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Robert Gligorov – Delara
Video, installazioni e fotografie dell’artista macedone, in memoria dell’artista e poetessa iraniana Delara Darabi, recentemente giustiziata dal regime iraniano.
Comunicato stampa
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Palazzo Pesaro Papafava di Venezia in occasione della 53^ edizione della Biennale di Venezia ospiterà un evento dal grande significato artistico e sociale: la mostra Delara di ROBERT GLIGOROV in programma dal 6 giugno al 5 agosto 2009.
L’iniziativa, promossa da Galleria Pack di Milano in collaborazione con Galleria Michela Rizzo di Venezia, presenterà 10 video, 2 installazioni e 10 fotografie, è dedicata alla memoria dell’artista iraniana Delara Darabi, recentemente giustiziata per impiccagione dal regime di Ahmadimejad.
L’artista macedone, tra i più apprezzati esponenti del panorama contemporaneo, proporrà una serie di opere di denuncia nei confronti dei regimi, come quello fascista o comunista, che si sono alternati nel XX secolo - come in Angels & Devils, due librerie nelle quali le coste dei volumi sono disposte in modo tale da far apparire una croce, o una svastica - confermando così la sua attenzione per i temi sociali.
La notizia della condanna di Delara Darabi ha provocato una grande eco a livello mondiale, con numerose organizzazioni per i diritti umani impegnate a impedire l’esecuzione.
Nel settembre 2003, Delara Darabi, allora diciassettenne assieme al suo ragazzo di 19 anni, entrarono nella casa della cugina 58enne del padre di lei per commettere un furto, durante il quale però la donna rimase uccisa. Al fine di proteggere il suo fidanzato dalla condanna a morte, la ragazza inizialmente confessò l'omicidio, per poi ritrattare, dichiarando che Amir Hossein le aveva chiesto di ammettere la sua responsabilità nell'omicidio per proteggerlo, ritenendo che la ragazza non potesse essere condannata a morte poiché minorenne.
Dopo il processo la coppia viene punita con 3 anni di carcere e 50 frustate per tentata rapina, alle quali se ne aggiunsero altre 20 per la loro "relazione illecita". Nel 2005 Delara è stata condannata anche per omicidio, sentenza confermata due anni dopo dalla Corte suprema. Delara ha cercato durante la prigionia di togliersi la vita, tagliandosi le vene, ma è stata salvata in tempo. Nel frattempo ha continuato a dipingere. Per un periodo, benché le fossero stati sequestrati anche pennelli e colori, disegnò usando le dita delle mani e il carboncino. “Spero che i colori - ha scritto - mi restituiscano alla vita”.
Nonostante le prove fossero tali da poterla scagionare, Delara è stata giustiziata lo scorso 1° maggio, di venerdì, giorno sacro per gli islamici, senza che ne fosse data notizia né al suo avvocato né alla sua famiglia.
Robert Gligorov, nato nel 1959 in Macedonia, vive e lavora a Milano.
Robert Gligorov sperimenta linguaggi diversi con tematiche e intuizioni mai ripetitive. Utilizza il video e la fotografia, l’installazione e la pittura piegandoli alle esigenze di una ricerca che si misura sempre coi limiti e le ambiguità della rappresentazione. Artista poliedrico per eccellenza, Gligorov indaga continuamente le mutevoli sfaccettature della realtà testando da un lato, l’artificioso volto delle cose e rovesciando dall’altro, ciò che pare reale e attendibile per renderlo fantasioso e talvolta ironico.
Robert Gligorov ha partecipato a diverse mostre in Italia e all’estero. Tra queste ricordiamo: Mammut, Songs from the Blue Garden, Galleria Pack, Milano, 2009; Biennale di fotografia di Alessandria, 2009; Biennale di scultura di Carrara, 2008; Robert Gligorov: Termination shock, Belgrado, 2007; Robert Gligorov, Galleria Pascal Vanhoecke, Parigi, 2007; Divina, Galleria Pack, Milano, 2005; Boost in the Shell, Cultural center, Bruges, 2005; Made by Hand straight to video - a series of experimental videos, Blue Star Contemporary, San Antonio, Texas, 2005 e Nature Machine, Queensland Art Gallery, Brisbane, Australia, 2004.
