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Carlos Garaicoa / Ilya & Emilia Kabakov
Doppia personale. Il percorso espositivo che Ilya & Emilia Kabakov propongono in questa mostra si articola attraverso una serie di sculture e installazioni per giungere fino in platea, dove viene presentato The Blue Carpet. Mentre Carlos Garaicoa presenta una serie di nuove opere. Archeologie urbane, microvisioni che si aprono come squarci, frammenti di paesaggio rubati ai corpi delle città, queste sono le immagini che costruiscono il percorso disegnato dall’artista, per gli spazi di Galleria Continua.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Galleria Continua e' lieta di presentare una nuova mostra personale di Ilya & Emilia Kabakov.
Padre del Concettualismo russo e decano dell'arte contemporanea Ilya Kabakov e' riconosciuto internazionalmente come il piu' importante artista russo vivente e come una delle figure che ha maggiormente segnato la scena artistica del secolo appena trascorso.
Fin dall'inizio della sua ricerca Ilya Kabakov pone al centro della sua poetica l'analisi della condizione sociale sovietica del periodo post-staliniano, descrivendone la condizione di vita e i suoi paradigmi istituzionali. Dal 1988 collabora con la moglie Emilia. Insieme, in questi anni, hanno realizzato progetti per i piu' prestigiosi spazi espositivi di tutto il mondo, solo per ricordarne alcuni: il Padiglione Russo alla 45° Biennale di Venezia nel 1993, la personale allo State Hermitage Museum di St. Petersburg nel 2004, le personali The House of Dreams alla Serpentine Gallery di Londra nel 2005 e Orbis Pictus al Setagaya Art Museum di Tokio nel 2008; tra le collettive, inoltre: Magicians de la Terre al Muse'e National d'art Moderne, Centre Pompidou (1989), Documenta IX Kassel (1992), una grande mostra storica al Guggenheim Museum di New York (2005) ed ancora, la 47° la 50° e la 52° Biennale di Venezia; nel 2008, oltre alla Biennale di Singapore, Ilya and Emilia Kabakov Retrospective, An Alternative History of Art and other projects, la piu' ampia retrospettiva mai realizzata in Russia dagli artisti.
Kabakov si definisce -testimone di una civiltà sepolta- di cui ha cercato di far rivivere le atmosfere attraverso oltre 160 -Installazioni Totali-. Nelle installazioni totali Ilya e Emilia Kabakov ricostruiscono classici ambienti di oltrecortina, una scuola abbandonata, interni di appartamenti e ospedali, una cucina comunitaria. Luoghi spogli e minimali, realizzati con materiali poveri e illuminati da luci fioche, danno forma ad un racconto autobiografico dove arte e vita si incontrano e, dove lo sguardo sulla storia, diventa un modo per riflettere sul futuro dell'arte e dell'uomo.
Il percorso espositivo che gli artisti propongono in questa mostra si articola attraverso una serie di sculture e installazioni per giungere fino in platea, dove viene presentato The Blue Carpet.
L'opera riproduce un singolare ambiente domestico: una stanza coperta da un enorme tappeto blu, circondato da una serie di piccoli quadri che ne segnano il perimetro. L'atmosfera accogliente e la luce soffusa invitano il visitatore a prendere confidenza con lo spazio, accompagnandolo verso uno stato di quiete meditativa. Gli elementi che compongono l'installazione (la dominante di colore, i volumi della stanza e la linea disegnata dai quadri che incorniciano il pavimento diventando un vero e proprio motivo decorativo) sono disposti dai Kabakov in modo tale che il visitatore li possa percepire sia nella totalità d'insieme, sia nel singolo dettaglio. Dettaglio che, a sua volta, svela mondi inaspettati come si legge nel testo con cui gli artisti accompagnano l'opera: --nessuno lo sa, ma piu' di ogni altra cosa mi piace sdraiarmi sul pavimento. - Mi sdraio su un lato e guardo cio' che mi circonda- mi piace esaminare gli oggetti piu' minuti che mi trovo davanti: palline di polvere, fiammiferi usati che ai miei occhi formano un misterioso paesaggio, e mi sento come un gigante li' dentro. Quello che amo di piu' pero', e' sdraiarmi sulla schiena e guardare in alto, le pareti della stanza scompaiono e l'immaginazione mi fa volare-..Una volta ho visto altri che amano fare quello che faccio io. In una cartolina colorata ho visto una moltitudine di persone all'interno di una moschea di Istanbul- stavano sdraiati nelle posizioni piu' varie su un enorme tappeto che sembrava una piscina blu e con sguardo sognante guardavano in alto.-
Ilya Kabakov nasce a Dnepropetrovsk, in Ucraina, nel 1933. Negli anni '50 inizia la sua carriera artistica come illustratore di libri per bambini. Attivista e teorico del movimento -Artisti concettuali di Mosca', nel 1972 forma insieme ad una cerchia di intellettuali moscoviti che frequentano il suo studio il gruppo di Sretensky Boulevard. Nel 1987 lascia l'Unione Sovietica, prima per Graz, in Austria, poi per gli Stati Uniti, dove tuttora risiede insieme alla moglie Emilia.
