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Realismi paralleli
Tra significati e suggestioni, realtà e rappresentazione, la mostra presenta le opere di otto artisti che rileggendo la figurazione moderna e contemporanea, ci propongono nuovi possibili orizzonti del realismo, cogliendolo da quella dimensione a metà strada tra la realtà vissuta e quella sognata.
Comunicato stampa
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I percorsi degli artisti selezionati per questa mostra seguono la via comune di percorrere la realtà contemporanea mediante un linguaggio che sia espressione personale di stile e contenuti, di recupero dell’eredità storica delle grandi Avanguardie del ‘900 ed al tempo stesso di ricerca di una possibile rielaborazione ed evoluzione di tale eredità; un insieme di realismi o, più propriamente, di “realtà parallele”, di “mondi”, “pianeti” che si trovano ad orbitare attorno allo stesso sole, distanti tra loro, per tecnica, stile e poetica, ma al contempo attratti ed illuminati dalla luce del medesimo astro, ovvero quella realtà fenomenica dalla quale traggono spunto e vitalità per generare e rigenerarsi in nuove forme ed espressioni.
Si tratta quindi di una realtà decisamente interpretata, di realismi tratti dalle trame dell’esperienza che, attraverso paesaggi, soggetti e personaggi a metà strada tra realtà e immaginazione, come delle ideali finestre ci permettono di affacciarci sugli orizzonti di questi piccoli ed al contempo estesi universi, facendoci vivere attraverso ognuno di essi un viaggio diverso: a volte spiazzante, ironico e dirompente, altre volte sospeso tra le pieghe della memoria e l’odore caldo della terra, altre ancora facendoci assaporare il gusto della fiaba e del sogno scivolando, in alcuni casi, verso quelle rive dell’espressione astratta composte solamente di sensazioni e di emozioni.
Frammenti di una realtà vissuta, sognata, immaginata, e ridisegnata, riproposta, interpretata dalle diverse identità degli otto artisti: principiando dalle opere dal taglio illustrativo che compongono il dirompente universo “pop” surreale e spesso ironico di Paolo Stefanelli, che spostandosi tra citazione, soggetto e titolazione dell’opera, dà vita ad un susseguirsi di rimandi culturali e possibili interpretazioni; proseguendo nell’immaginario esotico di Ana Cevallos, pittrice ecuadoriana che richiama lo stile di Frida Kahlo e Diego Rivera, in una chiave contenutistica e stilistica personale che rivolge lo sguardo a sensazioni e ricordi del paese lasciato con opere pervase di suggestiva poesia; immergendoci poi nei paesaggi di sapore metafisico popolati di personaggi e musica di Domenico Lasala, che tangendo le stilizzazioni di Tozzi, Fiume e Salvo, se ne distacca decisamente definendosi attraverso uno stile personale dal taglio mediterraneo dotato di luminosa eleganza e sapore antico. Continuando il nostro percorso incontriamo gli evocativi scenari e soggetti dipinti da Edgar Caracristi, che ricordando alcuni lavori di Ferroni e Morlotti, sfocia in una via espressiva personale di grande impatto in cui la figura si “scioglie” in una suggestiva lirica di materia, forma e pittura; così come, staccandoci per un attimo dalla rappresentazione pittorica e volgendo lo sguardo verso le sculture di Noemi Caserta, notiamo la stessa lirica espressa in opere in cui la figura copre e si scopre della propria struttura, rivelando e nascondendo il mondo reale e quello immaginato in un gioco delle parti in cui tutto è figura ed al contempo tutto può non esserlo; un’azione di aggiunta e di sottrazione, di luce ed oscurità, di pieni e di vuoti che si ravvisa, spostandoci nuovamente sulle opere da parete, anche nei paesaggi monocromi di Mauro Orietti il cui stile, che richiama Scanavino e Guaitamacchi, scavando e sottraendo letteralmente la materia pittorica, genera masse, volumi, città reali e immaginarie, in cui è difficile stabilire quali di esse siano le une e quali le altre; tematica affrontata, seppur in modalità differente, anche nelle “rifrazioni” dagli accesi cromatismi delle opere di Alberto Luise, le cui scomposizioni di vaga reminiscenza futurista danno vita a ricordi reali che trasmutano in immagini dal sapore fiabesco; per giungere infine alla sintesi pittorica di matrice pointillista espressa nei paesaggi di Giovanni Castagneto il quale, sulle orme di Seurat e Signac, focalizzando ed esasperando la scomposizione percettiva del nostro vedere e sentire, ci accompagna nella realtà che sta oltre i contorni e gli oggetti, generando, dai colori e dai soggetti, nuovi soggetti e colori.
