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Milena Barberis
Si tratta di lavori recenti dell’artista che utilizza, in modo nuovo e personale, le più innovative tecniche di elaborazione al computer delle immagini con stampa digitale su tela.
Comunicato stampa
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Le immagini Dal nuovo mondo di Milena Barberis arrivano come bollettini da un fronte avanzato, da un luogo in cui naturale e artificiale si sovrappongono. Da qui le forme naturali e insieme straniate delle facce e dei corpi.
'Milena Barberis - scrive Achille Bonito Oliva - opera una sorta di cosmesi dell'immagine, ma senza l'illusione di poterla riscattare dalla sua negatività'. In lei - continua - 'tutto diventa occasione per una pratica creativa, intesa da una parte come cleptomania, sottrazione fisica dell'oggetto reale, dall'altra come intervento strettamente pittorico che introduce la cifra del colore.'
'Con lo splendente accumulo dei segni del quotidiano che mimano la vorace vitalità della produzione e del consumo', Milena Barberis fonda il suo 'incubo cordiale', la sua 'simulazione onesta'.
Sia si tratti della grande 'pala' ascensionale di 7,5 metri o delle sequenze longitudinali di piedi e volti, di grande formato, dei ritratti o delle strutture, l'orientamento del lavoro è, in ogni caso, sempre netto: nessun effetto speciale da computer, ma un uso del mezzo destinato a comporre e colorare liberamente, a creare mondi 'realistici' (di materia non di sogno) ma diversi, veri mondi paralleli, 'artificiali'.
Una tecnica nuova per uno scopo classico: ricominciare, ogni volta, a vedere al di là dell'abitudine quotidiana. E classiche, infatti, sono anche talune 'ricomposizioni' di questi lavori.
'Milena Barberis - scrive Achille Bonito Oliva - opera una sorta di cosmesi dell'immagine, ma senza l'illusione di poterla riscattare dalla sua negatività'. In lei - continua - 'tutto diventa occasione per una pratica creativa, intesa da una parte come cleptomania, sottrazione fisica dell'oggetto reale, dall'altra come intervento strettamente pittorico che introduce la cifra del colore.'
'Con lo splendente accumulo dei segni del quotidiano che mimano la vorace vitalità della produzione e del consumo', Milena Barberis fonda il suo 'incubo cordiale', la sua 'simulazione onesta'.
Sia si tratti della grande 'pala' ascensionale di 7,5 metri o delle sequenze longitudinali di piedi e volti, di grande formato, dei ritratti o delle strutture, l'orientamento del lavoro è, in ogni caso, sempre netto: nessun effetto speciale da computer, ma un uso del mezzo destinato a comporre e colorare liberamente, a creare mondi 'realistici' (di materia non di sogno) ma diversi, veri mondi paralleli, 'artificiali'.
Una tecnica nuova per uno scopo classico: ricominciare, ogni volta, a vedere al di là dell'abitudine quotidiana. E classiche, infatti, sono anche talune 'ricomposizioni' di questi lavori.
11
novembre 2003
Milena Barberis
Dall'undici al 27 novembre 2003
arte contemporanea
Location
FONDAZIONE MUDIMA
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Milano, Via Alessandro Tadino, 26, (Milano)
Autore