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Alessandro Vicario – Mappe arboree
Una fotografia documentaristica che si rivela evocativa di sentimenti, ricordi e riflessioni. Una riflessione privata sugli alberi e sulla parte più esterna di essi che ha un ruolo fondamentale nell’ecosistema del nostro pianeta e che incide anche sulle vite vite di tutti noi: le cortecce
Comunicato stampa
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“Mappe arboree”, la serie fotografica di Alessandro Vicario iniziata nel 2015 e da allora in continua evoluzione e trasformazione, viene proposta dal 12 aprile al 30 maggio 2023 nel nuovo spazio espositivo dedicato alla fotografia contemporanea Lab 1930 di via Mantova 21 a Milano.
La mostra – curata da Elena Carotti e che presenta undici opere fotografiche, di cui quattro inedite, scattate dal 2015 al 2021 con differenti modalità di ripresa (analogica e digitale) – è una riflessione privata sugli alberi e, in particolare, sulla parte più esterna di essi che ha un ruolo fondamentale nell’ecosistema del nostro pianeta e che incide anche sulle vite di tutti noi: le cortecce che, oltre a proteggere i tronchi in cui scorrono i tessuti conduttori percorsi dalla linfa, vengono usate dall’uomo sin dal medioevo per le loro proprietà terapeutiche.
Quello per gli alberi è un amore che accompagna l’artista sin da quando era bambino facendoglieli percepire come organismi vivi e dinamici, da conoscere e rispettare: “Mi piace osservarli, contemplarli. Mi affascinano le forme e i colori visibili sulle loro cortecce: talvolta mi fanno pensare ad antiche mappe di territori misteriosi e fantastici. L’immobilità degli alberi è solo apparente, così come quella delle cortecce. L’albero rappresenta la vita in continua evoluzione e dalla loro sopravvivenza dipende la nostra stessa vita”.
La serie “Mappe arboree” – veri e propri “territori” fantastici e “città” utopiche, abitati da diverse forme di vita animale e vegetale, la maggior parte di dimensioni piccolissime ma ugualmente importanti per l’equilibrio della biodiversità e lo stesso ecosistema – nasce nell’estate 2015 quando Vicario fotografa la corteccia del platano secolare che si erge nel giardino della Guastalla a Milano e che, come ricorda lo stesso artista, “una volta si trovava all’interno del giardinetto della scuola elementare che frequentavo in via Francesco Sforza, la prima scuola a indirizzo pedagogico steineriano in Italia. Sotto l’ombra rassicurante e protettiva di quel platano giocavo assieme ai miei compagni di classe. Quell’albero ci ha visto crescere”.
La decisione di mantenere su tutte le immagini, anche quelle digitali, il bordo nero della diapositiva del primo scatto – segno distintivo del fotogramma analogico realizzato nel 2015 con la vecchia Hasselblad 500 CM prestatagli dal padre per immortalare il platano del giardino della Guastalla – è stata presa da Alessandro Vicario per rispettare la coerenza estetica della serie e proiettarla al tempo stesso in una dimensione straniante per la continua ripetizione degli stessi numeri identificativi dei fotogrammi (7 e 8) di quel primo scatto alla Guastalla.
Le fotografie esposte da Lab 1930 sono il risultato di un viaggio lungo la penisola italiana e in Kenya, dove nel gennaio 2017 Alessandro Vicario ha fatto parte della prima missione italiana andata a conoscere le attività che Action for Children in Conflict (AfCiC), organizzazione non governativa keniana, porta avanti dal 2004 a Thika, 45 km a nord-est di Nairobi.
Una parte del ricavato della vendita degli scatti keniani andrà a sostegno dei progetti nei quali AfCiC è attualmente impegnata.
Oltre alle undici “Mappe” è proposta in mostra la riproduzione di “Senza Titolo. Milano, parco delle Cave”, opera fotografica con successivi ritocchi cromatici manuali realizzata nel 1978 del padre Ennio, noto fotografo recentemente scomparso cui Alessandro dedica questa mostra.
La mostra Mappe arboree è accompagnata da un photobook dedicato (Edizioni Lab 1930) in settanta copie a tiratura limitata e firmate dall’artista, contenenti una selezione di diciotto “Mappe” della serie, di cui cinque inedite. Trenta copie del photobook contengono inoltre due stampe Fine Art di Alessandro Vicario selezionate fra le “Mappe” keniane (non riprodotte nel photobook) e una stampa Fine Art dell’opera di Ennio Vicario presente in mostra. Ciascuna opera è prevista in 10 esemplari numerati e firmati dall’artista.
Durante l’inaugurazione si potranno degustare le creazioni dolciarie del laboratorio artigianale “Solbiati Cioccolato” di Milano.
