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Re:Humanism 3 Sparks and Frictions
La mostra, attraverso il lavoro di dieci artisti provenienti da India, Cina, Regno Unito, Stati Uniti, Slovenia, Spagna e Italia, indaga il rapporto fra Intelligenza Artificiale e arte contemporanea, una relazione in grado di creare nuovi immaginari e nuove narrazioni.
Comunicato stampa
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Re:Humanism 3
Sparks And Frictions
a cura di Daniela Cotimbo
24 maggio – 18 giugno
WEGIL, Largo Ascianghi 5, Roma
Opening 24 maggio ore 18.00
JOEY HOLDER | RICCARDO GIACCONI | ALICE BUCKNELL| ROBERTINA ŠEBJANIČ | SAHEJ RAHAL | PIER ALFEO | GINEVRA PETROZZI | FEDERICA DI PIETRANTONIO |
YUE HUANG | MARA OSCAR CASSIANI
ALBERT BARQUÉ-DURAN | LUCA PAGAN
Mercoledì 24 maggio, presso WeGil, hub culturale della Regione Lazio gestito da LAZIOcrea, inaugurerà, con il titolo “Sparks and Frictions”, la mostra dei vincitori della terza edizione del Re:humanism Art Prize. La mostra collettiva, attraverso il lavoro di dieci artisti (a cui si sommano i due premi speciali presentati successivamente a Romaeuropa) provenienti dall’India, dalla Cina, dal Regno Unito, dagli Stati Uniti, dalla Slovenia, dalla Spagna e dall’Italia, indaga il rapporto fra Intelligenza Artificiale e arte contemporanea, una relazione in grado di creare nuovi immaginari e nuove narrazioni, pensata nell’ambito di uno sviluppo sostenibile e inclusivo, con una postura critica rispetto al sempre più diffuso fanatismo tecnocratico. Curata da Daniela Cotimbo, presidente dell’associazione Re:humanism, la mostra sarà visitabile fino al 18 giugno nei suggestivi spazi del WEGIL, edificio simbolo del razionalismo architettonico di Luigi Moretti.
In mostra le opere dei finalisti della terza edizione del Re:humanism Art Prize, selezionati dopo una call for artist svoltasi nei mesi precedenti e che ha invitato gli artisti a riflettere non soltanto sul profondo impatto generato dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale e sulle radicali trasformazioni che si prospettano all’orizzonte ma anche sul rapporto fra creazione artistica, new media, dispositivi tecnologici e temi scientifici che mette in gioco una serie di importanti riflessioni sull'identità, sulle relazioni e sui futuri possibili.
A queste opere si aggiungono poi i due progetti del Premio Digitalive di Romaeuropa, che verranno presentati in autunno nell’ambito del Romaeuropa Festival mentre fra le novità di quest’anno l’assegnazione del Premio Speciale Salvatore Iaconesi, dedicato al geniale artista, ingegnere robotico e attivista recentemente scomparso.
Molteplici i punti tematici di questa terza edizione: dalle New Ecologies, che mirano a ripensare le logiche dell'estrattivismo dei dati e delle risorse ambientali, alle New Narratives, prospettiva che intende rileggere la storia del progresso scientifico attraverso la lente della decolonialità, recuperando saperi e rituali arcaici che – messi in dialogo con l’innovazione – possono generare nuove mitologie; dalle esplorazioni del rapporto con il non-umano di Playing with non-human alle trasformazioni corporee nelle pratiche di biohacking di Hacking the Body; da Exploring Metaverse che raccoglie visioni, paure e sogni legati alla nuova frontiera della Realtà Virtuale a Machine Visions and Dreams, affascinante immersione nell’inconscio macchinico; fino ad arrivare a Other explorations, mappatura di sguardi differenti sui futuri che ci attendono.
In questi territori si muovono dunque le opere presentate dalla terza edizione di Re:humanism, a partire dalle prime tre classificate: Zoophyte, visionaria creazione dell’inglese Joey Holder ispirata dalla criptozoologia, che delinea un ambiente popolato da creature marine inventate, non scoperte o di cui la scienza ufficiale sa poco, per riflettere sul confine tra realtà e fantasia; il progetto dal titolo Monologo di Riccardo Giaccone che unisce le antiche tecniche del teatro di figura alle reti neurali artificiali; e The Martian Word for World is Mother dell’artista nord americana Alice Bucknell, un lavoro che intende ribaltare la prospettiva antropocentrica che domina le questioni legate all’esplorazione spaziale e alla colonizzazione di nuovi pianeti. L’Emerging Prize, è stato assegnato all’artista e designer cinese Yue Huang che con l’opera Artificial Life decostruisce l’immaginario fantascientifico di un’Intelligenza Artificiale iper performante mettendo lo spettatore davanti ai fallimenti di un’AI goffa e divertente.