Emilia Kabakov nasce a Dnepropetro vsk nel 1945. Dopo gli studi universitari ed il diploma in musica, nel 1973, emigra in Israele. Nel 1975 si sposta a New York dove lavora come curatrice e gallerista fino a quando, verso la fine degli anni '80, inizia a lavora insieme a Ilya Kabakov.
Le opere di Ilya e Emilia Kabakov sono presenti nelle collezioni dei musei piu' importanti del mondo: il MOMA di New York, L'Hishhorn Museum di Washington, lo Stedeljik Museum di Amsterdam, la Kunstalle di Berna, il Centre Georges Pompidou di Parigi.
Inaugurazione sabato 23 maggio 2009, via del Castello, 11 (ore 18-24)
....................................
CARLOS GARAICOA
Triunfo, Duda y Celebración
Galleria Continua e' lieta di ospitare nei suoi spazi espositivi di San Gimignano una nuova mostra personale dell'artista cubano Carlos Garaicoa.
Attivo fin dai primi anni '90, Carlos Garaicoa e' internazionalmente noto per aver partecipato ad alcuni degli eventi piu' importanti del mondo dell'arte contemporanea: la Biennale di Johannesburg (1995), la Biennale di Sao Paulo (1998), la Biennale di Gwangju (1997) oltre alle edizioni V, VI e VII della Biennale de L'Avana e alla prima Triennale di Yokohama nel 2001. La consacrazione ufficiale arriva pero' nel 2002, con l'invito a prendere parte a Documenta 11 a Kassel Le opere di Carlos Garaicoa sono state inoltre presentate al pubblico in importanti istituzioni: Centro Wilfredo Lam e Fundación Ludwig de Cuba, L'Avana (1995); Kunsthalle di Vienna (1999); Museo de Arte Reina Sofía, Madrid (2000); Institute of Contemporary Art, Boston (2002) e, in Italia, Castello di Rivoli (2000) e 51° Biennale di Venezia (2005). Per il mese di giugno sono in programma la partecipazione alla 53° Biennale di Venezia con Mundus Novus-Arte Contemporaneo de America Latina all'interno del Padiglione Latino Americano e la personale al Castello di Blandy-Les-Tours in Francia.
La ricerca artistica di Carlos Garaicoa si concentrata sin dall'inizio sull'architettura e la città.
Utilizzando media diversi -dalla fotografia, al disegno, al video e alla scultura fino alle installazioni museali di grande impatto visivo ottenute dall'assemblaggio di lampade, oggetti di vetro, libri, candele, strumenti musicali- l'artista porta avanti un'analisi della città come organismo vivente.
Il primo modello di indagine per Garaicoa e' la realtà urbana della vecchia Avana. Ce ne offre un ritratto tanto antropologico quanto appassionato sviluppando una narrazione carica di pensieri, spazi e luoghi dimenticati. Garaicoa si muove alla ricerca di tracce, di relazioni, di legami, intrecciando realtà e finzione, poesia e denuncia. Nel suo lavoro l'architettura e' pensata come uno spazio possibile, un luogo che puo' essere ripensato e reinventato. Il contrasto fra utopia e realtà e' alla base per tutta una serie di lavori -progettuali- nei quali il modello di ricerca si sposta, dall'Avana ad altre città. Attraverso la creazione di paesaggi architettonici Garaicoa trasferisce il reale nel regno dell'immaginario, esplora le metropoli del mondo rappresentandole come spazi di percezione, come proiezioni della mente ma come specchi che riflettono le scelte delle politiche sociali e culturali contemporanee.