Alessandro Vicario
Nato a Modena nel 1968 ma cresciuto e formatosi a Milano dove tuttora vive e lavora, Alessandro Vicario ha cominciato a fotografare da bambino grazie agli insegnamenti del padre Ennio, fotografo professionista.
Nel suo lavoro i temi della memoria e del rapporto con la natura e con l’ambiente si legano alla condizione specifica della fotografia, intesa come traccia di realtà mediata dalla luce. È anche autore di alcune installazioni audiovisive.
Il suo lavoro è stato pubblicato in diversi volumi, tra i quali Along the Wall. Berlin 2009, a cura di G. Pelloso e R. Valtorta, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2010.
Dal 2000 a oggi ha esposto in numerose mostre, personali e collettive, in gallerie private, in spazi pubblici e in fiere d’arte internazionali in Italia, Svizzera, Francia, Spagna, Giappone. Sue opere appartengono a collezioni private e pubbliche fra le quali: Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (Milano); Alinari 24 ORE, Firenze; Museo Villa dei Cedri, Bellinzona (Canton Ticino); Comune di Losone (Canton Ticino); Fondazione Mudima, Milano; Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo; Fondazione San Fedele, Milano; Centro de Fotografia Isla de Tenerife, Sta. Cruz de Tenerife; Museo Comunale D'arte Moderna e dell'Informazione, Senigallia.
Lab 1930. Fotografia contemporanea
La ricerca di Lab 1930 – nata da un’idea di Elena Carotti ¬ si incentra principalmente sulla “post photography”, recente tendenza della fotografia contemporanea in cui lavori fotografici, spesso a tiratura unica e dalla forte narratività, dilatano i confini classici della fotografia. Le mostre sono accompagnate da piccoli photobook o “quaderni” d’artista in edizione limitata come parte della stessa proposta espositiva.
Lo spazio espositivo, ripensato dall’architetto Emanuela Terrile, è caratterizzato dall’originale pavimento in cementine degli anni Trenta, mentre il progetto di illuminotecnica, studiato insieme a Biffi Luce, prevede faretti a led ad alta efficienza con un indice di resa cromatica molto alto per evitare le alterazioni di colore. Montati su binari elettrificati sono orientabili e si adattano al variare dei formati delle opere.
La mostra – curata da Elena Carotti e che presenta undici opere fotografiche, di cui quattro inedite, scattate dal 2015 al 2021 con differenti modalità di ripresa (analogica e digitale) – è una riflessione privata sugli alberi e, in particolare, sulla parte più esterna di essi che ha un ruolo fondamentale nell’ecosistema del nostro pianeta e che incide anche sulle vite di tutti noi: le cortecce che, oltre a proteggere i tronchi in cui scorrono i tessuti conduttori percorsi dalla linfa, vengono usate dall’uomo sin dal medioevo per le loro proprietà terapeutiche.
Quello per gli alberi è un amore che accompagna l’artista sin da quando era bambino facendoglieli percepire come organismi vivi e dinamici, da conoscere e rispettare: “Mi piace osservarli, contemplarli. Mi affascinano le forme e i colori visibili sulle loro cortecce: talvolta mi fanno pensare ad antiche mappe di territori misteriosi e fantastici. L’immobilità degli alberi è solo apparente, così come quella delle cortecce. L’albero rappresenta la vita in continua evoluzione e dalla loro sopravvivenza dipende la nostra stessa vita”.
La serie “Mappe arboree” – veri e propri “territori” fantastici e “città” utopiche, abitati da diverse forme di vita animale e vegetale, la maggior parte di dimensioni piccolissime ma ugualmente importanti per l’equilibrio della biodiversità e lo stesso ecosistema – nasce nell’estate 2015 quando Vicario fotografa la corteccia del platano secolare che si erge nel giardino della Guastalla a Milano e che, come ricorda lo stesso artista, “una volta si trovava all’interno del giardinetto della scuola elementare che frequentavo in via Francesco Sforza, la prima scuola a indirizzo pedagogico steineriano in Italia. Sotto l’ombra rassicurante e protettiva di quel platano giocavo assieme ai miei compagni di classe. Quell’albero ci ha visto crescere”.
La decisione di mantenere su tutte le immagini, anche quelle digitali, il bordo nero della diapositiva del primo scatto – segno distintivo del fotogramma analogico realizzato nel 2015 con la vecchia Hasselblad 500 CM prestatagli dal padre per immortalare il platano del giardino della Guastalla – è stata presa da Alessandro Vicario per rispettare la coerenza estetica della serie e proiettarla al tempo stesso in una dimensione straniante per la continua ripetizione degli stessi numeri identificativi dei fotogrammi (7 e 8) di quel primo scatto alla Guastalla.