Sul fronte delle “nuove ecologie” si iscrivono invece sia Echinoidea Future - Adriatic Sensing dell’artista slovena Robertina Šebjanič e Ciò che resta di Piero Alfeo: la prima indaga le attuali condizioni bio-geologiche e morfologiche del riccio di mare plasmato dall’azione inquinante dell’uomo mentre la seconda affronta il problema dell’inquinamento acustico degli oceani e la necessità di rinegoziare i rapporti interspecie.
L’intersezione fra mondo naturale e tecnologia è invece centrale nell’opera Mythmachine dell’indiano Sahej Rahal, un bioma virtuale abitato da creature post-umane pensato per mettere in crisi le distinzioni binarie tra mente e corpo, umano e artificiale, mito e memoria; e per alimentare quelle “nuove narrazioni” che investono anche il lavoro di Ginevra Petrozzi dal titolo Bite Off More Than You Can Chew, dove l’analisi facciale eseguita dall’IA viene messa in dialogo con gli antichi sistemi di divinazione somatica, in un vorticoso intreccio fra arcaico e contemporaneo, pensiero magico e pensiero tecnologico.
Le trasformazioni delle relazioni sociali e quelle identitarie sono il territorio in cui si muovono sia Farming, opera firmata dalla giovane artista romana Federica di Pietrantonio che riguarda l’impatto delle piattaforme di gioco sulla vita quotidiana, fra hikikomori, neet e gold farmer; sia l’opera di Mara Oscar Cassiani che si aggiudica il Premio Speciale Salvatore Iaconesi, ovvero Ai Love, Ghosts and Uncanny Valleys CARTELLA STAMPA <
Info
www.re-humanism.com
www.facebook.com/rehumanism
www.instagram.com/re_humanism/
www.youtube.com/channel/UCXMGRG0VVrXcBTkWUmeKlkw
Ufficio stampa GDG press
www.gdgpress.com
Alessandro Gambino:
3208366055 alessandro@gdgpress.com
Sparks And Frictions
a cura di Daniela Cotimbo
24 maggio – 18 giugno
WEGIL, Largo Ascianghi 5, Roma
Opening 24 maggio ore 18.00
JOEY HOLDER | RICCARDO GIACCONI | ALICE BUCKNELL| ROBERTINA ŠEBJANIČ | SAHEJ RAHAL | PIER ALFEO | GINEVRA PETROZZI | FEDERICA DI PIETRANTONIO |
YUE HUANG | MARA OSCAR CASSIANI
ALBERT BARQUÉ-DURAN | LUCA PAGAN
Mercoledì 24 maggio, presso WeGil, hub culturale della Regione Lazio gestito da LAZIOcrea, inaugurerà, con il titolo “Sparks and Frictions”, la mostra dei vincitori della terza edizione del Re:humanism Art Prize. La mostra collettiva, attraverso il lavoro di dieci artisti (a cui si sommano i due premi speciali presentati successivamente a Romaeuropa) provenienti dall’India, dalla Cina, dal Regno Unito, dagli Stati Uniti, dalla Slovenia, dalla Spagna e dall’Italia, indaga il rapporto fra Intelligenza Artificiale e arte contemporanea, una relazione in grado di creare nuovi immaginari e nuove narrazioni, pensata nell’ambito di uno sviluppo sostenibile e inclusivo, con una postura critica rispetto al sempre più diffuso fanatismo tecnocratico. Curata da Daniela Cotimbo, presidente dell’associazione Re:humanism, la mostra sarà visitabile fino al 18 giugno nei suggestivi spazi del WEGIL, edificio simbolo del razionalismo architettonico di Luigi Moretti.
In mostra le opere dei finalisti della terza edizione del Re:humanism Art Prize, selezionati dopo una call for artist svoltasi nei mesi precedenti e che ha invitato gli artisti a riflettere non soltanto sul profondo impatto generato dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale e sulle radicali trasformazioni che si prospettano all’orizzonte ma anche sul rapporto fra creazione artistica, new media, dispositivi tecnologici e temi scientifici che mette in gioco una serie di importanti riflessioni sull'identità, sulle relazioni e sui futuri possibili.
