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La fortuna e il mito di Perugino
Questa mostra è dedicata alla fortuna storico-artistica del Perugino, cioè al maggiore o minore apprezzamento da parte dei teorici e degli storici dell’arte nei riguardi della sua pittura, nonché alla stima di intenditori e collezionisti, e infine alla influenza che lo stile del maestro umbro seppe esercitare sugli artisti dopo la sua morte e la fine della sua diretta scuola.
Comunicato stampa
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Mentre chiaramente le valutazioni dei teorici e degli storici possono solo essere trattate nelle apposite introduzioni al catalogo, i rapporti fra la pittura del Perugino e gli artisti dal Cinquecento all’Ottocento, l’interesse per la sua figura e i fatti della sua vita, nonché il particolare culto campanilistico a lui dedicato in patria, possono essere documentati visivamente, attraverso l’esposizione di opere di pittura, scultura, grafica e persino delle cosiddette arti minori o applicate. A tal fine sono stati individuati un certo numero di temi, per ciascuno dei quali è stato scelto un adeguato numero di opere atte ad illustrarlo.
Il primo argomento che si incontra in mostra riguarda l’immagine del Perugino e dei fatti salienti, o ritenuti tali, della sua vita nella pittura, scultura e nella grafica. Sono qui raccolti ritratti che rappresentano il pittore, progetti di monumenti a lui dedicati e una serie di dipinti e stampe dell’Ottocento italiano e straniero, che raffigurano momenti della vita di Pietro, e soprattutto il fatidico giorno in cui accolse nella sua bottega il giovanissimo Raffaello, l’allievo che gli dette gran fama, ma anche, con la sua universale celebrità, ne oscurò in parte la fortuna.
Nella seconda sezione sono presi in esame alcuni emblematici quadri e disegni dal Cinquecento all’Ottocento, che mostrano l’influenza esercitata dalla pittura del Perugino sull’arte italiana e non, e in particolare, nel clima di restaurazione cattolica seguito al Congresso di Vienna, sul movimento purista e nazareno. Inoltre in questa sezione è documentata con vari esempi l’azione esercitata da Perugino come modello sull’arte in Umbria, specie quando, fatta l’unità d’Italia, Pietro divenne una sorta di simbolo, per affermare e celebrare la gloriosa tradizione culturale e artistica della sua terra nei confronti delle altre scuole italiane.
Il terzo tema della mostra riguarda il problema delle copie, fatte dal Cinquecento all’Ottocento da opere di Perugino o di maestri strettamente perugineschi, sovente nel passato con lui confusi. Le copie documentano l’interesse per la pittura di Pietro, sia pure con motivazioni diverse, che vanno dalla volontà di sostituire nelle chiese, anche per ragioni di culto, dipinti che ne sono stati asportati a causa di requisizioni e demaniazioni, o per esser collocati, data la loro bellezza, in raccolte principesche e collezioni pubbliche, fino a motivazioni di genere più strettamente legato alla pratica artistica, come nel caso di copie di insiemi o di dettagli per ragioni di studio, o addirittura per ricordo destinato ai viaggiatori, artisti e non, soprattutto del turismo ottocentesco.
Infine un’ultima sezione vuol richiamare alla memoria dei visitatori la grande espoliazione di opere del Perugino perpetrata in Italia dai francesi in epoca napoleonica. A tal fine abbiamo esposto due dipinti, che furono eseguiti per rimpiazzare in qualche modo lo Sposalizio della Vergine, sottratto al duomo di Perugia e mai restituito dopo la caduta di Buonaparte.
Sono presenti in mostra opere di Gaudenzio Ferrari, Bachiacca, Sassoferrato, Vannini, Wicar, Overbeck, Minardi,Mussini,Delaroche, Moreau,Chasseriau e molti altri artisti italiani e stranieri.
Il primo argomento che si incontra in mostra riguarda l’immagine del Perugino e dei fatti salienti, o ritenuti tali, della sua vita nella pittura, scultura e nella grafica. Sono qui raccolti ritratti che rappresentano il pittore, progetti di monumenti a lui dedicati e una serie di dipinti e stampe dell’Ottocento italiano e straniero, che raffigurano momenti della vita di Pietro, e soprattutto il fatidico giorno in cui accolse nella sua bottega il giovanissimo Raffaello, l’allievo che gli dette gran fama, ma anche, con la sua universale celebrità, ne oscurò in parte la fortuna.
Nella seconda sezione sono presi in esame alcuni emblematici quadri e disegni dal Cinquecento all’Ottocento, che mostrano l’influenza esercitata dalla pittura del Perugino sull’arte italiana e non, e in particolare, nel clima di restaurazione cattolica seguito al Congresso di Vienna, sul movimento purista e nazareno. Inoltre in questa sezione è documentata con vari esempi l’azione esercitata da Perugino come modello sull’arte in Umbria, specie quando, fatta l’unità d’Italia, Pietro divenne una sorta di simbolo, per affermare e celebrare la gloriosa tradizione culturale e artistica della sua terra nei confronti delle altre scuole italiane.
Il terzo tema della mostra riguarda il problema delle copie, fatte dal Cinquecento all’Ottocento da opere di Perugino o di maestri strettamente perugineschi, sovente nel passato con lui confusi. Le copie documentano l’interesse per la pittura di Pietro, sia pure con motivazioni diverse, che vanno dalla volontà di sostituire nelle chiese, anche per ragioni di culto, dipinti che ne sono stati asportati a causa di requisizioni e demaniazioni, o per esser collocati, data la loro bellezza, in raccolte principesche e collezioni pubbliche, fino a motivazioni di genere più strettamente legato alla pratica artistica, come nel caso di copie di insiemi o di dettagli per ragioni di studio, o addirittura per ricordo destinato ai viaggiatori, artisti e non, soprattutto del turismo ottocentesco.
Infine un’ultima sezione vuol richiamare alla memoria dei visitatori la grande espoliazione di opere del Perugino perpetrata in Italia dai francesi in epoca napoleonica. A tal fine abbiamo esposto due dipinti, che furono eseguiti per rimpiazzare in qualche modo lo Sposalizio della Vergine, sottratto al duomo di Perugia e mai restituito dopo la caduta di Buonaparte.
Sono presenti in mostra opere di Gaudenzio Ferrari, Bachiacca, Sassoferrato, Vannini, Wicar, Overbeck, Minardi,Mussini,Delaroche, Moreau,Chasseriau e molti altri artisti italiani e stranieri.
27
febbraio 2004
La fortuna e il mito di Perugino
Dal 27 febbraio al 05 settembre 2004
arte antica
Location
CERP – CENTRO ESPOSITIVO ROCCA PAOLINA
Perugia, Piazza Italia, 11, (Perugia)
Perugia, Piazza Italia, 11, (Perugia)
Orario di apertura
domenica-venerdì 9.20, sabato 9-22