In questa mostra personale Carlos Garaicoa presenta una serie di nuove opere. Archeologie urbane, microvisioni che si aprono come squarci, frammenti di paesaggio rubati ai corpi delle città, queste sono le immagini che costruiscono il percorso disegnato dall'artista, per gli spazi di Galleria Continua. Garaicoa individua, dunque, nella città la possibilità infinita di rappresentazione, --nella molteplicità dei suoi aspetti, delle sue facce e livelli/strati, la città e' per me materiale primario: e' dall'interno di essa che si sviluppa il mio lavoro-. Detto questo, resta istanza primaria per Carlos Garaicoa considerare il processo artistico come processo di comunicazione: -Siccome la città presenta ogni mezzo e possibilità di linguaggio, come la scultura, la scrittura, l'architettura, la fotografia, il video, il cinema, la pittura, cosi' come le infrastrutture pubbliche che collegano ogni cosa, io credo che sia possibile articolare una modalità di creazione molto ricca, che trasformi i nostri modi e processi per vedere e capire l'arte come un processo di comunicazione - e' cosi' che l'arte ritrova un posto importante nella nostra vita, il posto che dovrebbe tornare ad avere nella nostra vita quotidiana, in ogni momento e processo dell'esistenza.-
Carlos Garaicoa e' nato a l'Avana nel 1967, vive e lavora tra l'Avana e Madrid. Il suo lavoro e' stato rappresentato in numerose mostre personali e collettive, a Art in General e M.O.M.A a New York, alla Biblioteca Luis Angel Arango a Bogotá, e alla Tate di Liverpool. Numerose le acquisizioni di collezioni private e pubbliche, inclusi il Museum of Modern Art di New York, la Maison Europe'enne de la Photographie a Parigi, la Art Gallery di Ontario, Toronto, il Museo Nacional de Bellas Artes, La Habana, la Tate Modern di Londra, il Museo de Arte Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, lo SMAK di Gent, il Guggenheim Museum di New York e il Centro George Pompidou di Parigi.
Garaicoa e' stato vincitore del XXXIX International Contemporary Art Price di Montecarlo e del Katherine S. Marmor Award, Los Angeles M.O.C.A, entrambi nel 2005. Presente in numerose residenze artistiche a Rio de Janeiro, Minneapolis, Maracay, Umbertide, New York e Düsseldorf.
Padre del Concettualismo russo e decano dell'arte contemporanea Ilya Kabakov e' riconosciuto internazionalmente come il piu' importante artista russo vivente e come una delle figure che ha maggiormente segnato la scena artistica del secolo appena trascorso.
Fin dall'inizio della sua ricerca Ilya Kabakov pone al centro della sua poetica l'analisi della condizione sociale sovietica del periodo post-staliniano, descrivendone la condizione di vita e i suoi paradigmi istituzionali. Dal 1988 collabora con la moglie Emilia. Insieme, in questi anni, hanno realizzato progetti per i piu' prestigiosi spazi espositivi di tutto il mondo, solo per ricordarne alcuni: il Padiglione Russo alla 45° Biennale di Venezia nel 1993, la personale allo State Hermitage Museum di St. Petersburg nel 2004, le personali The House of Dreams alla Serpentine Gallery di Londra nel 2005 e Orbis Pictus al Setagaya Art Museum di Tokio nel 2008; tra le collettive, inoltre: Magicians de la Terre al Muse'e National d'art Moderne, Centre Pompidou (1989), Documenta IX Kassel (1992), una grande mostra storica al Guggenheim Museum di New York (2005) ed ancora, la 47° la 50° e la 52° Biennale di Venezia; nel 2008, oltre alla Biennale di Singapore, Ilya and Emilia Kabakov Retrospective, An Alternative History of Art and other projects, la piu' ampia retrospettiva mai realizzata in Russia dagli artisti.
Kabakov si definisce -testimone di una civiltà sepolta- di cui ha cercato di far rivivere le atmosfere attraverso oltre 160 -Installazioni Totali-. Nelle installazioni totali Ilya e Emilia Kabakov ricostruiscono classici ambienti di oltrecortina, una scuola abbandonata, interni di appartamenti e ospedali, una cucina comunitaria. Luoghi spogli e minimali, realizzati con materiali poveri e illuminati da luci fioche, danno forma ad un racconto autobiografico dove arte e vita si incontrano e, dove lo sguardo sulla storia, diventa un modo per riflettere sul futuro dell'arte e dell'uomo.
