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Giuseppe Antonello Leone – Artista Impertinente
L’esposizione, comprendente una ricca selezione dei più significativi lavori pittorici e scultorei dell’artista che raccontano settanta anni di vita.
Comunicato stampa
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L’Associazione Culturale “Il Corvo” di Pozzuoli in uno con il Comune di Bacoli e il Centro Ittico Campano presenta, all’Ostrichina nel complesso Vanvitelliano del Fusaro, il 1 Ottobre 2010 alle ore 18, la mostra antologica del Maestro GIUSEPPE ANTONELLO LEONE: “Artista Impertinente”.
La mostra è curata da Violetta Luongo. Intervengono Ferdinando Ambrosino, Aniello Montano, Armida Parisi, il Presidente del Centro Ittico Campano Daniele Perna e il Sindaco del Comune di Bacoli Ermanno Schiano. Sarà presente l’artista. In occasione della serata inaugurale l’attrice Rita Montes legge alcune poesie di Giuseppe Antonello Leone.
L’esposizione, comprendente una ricca selezione dei più significativi lavori pittorici e scultorei dell’artista che raccontano settanta anni di vita. Comprende inedite opere e segue l’ultima del 2006 svoltasi a Castel dell’Ovo a Napoli dal titolo “Il Leone di Napoli”, curata da Philippe Daverio, e promossa dalla Provincia di Potenza e dal comune di Napoli.
“Artista Impertinente” è il titolo della mostra di oggi, e impertinente tanto più è l’ultima produzione degli “antropomorfi” o “manici”. Trentatré pezzi inediti a cui il Maestro ha lavorato con la solita passione e divertimento da fanciullo. Quel fanciullo che è in lui ed è lui: l’Artista Leone. Queste figure sono riciclate da rifiuti di plastica: bottiglie di amuchina e varechina, acido muriatico e detersivi vari. Ritagliati lasciano affiorare la forma che l’arista ha In-Tra-Visto e liberato con piccoli colpetti di forbici o taglierini.
Dal testo critico di Violetta Luongo: «Ogni singola opera, a detta di Leone, nasce a caso, il tutto è nell’in-tra-vedere, ogni cosa è già in sé arte basta intravederla, saperla riconoscere e tirar fuori la propria natura artistica intrinseca e innata…. Tanti i materiali usati e sperimentati dall’artista: il ferro, che tra le sue mani, diviene una sfoglia morbida, la carta, la plastica, la tela, il legno, la pietra. Non esistono cose senza significato, racconta, bensì ogni cosa può assumere diversi e molteplici significati, basta riconoscerli, questa operazione è ciò che egli chiama “risignificazione”. Nulla è insignificante, tutto può avere più significati».
La mostra sarà visitabile fino al 15 Ottobre 2010. Tutti i giorni dalle 9 alle 14, dalle 16 alle 18.
LA BIOGRAFIA
Nato a Pratola Serra (Av) il 06/07/1917, si forma inizialmente ad Avellino, dove consegue il diploma di licenza presso la R. Scuola d’Arte per la Ceramica, allievo di Settimio Lauriello (con il quale fa le prime esperienze futuriste) ed Emanuele Di Palma.A Napoli frequenta il R.Istituto d’Arte, allievo di Eugenio Viti, Pietro Barilà, Ettore Di Giorgio e nel 1936 si diploma maestro d’arte in ceramica.
Poi s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove si diploma in pittura con il massimo dei voti nel 1940, sotto la guida di Pietro Gaudenzi, Eugenio Scorzelli, Mino Maccari. Vincitore di una borsa di studio di perfezionamento in pittura “Domenico Morelli”. Frequenta il corso di decorazione pittorica con Emilio Notte ed Alessandro Monteleone (1941).
Nel 1940 espone alla XXII biennale di Venezia ( segnalato terzo) con un affresco “Le nuove città” e lo stesso viene esposto a Zurigo nella mostra di pittori e scultori italiani contemporanei presentato con nota critica di Antonio Maraini.
Negli anni ‘50, superata la guerra, partecipa a quell’ampio movimento culturale di riscatto del Sud che si sviluppa nella terra di Lucania, impegnato nella lotta per l’alfabetizzazione con Rocco Scotellaro, Manlio Rossi Doria, Tommaso Pedio e Concetto Valente. Vissuto in un periodo storico ricco di fermenti culturali, sociali e politici (la seconda guerra mondiale, il dopoguerra, la ricostruzione, le lotte contadine, gli anni ‘70 e le lotte operaie, gli anni ‘80, l’evento del nuovo millennio) ha partecipato agli eventi culturali e artistici collaborando a mostre e manifestazioni di livello nazionale e internazionale, in particolare a Napoli, Roma, Venezia, Milano e all’estero Potsdam, Liesborn, Zurigo, Barcellona, Patrasso, Budapest.