Venezia, maggio 2009
L’iniziativa, promossa da Galleria Pack di Milano in collaborazione con Galleria Michela Rizzo di Venezia, presenterà 10 video, 2 installazioni e 10 fotografie, è dedicata alla memoria dell’artista iraniana Delara Darabi, recentemente giustiziata per impiccagione dal regime di Ahmadimejad.
L’artista macedone, tra i più apprezzati esponenti del panorama contemporaneo, proporrà una serie di opere di denuncia nei confronti dei regimi, come quello fascista o comunista, che si sono alternati nel XX secolo - come in Angels & Devils, due librerie nelle quali le coste dei volumi sono disposte in modo tale da far apparire una croce, o una svastica - confermando così la sua attenzione per i temi sociali.
La notizia della condanna di Delara Darabi ha provocato una grande eco a livello mondiale, con numerose organizzazioni per i diritti umani impegnate a impedire l’esecuzione.
Nel settembre 2003, Delara Darabi, allora diciassettenne assieme al suo ragazzo di 19 anni, entrarono nella casa della cugina 58enne del padre di lei per commettere un furto, durante il quale però la donna rimase uccisa. Al fine di proteggere il suo fidanzato dalla condanna a morte, la ragazza inizialmente confessò l'omicidio, per poi ritrattare, dichiarando che Amir Hossein le aveva chiesto di ammettere la sua responsabilità nell'omicidio per proteggerlo, ritenendo che la ragazza non potesse essere condannata a morte poiché minorenne.
Dopo il processo la coppia viene punita con 3 anni di carcere e 50 frustate per tentata rapina, alle quali se ne aggiunsero altre 20 per la loro "relazione illecita". Nel 2005 Delara è stata condannata anche per omicidio, sentenza confermata due anni dopo dalla Corte suprema. Delara ha cercato durante la prigionia di togliersi la vita, tagliandosi le vene, ma è stata salvata in tempo. Nel frattempo ha continuato a dipingere. Per un periodo, benché le fossero stati sequestrati anche pennelli e colori, disegnò usando le dita delle mani e il carboncino. “Spero che i colori - ha scritto - mi restituiscano alla vita”.
Nonostante le prove fossero tali da poterla scagionare, Delara è stata giustiziata lo scorso 1° maggio, di venerdì, giorno sacro per gli islamici, senza che ne fosse data notizia né al suo avvocato né alla sua famiglia.
Robert Gligorov, nato nel 1959 in Macedonia, vive e lavora a Milano.
Robert Gligorov sperimenta linguaggi diversi con tematiche e intuizioni mai ripetitive. Utilizza il video e la fotografia, l’installazione e la pittura piegandoli alle esigenze di una ricerca che si misura sempre coi limiti e le ambiguità della rappresentazione. Artista poliedrico per eccellenza, Gligorov indaga continuamente le mutevoli sfaccettature della realtà testando da un lato, l’artificioso volto delle cose e rovesciando dall’altro, ciò che pare reale e attendibile per renderlo fantasioso e talvolta ironico.
Robert Gligorov ha partecipato a diverse mostre in Italia e all’estero. Tra queste ricordiamo: Mammut, Songs from the Blue Garden, Galleria Pack, Milano, 2009; Biennale di fotografia di Alessandria, 2009; Biennale di scultura di Carrara, 2008; Robert Gligorov: Termination shock, Belgrado, 2007; Robert Gligorov, Galleria Pascal Vanhoecke, Parigi, 2007; Divina, Galleria Pack, Milano, 2005; Boost in the Shell, Cultural center, Bruges, 2005; Made by Hand straight to video - a series of experimental videos, Blue Star Contemporary, San Antonio, Texas, 2005 e Nature Machine, Queensland Art Gallery, Brisbane, Australia, 2004.
Venezia, maggio 2009
05
giugno 2009
Robert Gligorov – Delara
Dal 05 giugno al 05 agosto 2009
arte contemporanea
Location
PALAZZO PESARO PAPAFAVA
Venezia, Cannaregio, 3764, (Venezia)
Venezia, Cannaregio, 3764, (Venezia)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle ore 11 alle ore 19
Vernissage
5 Giugno 2009, ore 18-20
Ufficio stampa
CLP
Autore
Curatore