Il percorso espositivo che gli artisti propongono in questa mostra si articola attraverso una serie di sculture e installazioni per giungere fino in platea, dove viene presentato The Blue Carpet.
L'opera riproduce un singolare ambiente domestico: una stanza coperta da un enorme tappeto blu, circondato da una serie di piccoli quadri che ne segnano il perimetro. L'atmosfera accogliente e la luce soffusa invitano il visitatore a prendere confidenza con lo spazio, accompagnandolo verso uno stato di quiete meditativa. Gli elementi che compongono l'installazione (la dominante di colore, i volumi della stanza e la linea disegnata dai quadri che incorniciano il pavimento diventando un vero e proprio motivo decorativo) sono disposti dai Kabakov in modo tale che il visitatore li possa percepire sia nella totalità d'insieme, sia nel singolo dettaglio. Dettaglio che, a sua volta, svela mondi inaspettati come si legge nel testo con cui gli artisti accompagnano l'opera: --nessuno lo sa, ma piu' di ogni altra cosa mi piace sdraiarmi sul pavimento. - Mi sdraio su un lato e guardo cio' che mi circonda- mi piace esaminare gli oggetti piu' minuti che mi trovo davanti: palline di polvere, fiammiferi usati che ai miei occhi formano un misterioso paesaggio, e mi sento come un gigante li' dentro. Quello che amo di piu' pero', e' sdraiarmi sulla schiena e guardare in alto, le pareti della stanza scompaiono e l'immaginazione mi fa volare-..Una volta ho visto altri che amano fare quello che faccio io. In una cartolina colorata ho visto una moltitudine di persone all'interno di una moschea di Istanbul- stavano sdraiati nelle posizioni piu' varie su un enorme tappeto che sembrava una piscina blu e con sguardo sognante guardavano in alto.-
Ilya Kabakov nasce a Dnepropetrovsk, in Ucraina, nel 1933. Negli anni '50 inizia la sua carriera artistica come illustratore di libri per bambini. Attivista e teorico del movimento -Artisti concettuali di Mosca', nel 1972 forma insieme ad una cerchia di intellettuali moscoviti che frequentano il suo studio il gruppo di Sretensky Boulevard. Nel 1987 lascia l'Unione Sovietica, prima per Graz, in Austria, poi per gli Stati Uniti, dove tuttora risiede insieme alla moglie Emilia.
Emilia Kabakov nasce a Dnepropetro vsk nel 1945. Dopo gli studi universitari ed il diploma in musica, nel 1973, emigra in Israele. Nel 1975 si sposta a New York dove lavora come curatrice e gallerista fino a quando, verso la fine degli anni '80, inizia a lavora insieme a Ilya Kabakov.
Le opere di Ilya e Emilia Kabakov sono presenti nelle collezioni dei musei piu' importanti del mondo: il MOMA di New York, L'Hishhorn Museum di Washington, lo Stedeljik Museum di Amsterdam, la Kunstalle di Berna, il Centre Georges Pompidou di Parigi.
Inaugurazione sabato 23 maggio 2009, via del Castello, 11 (ore 18-24)
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CARLOS GARAICOA
Triunfo, Duda y Celebración
Galleria Continua e' lieta di ospitare nei suoi spazi espositivi di San Gimignano una nuova mostra personale dell'artista cubano Carlos Garaicoa.
Attivo fin dai primi anni '90, Carlos Garaicoa e' internazionalmente noto per aver partecipato ad alcuni degli eventi piu' importanti del mondo dell'arte contemporanea: la Biennale di Johannesburg (1995), la Biennale di Sao Paulo (1998), la Biennale di Gwangju (1997) oltre alle edizioni V, VI e VII della Biennale de L'Avana e alla prima Triennale di Yokohama nel 2001. La consacrazione ufficiale arriva pero' nel 2002, con l'invito a prendere parte a Documenta 11 a Kassel Le opere di Carlos Garaicoa sono state inoltre presentate al pubblico in importanti istituzioni: Centro Wilfredo Lam e Fundación Ludwig de Cuba, L'Avana (1995); Kunsthalle di Vienna (1999); Museo de Arte Reina Sofía, Madrid (2000); Institute of Contemporary Art, Boston (2002) e, in Italia, Castello di Rivoli (2000) e 51° Biennale di Venezia (2005). Per il mese di giugno sono in programma la partecipazione alla 53° Biennale di Venezia con Mundus Novus-Arte Contemporaneo de America Latina all'interno del Padiglione Latino Americano e la personale al Castello di Blandy-Les-Tours in Francia.