A queste opere si aggiungono poi i due progetti del Premio Digitalive di Romaeuropa, che verranno presentati in autunno nell’ambito del Romaeuropa Festival mentre fra le novità di quest’anno l’assegnazione del Premio Speciale Salvatore Iaconesi, dedicato al geniale artista, ingegnere robotico e attivista recentemente scomparso.
Molteplici i punti tematici di questa terza edizione: dalle New Ecologies, che mirano a ripensare le logiche dell'estrattivismo dei dati e delle risorse ambientali, alle New Narratives, prospettiva che intende rileggere la storia del progresso scientifico attraverso la lente della decolonialità, recuperando saperi e rituali arcaici che – messi in dialogo con l’innovazione – possono generare nuove mitologie; dalle esplorazioni del rapporto con il non-umano di Playing with non-human alle trasformazioni corporee nelle pratiche di biohacking di Hacking the Body; da Exploring Metaverse che raccoglie visioni, paure e sogni legati alla nuova frontiera della Realtà Virtuale a Machine Visions and Dreams, affascinante immersione nell’inconscio macchinico; fino ad arrivare a Other explorations, mappatura di sguardi differenti sui futuri che ci attendono.
In questi territori si muovono dunque le opere presentate dalla terza edizione di Re:humanism, a partire dalle prime tre classificate: Zoophyte, visionaria creazione dell’inglese Joey Holder ispirata dalla criptozoologia, che delinea un ambiente popolato da creature marine inventate, non scoperte o di cui la scienza ufficiale sa poco, per riflettere sul confine tra realtà e fantasia; il progetto dal titolo Monologo di Riccardo Giaccone che unisce le antiche tecniche del teatro di figura alle reti neurali artificiali; e The Martian Word for World is Mother dell’artista nord americana Alice Bucknell, un lavoro che intende ribaltare la prospettiva antropocentrica che domina le questioni legate all’esplorazione spaziale e alla colonizzazione di nuovi pianeti. L’Emerging Prize, è stato assegnato all’artista e designer cinese Yue Huang che con l’opera Artificial Life decostruisce l’immaginario fantascientifico di un’Intelligenza Artificiale iper performante mettendo lo spettatore davanti ai fallimenti di un’AI goffa e divertente.
Sul fronte delle “nuove ecologie” si iscrivono invece sia Echinoidea Future - Adriatic Sensing dell’artista slovena Robertina Šebjanič e Ciò che resta di Piero Alfeo: la prima indaga le attuali condizioni bio-geologiche e morfologiche del riccio di mare plasmato dall’azione inquinante dell’uomo mentre la seconda affronta il problema dell’inquinamento acustico degli oceani e la necessità di rinegoziare i rapporti interspecie.
L’intersezione fra mondo naturale e tecnologia è invece centrale nell’opera Mythmachine dell’indiano Sahej Rahal, un bioma virtuale abitato da creature post-umane pensato per mettere in crisi le distinzioni binarie tra mente e corpo, umano e artificiale, mito e memoria; e per alimentare quelle “nuove narrazioni” che investono anche il lavoro di Ginevra Petrozzi dal titolo Bite Off More Than You Can Chew, dove l’analisi facciale eseguita dall’IA viene messa in dialogo con gli antichi sistemi di divinazione somatica, in un vorticoso intreccio fra arcaico e contemporaneo, pensiero magico e pensiero tecnologico.
Le trasformazioni delle relazioni sociali e quelle identitarie sono il territorio in cui si muovono sia Farming, opera firmata dalla giovane artista romana Federica di Pietrantonio che riguarda l’impatto delle piattaforme di gioco sulla vita quotidiana, fra hikikomori, neet e gold farmer; sia l’opera di Mara Oscar Cassiani che si aggiudica il Premio Speciale Salvatore Iaconesi, ovvero Ai Love, Ghosts and Uncanny Valleys CARTELLA STAMPA <
Info
www.re-humanism.com
www.facebook.com/rehumanism
www.instagram.com/re_humanism/
www.youtube.com/channel/UCXMGRG0VVrXcBTkWUmeKlkw
Ufficio stampa GDG press
www.gdgpress.com
Alessandro Gambino:
3208366055 alessandro@gdgpress.com
24
maggio 2023
Re:Humanism 3 Sparks and Frictions
Dal 24 maggio al 18 giugno 2023
arte contemporanea
Location
WEGIL
Roma, Largo Ascianghi , 5, (Roma)
Roma, Largo Ascianghi , 5, (Roma)
Orario di apertura
dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 19.00
Vernissage
24 Maggio 2023, dalle ore 18:00
Autore
Curatore
Media partner
Sponsor