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You-We + Ablo. 25 Video dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo
Quindici grandi video installazioni creano un percorso nomade, politico e culturale, quasi un giro del mondo immaginario attraverso la trasformazione sociale della realtà.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano presenta, alla Rotonda di Via Besana di Milano, dal 9 giugno all'8 luglio 2010, la mo stra “You-We + Ablo. 25 Video dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo”. La mostra è realizzata in collaborazione con la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.
Quindici grandi video installazioni creano un percorso nomade, politico e culturale, quasi un giro del mondo immaginario attraverso la trasformazione sociale della realtà.
Gli artisti provengono da diverse aree geografiche: questo progetto mette in evidenza come, dopo una fase globale, si stia avvicinando l’era della neodiversità, dove le differenze fra le diverse culture da ostacolo si trasformano in nuova risorsa.
Come sottolinea Francesco Bonami, direttore artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e curatore della mostra, il nomadismo del quale parlano questi artisti non è semplicemente geografico ma è soprattutto quello di modelli culturali che si sono spostati senza muoversi attraverso la rete, stili di vita e di pensiero che hanno influenzato e rese ibride società altrimenti molto diverse. Il titolo You-We è un gioco fonetico che richiama un suono asiatico, ma che in inglese significa tu-noi, un rapporto con l’altro che non è più di opposizione ma di posizione, che nel mondo contemporaneo è diventata relativa. L’Altro non è più un assoluto, ma dipende dal punto di vista che si adotta. In modi molto differenti, gli artisti qui riuniti riflettono su questi scambi continui e fluidi tra il tu e il noi.
“You-We” è l’occasione per aggiornare il pubblico in merito al ruolo che il video sta assumendo in questi ultimi anni, attraverso una collezione che si sta sviluppando. Le opere video si inseriscono all’interno di un significativo corpus di opere, uno dei importanti in Italia, considerato ormai una traccia fondamentale della storia dell’arte contemporanea.
“E’ evidente che nel momento in cui dobbiamo vivere in una città multietnica l’arte contemporanea ci offre uno spazio creativo per la convivenza - spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory – Per questo dobbiamo reintegrare il you, il tu degli altri, nel we, il noi. E la Rotonda di via Besana ospita una mostra performativa nel senso che cambia, e ci cambia, il punto di vista lungo l’asse dell’altro che abita in noi”.
“Questa mostra - sostiene Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente dell’omonima Fondazione di Torino - è il risultato concreto della sinergia tra un’amministrazione pubblica e un’istituzione privata no profit; è inoltre un’ulteriore conferma della capacità di fare Sistema e di creare un grande polo culturale tra Milano e Torino”.
Artisti in mostra: Bani Abidi (Karachi-Pakistan, 1971. Vive e lavora tra Karachi e New Delhi), Lina Bertucci (Milwaukee, 1958. Vive e lavora a New York), Mircea Cantor (Cluj Napoca, 1977. Vive e lavora a Parigi e Cluj Napoca), Sebastian Diaz Morales (Comodoro Rivadavia-Argentina, 1975. Vive e lavora tra l’Argentina e Amsterdam), Marine Hugonnier (Parigi, 1969. Vive e lavora a Londra), Amar Kanwar (New Delhi, 1964. Vive e lavora a New Delhi), Koo Donghee (Seoul-Korea, 1974. Vive e lavora a Seoul), Yong-Baek Lee (Kimpo-Korea, 1966. Vive e lavora a Seoul), Steve McQueen (Londra, 1969. Vive e lavora tra Londra e Amsterdam), Anri Sala (Tirana, 1974. Vive e lavora a Berlino), Doron Solomons (Londra, 1969. Vive e lavora a Tel Aviv), Catherine Sullivan (nata nel 1968 a Los Angeles, California, dove vive e lavora), Fiona Tan (Pekan Baru-Indonesia, 1966. Vive e lavora ad Amsterdam), Song Tao (1979 a Shanghai, 1979. Vive e lavora a Shangai), Artur Żmijewski (Varsavia, 1966. Vive e lavora a Varsavia).
In occasione della mostra “You-We” viene inoltre presentato il progetto “Ablo”, conclusione simbolica della mostra che vuole raccontare come ogni società trovi la propria ricchezza attraverso lo scambio e l’incontro continuo della propria cultura con quelle diverse da sé. Inoltre i recenti fatti di cronaca in via Padova a Milano hanno infatti posto un accento significativo sull’integrazione.
Dieci giovani artisti italiani sono stati invitati a creare un video “a soggetto”. Questi artisti hanno girato un video di tre minuti, che vede come protagonista Abdullay Kadal Traore. Ablo, come si fa comunemente chiamare, è un musicista griot del Burkina Faso che vive da sette anni a Milano suonando in vari complessi musicali, tra cui la milanese e multietnica “Orchestra di via Padova” e il gruppo “Sinitah”.
