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Gioberto Noro
La seconda mostra proposta nel neo Project Space della galleria Alfonso Artiaco è dedicata al duo Gioberto Noro.
Comunicato stampa
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La galleria Alfonso Artiaco è lieta di annunciare l'inaugurazione della mostra personale della coppia di artisti Gioberto Noro giovedì 16 settembre 2010 alle ore 19,30, in presenza degli artisti.
La seconda mostra proposta nel neo Project Space della galleria Alfonso Artiaco è dedicata al duo Gioberto Noro. Sergio Gioberto e Marilena Noro, entrambi fotografi professionisti e allievi/assistenti di Frank Hovart, decidono nel 2005 di firmare unitamente le loro opere.
La fotografia, medium prescelto, è vista dagli artisti sia come massima espressione dell’alienazione dell’occidente sia come possibilità di recupero della realtà fisica. I lavori che Gioberto Noro hanno scelto di esporre in questa occasione appartengono alla trilogia “Sguardi ad Occidente”, 2002/2008. La relazione con la cultura occidentale è chiaramente espressa già dal titolo, ma ad essere indagato è quel pensiero che per proteggere la mente dalle incursioni dell’irrazionale ha eretto dei muri al proprio interno che hanno infine paralizzato lo sguardo del mondo. Così nasce la prima parte di questa trilogia: Camera, dove Camera #7, 2008 è esposta in mostra. Il titolo di questa iniziale riflessione di Gioberto Noro racchiude la doppia accezione di unità abitativa e l’abbreviazione della parola inglese ‘photocamera’. Le fotografie Camera sono immagini costituite da modelli di ambienti realizzati in scala ridotta rivestiti con superfici di cemento fotografati in scala reale. Queste installazioni, assemblate con pannelli in fibra di legno, sono appoggiate su carrelli e spostate in modo casuale nello studio sino ad intercettare le luci che le identificano.
‘In questi lavori viene indagata la natura stessa dell’ispirazione e dell’esercizio fotografico che si muove tra fisicità e interiorità, naturalità e artificialità; tra una razionalità necessaria e uno psichismo emotivamente riconducibile ai temi della possessione divina’ (Fabrizio Parachini).
Nel 2006 segue la seconda parte della trilogia: Civilization, anche questa presente in mostra con Limes ed Echoes, entrambe del 2010. Questa serie di lavori esplora i paradossi messi in scena dagli interventi umani nell’ambiente. L’assemblaggio di riprese diverse, adesso, fa incontrare la vegetazione spontanea con quinte di cemento. Queste immagini, meno astratte e più articolate, intendono mostrare la peculiarità del paesaggio come teatro: luogo di dialogo tra le pulsioni e le costrizioni celate di questi siti.
Gioberto Noro, come coppia, hanno partecipato alle seguenti mostre collettive: Cento anni di creatività in Piemonte, Novi Ligure (a cura di Marisa Vescovo) (2008); Sguardo consapevole, Palafuksas, Torino (a cura di Anna d'Agostino) (2007); Il Filtro dell'immagine, Varallo Pombia (a cura di Fabrizio Parachini) (2005).
La seconda mostra proposta nel neo Project Space della galleria Alfonso Artiaco è dedicata al duo Gioberto Noro. Sergio Gioberto e Marilena Noro, entrambi fotografi professionisti e allievi/assistenti di Frank Hovart, decidono nel 2005 di firmare unitamente le loro opere.
La fotografia, medium prescelto, è vista dagli artisti sia come massima espressione dell’alienazione dell’occidente sia come possibilità di recupero della realtà fisica. I lavori che Gioberto Noro hanno scelto di esporre in questa occasione appartengono alla trilogia “Sguardi ad Occidente”, 2002/2008. La relazione con la cultura occidentale è chiaramente espressa già dal titolo, ma ad essere indagato è quel pensiero che per proteggere la mente dalle incursioni dell’irrazionale ha eretto dei muri al proprio interno che hanno infine paralizzato lo sguardo del mondo. Così nasce la prima parte di questa trilogia: Camera, dove Camera #7, 2008 è esposta in mostra. Il titolo di questa iniziale riflessione di Gioberto Noro racchiude la doppia accezione di unità abitativa e l’abbreviazione della parola inglese ‘photocamera’. Le fotografie Camera sono immagini costituite da modelli di ambienti realizzati in scala ridotta rivestiti con superfici di cemento fotografati in scala reale. Queste installazioni, assemblate con pannelli in fibra di legno, sono appoggiate su carrelli e spostate in modo casuale nello studio sino ad intercettare le luci che le identificano.
‘In questi lavori viene indagata la natura stessa dell’ispirazione e dell’esercizio fotografico che si muove tra fisicità e interiorità, naturalità e artificialità; tra una razionalità necessaria e uno psichismo emotivamente riconducibile ai temi della possessione divina’ (Fabrizio Parachini).
Nel 2006 segue la seconda parte della trilogia: Civilization, anche questa presente in mostra con Limes ed Echoes, entrambe del 2010. Questa serie di lavori esplora i paradossi messi in scena dagli interventi umani nell’ambiente. L’assemblaggio di riprese diverse, adesso, fa incontrare la vegetazione spontanea con quinte di cemento. Queste immagini, meno astratte e più articolate, intendono mostrare la peculiarità del paesaggio come teatro: luogo di dialogo tra le pulsioni e le costrizioni celate di questi siti.
Gioberto Noro, come coppia, hanno partecipato alle seguenti mostre collettive: Cento anni di creatività in Piemonte, Novi Ligure (a cura di Marisa Vescovo) (2008); Sguardo consapevole, Palafuksas, Torino (a cura di Anna d'Agostino) (2007); Il Filtro dell'immagine, Varallo Pombia (a cura di Fabrizio Parachini) (2005).
16
settembre 2010
Gioberto Noro
Dal 16 settembre al 06 novembre 2010
arte contemporanea
Location
GALLERIA ALFONSO ARTIACO
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Napoli, Piazzetta Nilo, 7, (Napoli)
Orario di apertura
da lunedì a sabato 10-13.30/16-20; da Giugno a Settembre da lunedì a venerdì 10-13.30/16-20
Vernissage
16 Settembre 2010, ore 19,30
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