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Verdiana Bove – Quando cosa felice cade
Verdiana Bove (Roma, 1996), presenta presso Le Nuove Stanze di Arezzo, con la cura di Simone Zacchini, un ciclo di opere pittoriche, costituito da cinque tele inedite, di formati diversi, che presentano nuove caratteristiche formali, ispirate dalla Decima Elegia di Rilke.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
VERDIANA BOVE
Quando cosa felice cade
6 aprile - 26 maggio 2023
Le Nuove Stanze, Arezzo
Via Mazzini, 12
a cura di Simone Zacchini
inaugurazione giovedì 6 aprile, ore 18 | ingresso libero
Per la prima mostra personale di Verdiana Bove (Roma, 1996) presso Le Nuove Stanze di Arezzo, la giovane artista romana presenta un ciclo di opere pittoriche costituito da cinque tele inedite, tutte di formati diversi, che presenta nuove caratteristiche formali rispetto alle opere precedenti.
Il titolo della mostra si rifà al verso di chiusura della Decima Elegia di Rainer Maria Rilke: «E noi che pensiamo la felicità come un’ascesa, ne avremmo l’emozione quasi sconcertante di quando cosa ch’è felice, cade». Le Elegie Duinesi di Rilke, da cui questo verso è tratto, sono state definite dal critico letterario Peter Szondi «l’opera più significativa della lirica tedesca» del Novecento. A questi versi si affida Bove nella sua nuova serie di opere qui esposte, a sottolineare come la presa di coscienza rispetto alla funzione lenitiva della propria pittura sia ormai arrivata a un punto di maturazione tale per cui essa può assumersi anche il rischio della “caduta”. L’artista, da sempre raffinata lettrice di poesia e appassionata di tutta l’opera di Rilke (comprese le meno note composizioni in prosa), non è, d’altronde, nuova a riferimenti poetici all’interno delle proprie opere.
La Decima Elegia di Rilke si fa, dunque, contraltare letterario della sua pittura. Nel componimento il poeta arriva alla conclusione che gli angeli non sono più racchiusi nella loro remota autosufficienza, ma si rivelano vicini alla nuova coscienza dell’uomo, maturata attraverso la dolorosa penetrazione nei segreti del suo destino, di cui tutto il ciclo duinese dà testimonianza. Gli ultimi versi riassumono la coincidenza di dolore e fecondità che la parabola dei morti ha insegnato. Ma, come spiega il germanista Alberto Destro, «di questa nuova saggezza, il succo estremo è distillato nella contrapposizione puramente formale, figurativamente astratta, di moto ascendente e discendente, nel puro accadere della coincidenza degli opposti, nel gioco di tensioni divaricanti che si incontrano».
Sulla scia di questo paradosso impossibile, che dà la cifra della poetica rilkiana, si inserisce la nuova produzione pittorica di Bove. Come sempre, le sue tele prendono forma a partire da fotografie della sua famiglia o provenienti da raccolte personali, che, sulla superficie pittorica trattata ad olio, si rivelano come ricordi vividi, distinti nella memoria e al tempo stesso sfocati, indefiniti dallo scorrere del tempo, con contrasti cromatici estremamente raffinati. Accogliendo questi riflessi del passato, Bove indaga il senso della memoria di un’immagine nella sua trasfigurazione dal fotografico al pittorico. La scarnificazione dei singoli elementi dell’immagine, quasi a volerne scoprire solo i caratteri essenziali alla sua lettura, trova nella successiva stratificazione pittorica un corrispettivo materico della sedimentazione dei ricordi.
A livello tematico, l’artista punta ad analizzare quelle sensazioni che possono emergere dai legami umani. All’interno di queste composizioni spaziali eteree, i riferimenti figurativi si fanno quasi intangibili e, come frammenti di memoria, stimolano l’osservatore a non cedere a letture didascaliche o esclusivamente descrittive, a coinvolgerlo dentro frammenti altrui in cui è invitato a rispecchiarsi, in cui anche la nostalgia può farsi felice. (Simone Zacchini)
La mostra sarà accompagnata da un prezioso volume edito da Magonza con testi di Simone Zacchini e Verdiana Bove.
Verdiana Bove
Verdiana Bove (Roma, 1996) vive e lavora a Roma. È co-fondatrice dell’Artist-Run Space CONDOTTO48 a Roma e della rivista di arte contemporanea «Karne Magazine». Ha recentemente presentato il suo lavoro nella mostra personale Nuove vedute di Roma, Laboratorio KH, Roma (2022). Oltre a Figure Out, presso 1/9unosunove (2022), ha partecipato a diverse mostre collettive, come quella di Spazio Field a Palazzo Brancaccio, Roma (2022) e, tra le altre: Roma Pittura Emergente Oggi. A New Generation, a cura di Cesare Biagini Selvaggi, 21Gallery, Villorba (2022); Bagni Misteriosi. Cabine d’artista 2, a cura di Giacomo Guidi, Sporting Beach, Ostia (2022); Materia Nova. Roma, nuove generazioni a confronto, a cura di Massimo Mininni, Galleria d’Arte Moderna, Roma (2021); La danza degli opposti, Roma (2020); HideArt, Roma (2019).
