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Ci sono proprio tutti. Dal gigante Basquiat, che l’anno scorso trionfava al 7° posto della classifica di Artprice, fino a una zucca a pois di Yayoi Kusama, tra le maggiori attrici dell’art market internazionale, da Ovest a Est. C’è Cecily Brown, punta dritta al record, lo sfiora appena; impresa riuscita da El Anatsui, poco più avanti, e ancora dal Leone d’Oro Simone Leigh. C’è una bella rappresentanza di artiste, in generale: da Emma Webster a Louise Bonnet, passando per Miriam Cahn, Vija Celmins, Barbara Kruger. Ed eccoci, tutto è pronto: che la 21st Century Evening Sale di Christie’s abbia inizio, sotto il cielo primaverile di New York. La sala scalpita, ore 7 pm. «We are ready to start».
È la scanzonata Ice Queen di Robin F. Williams ad aprire le danze al Rockefeller Center, è subito una – lenta, compassata – pioggia di bid, da $ 100-150.000 a $ 428.400. Segue un giovanissimo Louis Fratino, classe 1993, che sfida a tinte tenui i collezionisti di Christie’s: «Questo occhio per i dettagli ha sempre contraddistinto Fratino», rivelano dalla maison.Verdetto finale: $ 277.200. Poi è il turno di Simone Leigh (superstar della Biennale, ora in mostra all’ICA Boston), che scivola senza intralci fino a $ 2,7 milioni, sorpassando la performance di Birmingham dell’anno passato, dalla competitor Sotheby’s. Nuovo record. A ruota, un certo amaro in bocca per Cecily Brown, protagonista proprio questa primavera di una grande retrospettiva al Metropolitan Museum. Non basta. La sua Untitled (The Beautiful and Damned) – «una sinfonia visiva della magistrale pennellata dell’artista» – chiude la partita a $ 6,7 milioni, non supera per un soffio il traguardo incontrastato di Suddenly last summer (Sotheby’s 2018).
Ed eccola la punta di diamante della serata di Christie’s, El gran espectaculo (The Nile) di Jean-Michel Basquiat appartenuto allo stilista Valentino Garavani, del 1983. Vale a dire l’anno prediletto dal mercato dell’artista, insieme al 1982, quel biennio della breve vita di Basquiat che ha prodotto tesori come l’Untitled da record ($ 110,5 milioni, Sotheby’s 2017) e il teschio rosso di In This Case ($ 93,1 milioni, Christie’s 2021). «Un capolavoro canonico», commentava senza giri di parole Isabella Lauria, Head of the 21st Century Evening Sale, poco prima della vendita. «É rappresentativo delle origini del linguaggio visivo ormai onnipresente di Basquiat, che è stato cementato nella nostra coscienza culturale, e dimostra bene la sua singolare capacità di tracciare l’esperienza della diaspora africana». Prezzo finale: $ 67,1 milioni. Dritto e diretto al quarto posto nella classifica dell’artista. Applauso in sala.
Proseguiamo. Sfila una Pumpkin color oro di Yayoi Kusama sotto il martello di Christie’s, resta entro le stime, senza scoppi, si assesta a quota $ 4,9 milioni. Poi Miriam Cahn ($ 176.400), Lynette Yiadom-Boakye ($ 1 milione, tra i suoi prezzi migliori), bene per We need to talk di Danielle Mckinney che – rivela il catalogo – «sfida l’epocale Camera da letto ad Arles di Vincent van Gogh (1888)». In numeri: da una stima bassa di $ 20.000 alla vendita di $ 201.600. E si vola più su. Sono fuochi d’artificio per El Anatsui, il suo scintillante Prophet del 2012, in tappi di bottiglia e fili di rame, corre veloce da $ 800.000 fino a $ 2,2 milioni. È record per l’artista ghanese – proprio nell’anno dell’incarico a creare un’installazione per la Turbine Hall della Tate Modern, a Londra; proprio con quell’opera che «potrebbe essere un autoritratto, dal momento che egli stesso è un profeta. Nei suoi assemblaggi, egli prevede una nuova vita per gli oggetti scartati e auspica un futuro che normalmente sarebbe loro negato». Detto, fatto.
Ultimi spasmi, ultima raffica di zeri. Raymond Pettibon ($ 1,9 milioni), Peter Saul ($ 819.000), poi l’unico invenduto della serata, un Julien Guyen del 2017, così visivamente sopraffatto dall’iconografia rinascimentale (stima: $ 120.000-180.000). Ancora due artiste verso la chiusura: Emma Webster, con una foresta incantata da 378.000, e Diane Arbus, 10 fotografie che trovano casa per oltre $ 1 milione. That’s a wrap! Il totale è di $ 98,8 milioni, 9 i record d’asta. Quasi tutto venduto, stanotte, tra i grattacieli furenti di New York.