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Shirley Tse / Faris Mc Reynolds
L’orizzonte concettuale che abbraccia i percorsi dei due artisti americani si contraddistingue per una forte propensione all’astrazione pittorica e scultorea applicata alle forme mediante la rielaborazione di elementi, immagini, icone e materiali sedimentati nell’immaginario collettivo occidentale
Comunicato stampa
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Negli ampi spazi della nuova sede della Galleria Perugi Arte Contemporanea saranno presentati due progetti espositivi inediti di Faris McReynolds (There is no there there) e di Shirley Tse (Fishing at the Container Terminal e Camping at the Lab).
L’orizzonte concettuale che abbraccia i percorsi dei due artisti americani si contraddistingue per una forte propensione all’astrazione pittorica e scultorea applicata alle forme mediante la rielaborazione di elementi, immagini, icone e materiali sedimentati nell’immaginario collettivo occidentale.
Nell’affascinante e suggestiva ricerca pittorica di Faris McReynolds forme artificiali e naturali, elementi architettonici e fitomorfi, immagini della storia dell’arte e della cultura pop sembrano compenetrarsi le une con altre sfumando i contorni ed i loro contesti di appartenenza. Attraverso una pittura veloce e stilizzata McReynolds delinea una dimensione spaziale indefinita che strania la percezione grazie ad un sottile gioco tra figura e sfondo. There is non there there, il titolo del nuovo progetto presentato in quest’occasione, è tratto da alcune osservazioni di Geltrude Stein in merito ai cambiamenti del paesaggio in relazione alla memoria. I lavori sono stati concepiti in proporzione alle finestre della galleria stessa come fossero dotate di una sorta di energia centrifuga che svuota la parte centrale dello spazio per proiettare la percezione verso strani ed indefinibili agglomerati urbani spesso visti attraverso cumuli di macerie. Utilizzando la “distanza” come forma di astrazione la ricerca di Mcreynolds definisce attraverso la pittura stessa uno spazio mentale ed immaginario.
Fishing at the Container Terminal e Camping at the Lab, le due nuove sculture presentate da Shirley Tse, manifestano il suo approccio critico e ironico nei confronti del packagings di stoccaggio merci tipici dei sistemi di trasporto su cui si basa l’economia occidentale. La Tse disattiva la funzione originaria di contenitori vari riunendoli in forme astratte e modulari, invadendo lo spazio con ambigue composizioni ed intervenendo direttamente sul vinile ritagliando piccole finestre o incidendo la superficie del polistirene aggiungendo o cancellando codici a barre e marchi registrati. La dimensione concettuale della ricerca della Tse oscilla tra fascinazione per i materiali artificiali e l’impossibilità di scindere l’innocuo dal letale, cortocircuitando la stereotipia dell’oggetto “già fatto” con l’intervento manuale attraverso sottili détournement.
Marco Altavilla
L’orizzonte concettuale che abbraccia i percorsi dei due artisti americani si contraddistingue per una forte propensione all’astrazione pittorica e scultorea applicata alle forme mediante la rielaborazione di elementi, immagini, icone e materiali sedimentati nell’immaginario collettivo occidentale.
Nell’affascinante e suggestiva ricerca pittorica di Faris McReynolds forme artificiali e naturali, elementi architettonici e fitomorfi, immagini della storia dell’arte e della cultura pop sembrano compenetrarsi le une con altre sfumando i contorni ed i loro contesti di appartenenza. Attraverso una pittura veloce e stilizzata McReynolds delinea una dimensione spaziale indefinita che strania la percezione grazie ad un sottile gioco tra figura e sfondo. There is non there there, il titolo del nuovo progetto presentato in quest’occasione, è tratto da alcune osservazioni di Geltrude Stein in merito ai cambiamenti del paesaggio in relazione alla memoria. I lavori sono stati concepiti in proporzione alle finestre della galleria stessa come fossero dotate di una sorta di energia centrifuga che svuota la parte centrale dello spazio per proiettare la percezione verso strani ed indefinibili agglomerati urbani spesso visti attraverso cumuli di macerie. Utilizzando la “distanza” come forma di astrazione la ricerca di Mcreynolds definisce attraverso la pittura stessa uno spazio mentale ed immaginario.
Fishing at the Container Terminal e Camping at the Lab, le due nuove sculture presentate da Shirley Tse, manifestano il suo approccio critico e ironico nei confronti del packagings di stoccaggio merci tipici dei sistemi di trasporto su cui si basa l’economia occidentale. La Tse disattiva la funzione originaria di contenitori vari riunendoli in forme astratte e modulari, invadendo lo spazio con ambigue composizioni ed intervenendo direttamente sul vinile ritagliando piccole finestre o incidendo la superficie del polistirene aggiungendo o cancellando codici a barre e marchi registrati. La dimensione concettuale della ricerca della Tse oscilla tra fascinazione per i materiali artificiali e l’impossibilità di scindere l’innocuo dal letale, cortocircuitando la stereotipia dell’oggetto “già fatto” con l’intervento manuale attraverso sottili détournement.
Marco Altavilla
13
dicembre 2003
Shirley Tse / Faris Mc Reynolds
Dal 13 dicembre 2003 al 21 febbraio 2004
arte contemporanea
Location
PERUGI ARTE CONTEMPORANEA
Padova, Via Giordano Bruno, 24b, (Padova)
Padova, Via Giordano Bruno, 24b, (Padova)
Orario di apertura
lunedì- sabato 17.30 - 20.30
Vernissage
13 Dicembre 2003, ore 18.30
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