Nel 1961 realizza l’allestimento del Padiglione IRI Italia ’61 a Torino per l’incarico del Ministero del Lavoro. Espone in quell’occasione, la “Dea Trifase”, scultura collocata poi nel Centro IRI “ANGIFAP”, Napoli ; e la stessa scultura, fusa in bronzo, sarà poi collocata nel 2002 a San Giorgio a Cremano nella piazza del Pittore.
Direttore di quattro Istituti Statale d’Arte: Potenza, Sessa Aurunca (Ce), San Leucio (Ce), Napoli, 2° Istituto Statale d’Arte “Boccioni” Mostra d’Oltremare.
Tra i maggiori riconoscimenti ricevuti ha ottenuto il secondo premio alla mostra del “Paesaggio irpino” ad Avellino nel 1941; il 1° premio a Potenza alla mostra del “Risorgimento lucano” nel 1948; partecipa al Premio Mirò a Barcellona nel 1970; realizza la medaglia commemorativa per il bimillenario virgiliano, coniata dalla Zecca nel 1981 e riceve il Primo Premio alla Mostra di ceramica di Ischia (1991), dal 1988 è socio corrispondente della società Nazionale di Scienze, lettere e Arti in Napoli. Autore di significative opere pubbliche, importanti anche per le diverse tecniche usate: affresco, mosaico, ceramica maiolicata, vetrata, graffito (affreschi a Benevento presso la Rocca dei Rettori e a Spinoso presso la Chiesa della Madonna Assunta); mosaici presso la Chiesa madre di Sessa Aurunca (Ce) e la Chiesa di Sant’Antonio di Corleto Perticara (Pz); vetrate presso il Duomo di Benevento e collezioni private; ceramiche maiolicata il Cristo per l’altare e la via Crucis presso la Chiesa di San Pietro in Camerellis a Salerno; pannelli in bronzo per la porta del Duomo di Messina; graffiti polistrato: “Il circo” presso casa Ricotti, Potenza e “Ovo Matematicus, omaggio a Leonardo Sinisgalli, presso il municipio di Montemurro (Pz).
La provincia di Potenza promuove la mostra curata da Philippe Daverio “Il caso Giuseppe Antonello Leone” presso il Museo Provinciale di Potenza nel 2005.
Nel 2006 a Napoli al Castel dell’Ovo viene presentata la mostra “Il Leone di Napoli”, curata da Philippe Daverio, promossa dalla Provincia di Potenza e dal comune di Napoli.
La mostra è curata da Violetta Luongo. Intervengono Ferdinando Ambrosino, Aniello Montano, Armida Parisi, il Presidente del Centro Ittico Campano Daniele Perna e il Sindaco del Comune di Bacoli Ermanno Schiano. Sarà presente l’artista. In occasione della serata inaugurale l’attrice Rita Montes legge alcune poesie di Giuseppe Antonello Leone.
L’esposizione, comprendente una ricca selezione dei più significativi lavori pittorici e scultorei dell’artista che raccontano settanta anni di vita. Comprende inedite opere e segue l’ultima del 2006 svoltasi a Castel dell’Ovo a Napoli dal titolo “Il Leone di Napoli”, curata da Philippe Daverio, e promossa dalla Provincia di Potenza e dal comune di Napoli.
“Artista Impertinente” è il titolo della mostra di oggi, e impertinente tanto più è l’ultima produzione degli “antropomorfi” o “manici”. Trentatré pezzi inediti a cui il Maestro ha lavorato con la solita passione e divertimento da fanciullo. Quel fanciullo che è in lui ed è lui: l’Artista Leone. Queste figure sono riciclate da rifiuti di plastica: bottiglie di amuchina e varechina, acido muriatico e detersivi vari. Ritagliati lasciano affiorare la forma che l’arista ha In-Tra-Visto e liberato con piccoli colpetti di forbici o taglierini.
Dal testo critico di Violetta Luongo: «Ogni singola opera, a detta di Leone, nasce a caso, il tutto è nell’in-tra-vedere, ogni cosa è già in sé arte basta intravederla, saperla riconoscere e tirar fuori la propria natura artistica intrinseca e innata…. Tanti i materiali usati e sperimentati dall’artista: il ferro, che tra le sue mani, diviene una sfoglia morbida, la carta, la plastica, la tela, il legno, la pietra. Non esistono cose senza significato, racconta, bensì ogni cosa può assumere diversi e molteplici significati, basta riconoscerli, questa operazione è ciò che egli chiama “risignificazione”. Nulla è insignificante, tutto può avere più significati».
La mostra sarà visitabile fino al 15 Ottobre 2010. Tutti i giorni dalle 9 alle 14, dalle 16 alle 18.