Le Nuove Stanze
Le Nuove Stanze è un’associazione culturale nata con l’intento di promuovere progetti di arte contemporanea e allo stesso tempo coinvolgere diversi interlocutori, critici, storici e studiosi ma anche appassionati d’arte e un pubblico più vasto composto dai ragazzi delle scuole.
Al fianco dell’ideazione e della produzione di esposizioni d’arte contemporanea, Le Nuove Stanze organizza anche dibattiti, convegni, presentazioni di volumi e workshop, insieme ad attività didattiche, oltreché pubblicare volumi e cataloghi in linea con i progetti sviluppati. Il dialogo e la collaborazione tra diverse istituzioni, artisti e addetti ai lavori è il fine perseguito dall’associazione per far sì di diffondere eventi di arte contemporanea, con un’attenzione particolare al loro legame con il territorio. Le Nuove Stanze è formata da un Consiglio direttivo composto da Chiara Sarteanesi (critica d’arte e storica collaboratrice di Alberto Burri), da Marco Pierini (direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia e curatore di arte contemporanea) e da Moira Chiavarini (presidente dell’associazione, storica dell’arte e redattrice).
Un Comitato scientifico interno all’Associazione, e dalla stessa eletto, valuta e propone ogni iniziativa in linea con gli obiettivi e le finalità delle Nuove Stanze. Alla direzione di Marco Pierini, segue la presenza di Alessandro Sarteanesi (direttore della casa editrice Magonza, fotografo e curatore di esposizioni), Alberto Fiz (studioso, critico e curatore d’arte contemporanea), Tanino Bonifacio (critico d'arte, vicesindaco e assessore alla cultura di Santa Margherita di Belìce), Chiara Donelli (professoressa dell’Università degli Studi di Parma), Simone Zacchini (curatore e storico dell’arte), Piero Tomassoni (curatore d’arte contemporanea, consulente internazionale per progetti museali in Medio Oriente), Barbara de Magistris (Senior Retail Manager, supporter di importanti progetti e molti artisti, che ha da sempre coniugato il mondo dell’impresa e della finanza a quello dell’arte).
Tra le mostre ospitate presso gli spazi storici di via Mazzini, ad Arezzo: Sergio Lombardo (2021-22), Nevio Mengacci (2022), Another Place (2023).
Orari di apertura
dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
sabato e domenica su appuntamento
Ufficio stampa e informazioni
Le Nuove Stanze, mail: presidente.lenuovestanze@gmail.com – tel. +39 349 6486862
Quando cosa felice cade
6 aprile - 26 maggio 2023
Le Nuove Stanze, Arezzo
Via Mazzini, 12
a cura di Simone Zacchini
inaugurazione giovedì 6 aprile, ore 18 | ingresso libero
Per la prima mostra personale di Verdiana Bove (Roma, 1996) presso Le Nuove Stanze di Arezzo, la giovane artista romana presenta un ciclo di opere pittoriche costituito da cinque tele inedite, tutte di formati diversi, che presenta nuove caratteristiche formali rispetto alle opere precedenti.
Il titolo della mostra si rifà al verso di chiusura della Decima Elegia di Rainer Maria Rilke: «E noi che pensiamo la felicità come un’ascesa, ne avremmo l’emozione quasi sconcertante di quando cosa ch’è felice, cade». Le Elegie Duinesi di Rilke, da cui questo verso è tratto, sono state definite dal critico letterario Peter Szondi «l’opera più significativa della lirica tedesca» del Novecento. A questi versi si affida Bove nella sua nuova serie di opere qui esposte, a sottolineare come la presa di coscienza rispetto alla funzione lenitiva della propria pittura sia ormai arrivata a un punto di maturazione tale per cui essa può assumersi anche il rischio della “caduta”. L’artista, da sempre raffinata lettrice di poesia e appassionata di tutta l’opera di Rilke (comprese le meno note composizioni in prosa), non è, d’altronde, nuova a riferimenti poetici all’interno delle proprie opere.
La Decima Elegia di Rilke si fa, dunque, contraltare letterario della sua pittura. Nel componimento il poeta arriva alla conclusione che gli angeli non sono più racchiusi nella loro remota autosufficienza, ma si rivelano vicini alla nuova coscienza dell’uomo, maturata attraverso la dolorosa penetrazione nei segreti del suo destino, di cui tutto il ciclo duinese dà testimonianza. Gli ultimi versi riassumono la coincidenza di dolore e fecondità che la parabola dei morti ha insegnato. Ma, come spiega il germanista Alberto Destro, «di questa nuova saggezza, il succo estremo è distillato nella contrapposizione puramente formale, figurativamente astratta, di moto ascendente e discendente, nel puro accadere della coincidenza degli opposti, nel gioco di tensioni divaricanti che si incontrano».
