Ufficio stampa
METAMUSA
Autore
Curatore