LA BIOGRAFIA
Nato a Pratola Serra (Av) il 06/07/1917, si forma inizialmente ad Avellino, dove consegue il diploma di licenza presso la R. Scuola d’Arte per la Ceramica, allievo di Settimio Lauriello (con il quale fa le prime esperienze futuriste) ed Emanuele Di Palma.A Napoli frequenta il R.Istituto d’Arte, allievo di Eugenio Viti, Pietro Barilà, Ettore Di Giorgio e nel 1936 si diploma maestro d’arte in ceramica.
Poi s’iscrive all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove si diploma in pittura con il massimo dei voti nel 1940, sotto la guida di Pietro Gaudenzi, Eugenio Scorzelli, Mino Maccari. Vincitore di una borsa di studio di perfezionamento in pittura “Domenico Morelli”. Frequenta il corso di decorazione pittorica con Emilio Notte ed Alessandro Monteleone (1941).
Nel 1940 espone alla XXII biennale di Venezia ( segnalato terzo) con un affresco “Le nuove città” e lo stesso viene esposto a Zurigo nella mostra di pittori e scultori italiani contemporanei presentato con nota critica di Antonio Maraini.
Negli anni ‘50, superata la guerra, partecipa a quell’ampio movimento culturale di riscatto del Sud che si sviluppa nella terra di Lucania, impegnato nella lotta per l’alfabetizzazione con Rocco Scotellaro, Manlio Rossi Doria, Tommaso Pedio e Concetto Valente. Vissuto in un periodo storico ricco di fermenti culturali, sociali e politici (la seconda guerra mondiale, il dopoguerra, la ricostruzione, le lotte contadine, gli anni ‘70 e le lotte operaie, gli anni ‘80, l’evento del nuovo millennio) ha partecipato agli eventi culturali e artistici collaborando a mostre e manifestazioni di livello nazionale e internazionale, in particolare a Napoli, Roma, Venezia, Milano e all’estero Potsdam, Liesborn, Zurigo, Barcellona, Patrasso, Budapest.
Nel 1961 realizza l’allestimento del Padiglione IRI Italia ’61 a Torino per l’incarico del Ministero del Lavoro. Espone in quell’occasione, la “Dea Trifase”, scultura collocata poi nel Centro IRI “ANGIFAP”, Napoli ; e la stessa scultura, fusa in bronzo, sarà poi collocata nel 2002 a San Giorgio a Cremano nella piazza del Pittore.
Direttore di quattro Istituti Statale d’Arte: Potenza, Sessa Aurunca (Ce), San Leucio (Ce), Napoli, 2° Istituto Statale d’Arte “Boccioni” Mostra d’Oltremare.
Tra i maggiori riconoscimenti ricevuti ha ottenuto il secondo premio alla mostra del “Paesaggio irpino” ad Avellino nel 1941; il 1° premio a Potenza alla mostra del “Risorgimento lucano” nel 1948; partecipa al Premio Mirò a Barcellona nel 1970; realizza la medaglia commemorativa per il bimillenario virgiliano, coniata dalla Zecca nel 1981 e riceve il Primo Premio alla Mostra di ceramica di Ischia (1991), dal 1988 è socio corrispondente della società Nazionale di Scienze, lettere e Arti in Napoli. Autore di significative opere pubbliche, importanti anche per le diverse tecniche usate: affresco, mosaico, ceramica maiolicata, vetrata, graffito (affreschi a Benevento presso la Rocca dei Rettori e a Spinoso presso la Chiesa della Madonna Assunta); mosaici presso la Chiesa madre di Sessa Aurunca (Ce) e la Chiesa di Sant’Antonio di Corleto Perticara (Pz); vetrate presso il Duomo di Benevento e collezioni private; ceramiche maiolicata il Cristo per l’altare e la via Crucis presso la Chiesa di San Pietro in Camerellis a Salerno; pannelli in bronzo per la porta del Duomo di Messina; graffiti polistrato: “Il circo” presso casa Ricotti, Potenza e “Ovo Matematicus, omaggio a Leonardo Sinisgalli, presso il municipio di Montemurro (Pz).
La provincia di Potenza promuove la mostra curata da Philippe Daverio “Il caso Giuseppe Antonello Leone” presso il Museo Provinciale di Potenza nel 2005.
Nel 2006 a Napoli al Castel dell’Ovo viene presentata la mostra “Il Leone di Napoli”, curata da Philippe Daverio, promossa dalla Provincia di Potenza e dal comune di Napoli.
01
ottobre 2010
Giuseppe Antonello Leone – Artista Impertinente
Dal primo al 15 ottobre 2010
arte contemporanea
Location
PARCO VANVITELLIANO DEL FUSARO
Bacoli, (NAPOLI)
Bacoli, (NAPOLI)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 9 alle 14, dalle 16 alle 18
Vernissage
1 Ottobre 2010, ore 18
Autore
Curatore