La ricerca artistica di Carlos Garaicoa si concentrata sin dall'inizio sull'architettura e la città.
Utilizzando media diversi -dalla fotografia, al disegno, al video e alla scultura fino alle installazioni museali di grande impatto visivo ottenute dall'assemblaggio di lampade, oggetti di vetro, libri, candele, strumenti musicali- l'artista porta avanti un'analisi della città come organismo vivente.
Il primo modello di indagine per Garaicoa e' la realtà urbana della vecchia Avana. Ce ne offre un ritratto tanto antropologico quanto appassionato sviluppando una narrazione carica di pensieri, spazi e luoghi dimenticati. Garaicoa si muove alla ricerca di tracce, di relazioni, di legami, intrecciando realtà e finzione, poesia e denuncia. Nel suo lavoro l'architettura e' pensata come uno spazio possibile, un luogo che puo' essere ripensato e reinventato. Il contrasto fra utopia e realtà e' alla base per tutta una serie di lavori -progettuali- nei quali il modello di ricerca si sposta, dall'Avana ad altre città. Attraverso la creazione di paesaggi architettonici Garaicoa trasferisce il reale nel regno dell'immaginario, esplora le metropoli del mondo rappresentandole come spazi di percezione, come proiezioni della mente ma come specchi che riflettono le scelte delle politiche sociali e culturali contemporanee.
In questa mostra personale Carlos Garaicoa presenta una serie di nuove opere. Archeologie urbane, microvisioni che si aprono come squarci, frammenti di paesaggio rubati ai corpi delle città, queste sono le immagini che costruiscono il percorso disegnato dall'artista, per gli spazi di Galleria Continua. Garaicoa individua, dunque, nella città la possibilità infinita di rappresentazione, --nella molteplicità dei suoi aspetti, delle sue facce e livelli/strati, la città e' per me materiale primario: e' dall'interno di essa che si sviluppa il mio lavoro-. Detto questo, resta istanza primaria per Carlos Garaicoa considerare il processo artistico come processo di comunicazione: -Siccome la città presenta ogni mezzo e possibilità di linguaggio, come la scultura, la scrittura, l'architettura, la fotografia, il video, il cinema, la pittura, cosi' come le infrastrutture pubbliche che collegano ogni cosa, io credo che sia possibile articolare una modalità di creazione molto ricca, che trasformi i nostri modi e processi per vedere e capire l'arte come un processo di comunicazione - e' cosi' che l'arte ritrova un posto importante nella nostra vita, il posto che dovrebbe tornare ad avere nella nostra vita quotidiana, in ogni momento e processo dell'esistenza.-
Carlos Garaicoa e' nato a l'Avana nel 1967, vive e lavora tra l'Avana e Madrid. Il suo lavoro e' stato rappresentato in numerose mostre personali e collettive, a Art in General e M.O.M.A a New York, alla Biblioteca Luis Angel Arango a Bogotá, e alla Tate di Liverpool. Numerose le acquisizioni di collezioni private e pubbliche, inclusi il Museum of Modern Art di New York, la Maison Europe'enne de la Photographie a Parigi, la Art Gallery di Ontario, Toronto, il Museo Nacional de Bellas Artes, La Habana, la Tate Modern di Londra, il Museo de Arte Centro de Arte Reina Sofia di Madrid, lo SMAK di Gent, il Guggenheim Museum di New York e il Centro George Pompidou di Parigi.
Garaicoa e' stato vincitore del XXXIX International Contemporary Art Price di Montecarlo e del Katherine S. Marmor Award, Los Angeles M.O.C.A, entrambi nel 2005. Presente in numerose residenze artistiche a Rio de Janeiro, Minneapolis, Maracay, Umbertide, New York e Düsseldorf.
23
maggio 2009
Carlos Garaicoa / Ilya & Emilia Kabakov
Dal 23 maggio al 29 agosto 2009
arte contemporanea
Location
GALLERIA CONTINUA
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
San Gimignano, Via Del Castello, 11, (Siena)
Orario di apertura
mar-sab ore 14-19
Vernissage
23 Maggio 2009, dalle ore 18 alle ore 24
Autore