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Fabio Giorgi Alberti, Dario Carratta, Marco Emmanuele, Federika Fumarola, Genuardi/Ruta, Alessandro Giannì e Andrea Polichetti: sono loro gli artisti dell’edizione del 2023 di Contemporanea al Palazzo Ducale di Tagliacozzo.
Abbiamo parlato con Emanuele Moretti, direttore artistico, Giacomo Guidi, fondatore del Contemporary Cluster di Roma, e Vasco Forconi, autore del testo critico.
Con l’ideazione di questa rassegna d’arte hai portato l’arte contemporanea in Abruzzo. Quali sono i riflessi registrati a seguito di questa tua iniziativa nel campo artistico locale?
Emanuele Moretti: «Contemporanea giunge alla X edizione. In questi dieci anni sono passati per Tagliacozzo artisti di fama internazionale ed esperti di arte, incuriositi da questo luogo magico, che con le loro idee, hanno ideato e trasformato il modo di intendere e fare arte. Contemporanea da sempre ha avuto l’obiettivo di dare una rilevante visibilità al territorio abruzzese e offrire ad artisti, curatori e critici, uno spazio dove poter esprimere al meglio le proprie idee e potenzialità».
Recentemente hai parlato dell’importanza dell’aspetto progettuale in campo artistico. A cosa è finalizzata la vostra collaborazione con Contemporanea 2023?
Giacomo Guidi: «Contemporary Cluster vuole soffermare la propria attenzione sulla scena artistica romana che negli ultimi anni sta vivendo una rinnovata primavera. Da qui la decisione di portare in mostra l’ultima generazione di artisti che con la propria giovane energia ha fornito nuova linfa al sistema artistico della capitale con uno sguardo rivolto al futuro e una lettura personale del momento storico in cui si sviluppa la loro pratica artistica».
Che novità propone l’ultima generazione di artisti attivi a Roma nella X edizione di Contemporanea?
Vasco Forconi: «Non credo necessariamente nell’importanza della novità. Quello che mi sembra contraddistinguere questo gruppo di artisti è piuttosto un certo senso di resistenza, sia processuale che emotiva. E poi c’è l’elemento di coesione e alleanza che lega i componenti del gruppo. Da qui nascono molte delle riflessioni che verranno poi condivise con il pubblico».