I dieci video sono presentati e proiettati tutti insieme, uno dietro l’altro, costituendo un lavoro unico, creando una sorta di caleidoscopio culturale e visivo, in cui la stessa persona è vista secondo le diverse sensibilità e secondo i diversi punti di vista di chi lo ritrae.
Gli artisti sono: Dafne Boggeri (nata nel 1975 a Tortona. Vive e lavora a Milano), Gianluca e Massimiliano De Serio (nati nel 1978 a Torino. Vivono e lavorano a Torino), Riccardo Giacconi (nato nel 1985 a San Severino - MC. Vive e lavora a Venezia), Sabina Grasso (nata nel 1975 a Genova. Vive e lavora a Milano e Berlino), Antonio Guiotto (nato nel 1968 a Padova. Vive e lavora a Padova), Domenico Mangano (nato nel 1976 a Palermo. Vive e lavora tra Palermo e Roma), Patrizia Monzani (nata nel 1976. Vive e lavora a Lavagna - GE), Maria Domenica Rapicavoli (nata nel 1976 a Catania. Vive e lavora a Londra), Patrizio Di Massimo (nato nel 1983 a Jesi - AN. Vive e lavora tra Milano e Londra), Diego Marcon (nato nel 1985 a Busto Arsizio - VA. Vive e lavora tra Milano e Venezia).
Così come ogni artista ha cercato il proprio modo personale di parlare con e di lui, anche Ablo si è dovuto rapportare alle diverse individualità degli artisti, alle loro domande e alle loro richieste, prestandosi ad essere il loro attore per un giorno, facendo emergere ogni volta uno scambio unico e particolare. In questo rapporto entrano in gioco le diversità culturali che possono esistere fra gli artisti - italiani - e la cultura africana a cui appartiene Ablo. Come Ablo, gli artisti invitati - grazie al loro lavoro - hanno viaggiato e girato per molti paesi. Le diverse esperienze ed origini diventano quindi in questa occasione un nuovo ponte per avviare un dialogo, che resta comunque sempre individuale e personale.
Ablo è la conclusione simbolica della mostra che vuole raccontare come ogni società trovi la propria ricchezza attraverso lo scambio e l’incontro continuo della propria cultura con quelle diverse da sé.
Il video verrà donato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo al Comune di Milano.
Quindici grandi video installazioni creano un percorso nomade, politico e culturale, quasi un giro del mondo immaginario attraverso la trasformazione sociale della realtà.
Gli artisti provengono da diverse aree geografiche: questo progetto mette in evidenza come, dopo una fase globale, si stia avvicinando l’era della neodiversità, dove le differenze fra le diverse culture da ostacolo si trasformano in nuova risorsa.
Come sottolinea Francesco Bonami, direttore artistico della Fondazione Sandretto Re Rebaudengo e curatore della mostra, il nomadismo del quale parlano questi artisti non è semplicemente geografico ma è soprattutto quello di modelli culturali che si sono spostati senza muoversi attraverso la rete, stili di vita e di pensiero che hanno influenzato e rese ibride società altrimenti molto diverse. Il titolo You-We è un gioco fonetico che richiama un suono asiatico, ma che in inglese significa tu-noi, un rapporto con l’altro che non è più di opposizione ma di posizione, che nel mondo contemporaneo è diventata relativa. L’Altro non è più un assoluto, ma dipende dal punto di vista che si adotta. In modi molto differenti, gli artisti qui riuniti riflettono su questi scambi continui e fluidi tra il tu e il noi.
“You-We” è l’occasione per aggiornare il pubblico in merito al ruolo che il video sta assumendo in questi ultimi anni, attraverso una collezione che si sta sviluppando. Le opere video si inseriscono all’interno di un significativo corpus di opere, uno dei importanti in Italia, considerato ormai una traccia fondamentale della storia dell’arte contemporanea.
“E’ evidente che nel momento in cui dobbiamo vivere in una città multietnica l’arte contemporanea ci offre uno spazio creativo per la convivenza - spiega l’assessore alla Cultura del Comune di Milano Massimiliano Finazzer Flory – Per questo dobbiamo reintegrare il you, il tu degli altri, nel we, il noi. E la Rotonda di via Besana ospita una mostra performativa nel senso che cambia, e ci cambia, il punto di vista lungo l’asse dell’altro che abita in noi”.
“Questa mostra - sostiene Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Presidente dell’omonima Fondazione di Torino - è il risultato concreto della sinergia tra un’amministrazione pubblica e un’istituzione privata no profit; è inoltre un’ulteriore conferma della capacità di fare Sistema e di creare un grande polo culturale tra Milano e Torino”.