Sulla scia di questo paradosso impossibile, che dà la cifra della poetica rilkiana, si inserisce la nuova produzione pittorica di Bove. Come sempre, le sue tele prendono forma a partire da fotografie della sua famiglia o provenienti da raccolte personali, che, sulla superficie pittorica trattata ad olio, si rivelano come ricordi vividi, distinti nella memoria e al tempo stesso sfocati, indefiniti dallo scorrere del tempo, con contrasti cromatici estremamente raffinati. Accogliendo questi riflessi del passato, Bove indaga il senso della memoria di un’immagine nella sua trasfigurazione dal fotografico al pittorico. La scarnificazione dei singoli elementi dell’immagine, quasi a volerne scoprire solo i caratteri essenziali alla sua lettura, trova nella successiva stratificazione pittorica un corrispettivo materico della sedimentazione dei ricordi.
A livello tematico, l’artista punta ad analizzare quelle sensazioni che possono emergere dai legami umani. All’interno di queste composizioni spaziali eteree, i riferimenti figurativi si fanno quasi intangibili e, come frammenti di memoria, stimolano l’osservatore a non cedere a letture didascaliche o esclusivamente descrittive, a coinvolgerlo dentro frammenti altrui in cui è invitato a rispecchiarsi, in cui anche la nostalgia può farsi felice. (Simone Zacchini)
La mostra sarà accompagnata da un prezioso volume edito da Magonza con testi di Simone Zacchini e Verdiana Bove.
Verdiana Bove
Verdiana Bove (Roma, 1996) vive e lavora a Roma. È co-fondatrice dell’Artist-Run Space CONDOTTO48 a Roma e della rivista di arte contemporanea «Karne Magazine». Ha recentemente presentato il suo lavoro nella mostra personale Nuove vedute di Roma, Laboratorio KH, Roma (2022). Oltre a Figure Out, presso 1/9unosunove (2022), ha partecipato a diverse mostre collettive, come quella di Spazio Field a Palazzo Brancaccio, Roma (2022) e, tra le altre: Roma Pittura Emergente Oggi. A New Generation, a cura di Cesare Biagini Selvaggi, 21Gallery, Villorba (2022); Bagni Misteriosi. Cabine d’artista 2, a cura di Giacomo Guidi, Sporting Beach, Ostia (2022); Materia Nova. Roma, nuove generazioni a confronto, a cura di Massimo Mininni, Galleria d’Arte Moderna, Roma (2021); La danza degli opposti, Roma (2020); HideArt, Roma (2019).
Le Nuove Stanze
Le Nuove Stanze è un’associazione culturale nata con l’intento di promuovere progetti di arte contemporanea e allo stesso tempo coinvolgere diversi interlocutori, critici, storici e studiosi ma anche appassionati d’arte e un pubblico più vasto composto dai ragazzi delle scuole.
Al fianco dell’ideazione e della produzione di esposizioni d’arte contemporanea, Le Nuove Stanze organizza anche dibattiti, convegni, presentazioni di volumi e workshop, insieme ad attività didattiche, oltreché pubblicare volumi e cataloghi in linea con i progetti sviluppati. Il dialogo e la collaborazione tra diverse istituzioni, artisti e addetti ai lavori è il fine perseguito dall’associazione per far sì di diffondere eventi di arte contemporanea, con un’attenzione particolare al loro legame con il territorio. Le Nuove Stanze è formata da un Consiglio direttivo composto da Chiara Sarteanesi (critica d’arte e storica collaboratrice di Alberto Burri), da Marco Pierini (direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia e curatore di arte contemporanea) e da Moira Chiavarini (presidente dell’associazione, storica dell’arte e redattrice).
Un Comitato scientifico interno all’Associazione, e dalla stessa eletto, valuta e propone ogni iniziativa in linea con gli obiettivi e le finalità delle Nuove Stanze. Alla direzione di Marco Pierini, segue la presenza di Alessandro Sarteanesi (direttore della casa editrice Magonza, fotografo e curatore di esposizioni), Alberto Fiz (studioso, critico e curatore d’arte contemporanea), Tanino Bonifacio (critico d'arte, vicesindaco e assessore alla cultura di Santa Margherita di Belìce), Chiara Donelli (professoressa dell’Università degli Studi di Parma), Simone Zacchini (curatore e storico dell’arte), Piero Tomassoni (curatore d’arte contemporanea, consulente internazionale per progetti museali in Medio Oriente), Barbara de Magistris (Senior Retail Manager, supporter di importanti progetti e molti artisti, che ha da sempre coniugato il mondo dell’impresa e della finanza a quello dell’arte).
Tra le mostre ospitate presso gli spazi storici di via Mazzini, ad Arezzo: Sergio Lombardo (2021-22), Nevio Mengacci (2022), Another Place (2023).
Orari di apertura
dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
sabato e domenica su appuntamento
Ufficio stampa e informazioni
Le Nuove Stanze, mail: presidente.lenuovestanze@gmail.com – tel. +39 349 6486862
06
aprile 2023
Verdiana Bove – Quando cosa felice cade
Dal 06 aprile al 26 maggio 2023
arte contemporanea
Location
Le Nuove Stanze
Arezzo, Via Giuseppe Mazzini, 12, (AR)
Arezzo, Via Giuseppe Mazzini, 12, (AR)
Orario di apertura
dal martedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00
sabato e domenica su appuntamento
Editore
Magonza
Autore
Curatore