Le fotografie esposte da Lab 1930 sono il risultato di un viaggio lungo la penisola italiana e in Kenya, dove nel gennaio 2017 Alessandro Vicario ha fatto parte della prima missione italiana andata a conoscere le attività che Action for Children in Conflict (AfCiC), organizzazione non governativa keniana, porta avanti dal 2004 a Thika, 45 km a nord-est di Nairobi.
Una parte del ricavato della vendita degli scatti keniani andrà a sostegno dei progetti nei quali AfCiC è attualmente impegnata.
Oltre alle undici “Mappe” è proposta in mostra la riproduzione di “Senza Titolo. Milano, parco delle Cave”, opera fotografica con successivi ritocchi cromatici manuali realizzata nel 1978 del padre Ennio, noto fotografo recentemente scomparso cui Alessandro dedica questa mostra.
La mostra Mappe arboree è accompagnata da un photobook dedicato (Edizioni Lab 1930) in settanta copie a tiratura limitata e firmate dall’artista, contenenti una selezione di diciotto “Mappe” della serie, di cui cinque inedite. Trenta copie del photobook contengono inoltre due stampe Fine Art di Alessandro Vicario selezionate fra le “Mappe” keniane (non riprodotte nel photobook) e una stampa Fine Art dell’opera di Ennio Vicario presente in mostra. Ciascuna opera è prevista in 10 esemplari numerati e firmati dall’artista.
Durante l’inaugurazione si potranno degustare le creazioni dolciarie del laboratorio artigianale “Solbiati Cioccolato” di Milano.
Alessandro Vicario
Nato a Modena nel 1968 ma cresciuto e formatosi a Milano dove tuttora vive e lavora, Alessandro Vicario ha cominciato a fotografare da bambino grazie agli insegnamenti del padre Ennio, fotografo professionista.
Nel suo lavoro i temi della memoria e del rapporto con la natura e con l’ambiente si legano alla condizione specifica della fotografia, intesa come traccia di realtà mediata dalla luce. È anche autore di alcune installazioni audiovisive.
Il suo lavoro è stato pubblicato in diversi volumi, tra i quali Along the Wall. Berlin 2009, a cura di G. Pelloso e R. Valtorta, Silvana Editoriale, Cinisello Balsamo, 2010.
Dal 2000 a oggi ha esposto in numerose mostre, personali e collettive, in gallerie private, in spazi pubblici e in fiere d’arte internazionali in Italia, Svizzera, Francia, Spagna, Giappone. Sue opere appartengono a collezioni private e pubbliche fra le quali: Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (Milano); Alinari 24 ORE, Firenze; Museo Villa dei Cedri, Bellinzona (Canton Ticino); Comune di Losone (Canton Ticino); Fondazione Mudima, Milano; Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo; Fondazione San Fedele, Milano; Centro de Fotografia Isla de Tenerife, Sta. Cruz de Tenerife; Museo Comunale D'arte Moderna e dell'Informazione, Senigallia.
Lab 1930. Fotografia contemporanea
La ricerca di Lab 1930 – nata da un’idea di Elena Carotti ¬ si incentra principalmente sulla “post photography”, recente tendenza della fotografia contemporanea in cui lavori fotografici, spesso a tiratura unica e dalla forte narratività, dilatano i confini classici della fotografia. Le mostre sono accompagnate da piccoli photobook o “quaderni” d’artista in edizione limitata come parte della stessa proposta espositiva.
Lo spazio espositivo, ripensato dall’architetto Emanuela Terrile, è caratterizzato dall’originale pavimento in cementine degli anni Trenta, mentre il progetto di illuminotecnica, studiato insieme a Biffi Luce, prevede faretti a led ad alta efficienza con un indice di resa cromatica molto alto per evitare le alterazioni di colore. Montati su binari elettrificati sono orientabili e si adattano al variare dei formati delle opere.
12
aprile 2023
Alessandro Vicario – Mappe arboree
Dal 12 aprile al 30 maggio 2023
fotografia
Location
Lab 1930 Fotografia Contemporanea
Milano, Via Mantova, 21, (MI)
Milano, Via Mantova, 21, (MI)
Orario di apertura
Su appuntamento tutti i martedì e giovedì dalle 15 alle 18
In occasione del Fuorisalone da martedì 18 a venerdì 21 aprile dalle 15 alle 18
Aperture straordinarie:
sabato 15 e domenica 16 aprile - sabato 27 e domenica 28 maggio dalle 15 alle 18
Vernissage
12 Aprile 2023, Dalle 18 alle 20
Sito web
Editore
Lab 1930
Ufficio stampa
de angelis press
Autore
Curatore