Artisti in mostra: Bani Abidi (Karachi-Pakistan, 1971. Vive e lavora tra Karachi e New Delhi), Lina Bertucci (Milwaukee, 1958. Vive e lavora a New York), Mircea Cantor (Cluj Napoca, 1977. Vive e lavora a Parigi e Cluj Napoca), Sebastian Diaz Morales (Comodoro Rivadavia-Argentina, 1975. Vive e lavora tra l’Argentina e Amsterdam), Marine Hugonnier (Parigi, 1969. Vive e lavora a Londra), Amar Kanwar (New Delhi, 1964. Vive e lavora a New Delhi), Koo Donghee (Seoul-Korea, 1974. Vive e lavora a Seoul), Yong-Baek Lee (Kimpo-Korea, 1966. Vive e lavora a Seoul), Steve McQueen (Londra, 1969. Vive e lavora tra Londra e Amsterdam), Anri Sala (Tirana, 1974. Vive e lavora a Berlino), Doron Solomons (Londra, 1969. Vive e lavora a Tel Aviv), Catherine Sullivan (nata nel 1968 a Los Angeles, California, dove vive e lavora), Fiona Tan (Pekan Baru-Indonesia, 1966. Vive e lavora ad Amsterdam), Song Tao (1979 a Shanghai, 1979. Vive e lavora a Shangai), Artur Żmijewski (Varsavia, 1966. Vive e lavora a Varsavia).
In occasione della mostra “You-We” viene inoltre presentato il progetto “Ablo”, conclusione simbolica della mostra che vuole raccontare come ogni società trovi la propria ricchezza attraverso lo scambio e l’incontro continuo della propria cultura con quelle diverse da sé. Inoltre i recenti fatti di cronaca in via Padova a Milano hanno infatti posto un accento significativo sull’integrazione.
Dieci giovani artisti italiani sono stati invitati a creare un video “a soggetto”. Questi artisti hanno girato un video di tre minuti, che vede come protagonista Abdullay Kadal Traore. Ablo, come si fa comunemente chiamare, è un musicista griot del Burkina Faso che vive da sette anni a Milano suonando in vari complessi musicali, tra cui la milanese e multietnica “Orchestra di via Padova” e il gruppo “Sinitah”.
I dieci video sono presentati e proiettati tutti insieme, uno dietro l’altro, costituendo un lavoro unico, creando una sorta di caleidoscopio culturale e visivo, in cui la stessa persona è vista secondo le diverse sensibilità e secondo i diversi punti di vista di chi lo ritrae.
Gli artisti sono: Dafne Boggeri (nata nel 1975 a Tortona. Vive e lavora a Milano), Gianluca e Massimiliano De Serio (nati nel 1978 a Torino. Vivono e lavorano a Torino), Riccardo Giacconi (nato nel 1985 a San Severino - MC. Vive e lavora a Venezia), Sabina Grasso (nata nel 1975 a Genova. Vive e lavora a Milano e Berlino), Antonio Guiotto (nato nel 1968 a Padova. Vive e lavora a Padova), Domenico Mangano (nato nel 1976 a Palermo. Vive e lavora tra Palermo e Roma), Patrizia Monzani (nata nel 1976. Vive e lavora a Lavagna - GE), Maria Domenica Rapicavoli (nata nel 1976 a Catania. Vive e lavora a Londra), Patrizio Di Massimo (nato nel 1983 a Jesi - AN. Vive e lavora tra Milano e Londra), Diego Marcon (nato nel 1985 a Busto Arsizio - VA. Vive e lavora tra Milano e Venezia).
Così come ogni artista ha cercato il proprio modo personale di parlare con e di lui, anche Ablo si è dovuto rapportare alle diverse individualità degli artisti, alle loro domande e alle loro richieste, prestandosi ad essere il loro attore per un giorno, facendo emergere ogni volta uno scambio unico e particolare. In questo rapporto entrano in gioco le diversità culturali che possono esistere fra gli artisti - italiani - e la cultura africana a cui appartiene Ablo. Come Ablo, gli artisti invitati - grazie al loro lavoro - hanno viaggiato e girato per molti paesi. Le diverse esperienze ed origini diventano quindi in questa occasione un nuovo ponte per avviare un dialogo, che resta comunque sempre individuale e personale.
Ablo è la conclusione simbolica della mostra che vuole raccontare come ogni società trovi la propria ricchezza attraverso lo scambio e l’incontro continuo della propria cultura con quelle diverse da sé.
Il video verrà donato dalla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo al Comune di Milano.
08
giugno 2010
You-We + Ablo. 25 Video dalla Collezione Sandretto Re Rebaudengo
Dall'otto giugno all'otto luglio 2010
arte contemporanea
Location
ROTONDA DELLA BESANA
Milano, Via Enrico Besana, 15, (Milano)
Milano, Via Enrico Besana, 15, (Milano)
Orario di apertura
lunedì dalle ore 14.30 alle 19.30
da martedì a domenica dalle ore 9.30 alle 19.30
giovedì dalle ore 9.30 alle ore 22.30
Vernissage
8 Giugno 2010, ore 18.30
Sito web
www.fsrr.org
Autore
Curatore