Davide Corsetti
Si tratta quindi di una realtà decisamente interpretata, di realismi tratti dalle trame dell’esperienza che, attraverso paesaggi, soggetti e personaggi a metà strada tra realtà e immaginazione, come delle ideali finestre ci permettono di affacciarci sugli orizzonti di questi piccoli ed al contempo estesi universi, facendoci vivere attraverso ognuno di essi un viaggio diverso: a volte spiazzante, ironico e dirompente, altre volte sospeso tra le pieghe della memoria e l’odore caldo della terra, altre ancora facendoci assaporare il gusto della fiaba e del sogno scivolando, in alcuni casi, verso quelle rive dell’espressione astratta composte solamente di sensazioni e di emozioni.
Frammenti di una realtà vissuta, sognata, immaginata, e ridisegnata, riproposta, interpretata dalle diverse identità degli otto artisti: principiando dalle opere dal taglio illustrativo che compongono il dirompente universo “pop” surreale e spesso ironico di Paolo Stefanelli, che spostandosi tra citazione, soggetto e titolazione dell’opera, dà vita ad un susseguirsi di rimandi culturali e possibili interpretazioni; proseguendo nell’immaginario esotico di Ana Cevallos, pittrice ecuadoriana che richiama lo stile di Frida Kahlo e Diego Rivera, in una chiave contenutistica e stilistica personale che rivolge lo sguardo a sensazioni e ricordi del paese lasciato con opere pervase di suggestiva poesia; immergendoci poi nei paesaggi di sapore metafisico popolati di personaggi e musica di Domenico Lasala, che tangendo le stilizzazioni di Tozzi, Fiume e Salvo, se ne distacca decisamente definendosi attraverso uno stile personale dal taglio mediterraneo dotato di luminosa eleganza e sapore antico. Continuando il nostro percorso incontriamo gli evocativi scenari e soggetti dipinti da Edgar Caracristi, che ricordando alcuni lavori di Ferroni e Morlotti, sfocia in una via espressiva personale di grande impatto in cui la figura si “scioglie” in una suggestiva lirica di materia, forma e pittura; così come, staccandoci per un attimo dalla rappresentazione pittorica e volgendo lo sguardo verso le sculture di Noemi Caserta, notiamo la stessa lirica espressa in opere in cui la figura copre e si scopre della propria struttura, rivelando e nascondendo il mondo reale e quello immaginato in un gioco delle parti in cui tutto è figura ed al contempo tutto può non esserlo; un’azione di aggiunta e di sottrazione, di luce ed oscurità, di pieni e di vuoti che si ravvisa, spostandoci nuovamente sulle opere da parete, anche nei paesaggi monocromi di Mauro Orietti il cui stile, che richiama Scanavino e Guaitamacchi, scavando e sottraendo letteralmente la materia pittorica, genera masse, volumi, città reali e immaginarie, in cui è difficile stabilire quali di esse siano le une e quali le altre; tematica affrontata, seppur in modalità differente, anche nelle “rifrazioni” dagli accesi cromatismi delle opere di Alberto Luise, le cui scomposizioni di vaga reminiscenza futurista danno vita a ricordi reali che trasmutano in immagini dal sapore fiabesco; per giungere infine alla sintesi pittorica di matrice pointillista espressa nei paesaggi di Giovanni Castagneto il quale, sulle orme di Seurat e Signac, focalizzando ed esasperando la scomposizione percettiva del nostro vedere e sentire, ci accompagna nella realtà che sta oltre i contorni e gli oggetti, generando, dai colori e dai soggetti, nuovi soggetti e colori.
Davide Corsetti
18
novembre 2009
Realismi paralleli
Dal 18 novembre al 13 dicembre 2009
arte contemporanea
Location
ZAMENHOF
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Milano, Via Ludovico Lazzaro Zamenhof, 11, (Milano)
Orario di apertura
da mercoledì a domenica ore 15-19
Vernissage
18 Novembre 2009, ore 18.30
Autore
Curatore