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AMACI pubblica le nuove linee guida per i musei d’arte contemporanea
Musei
di redazione
Valorizzazione e promozione del patrimonio artistico ma anche contrattualizzazione del personale, riconoscimento delle professionalità del settore, modalità di prestito delle opere e di organizzazione delle mostre, sostenibilità, accessibilità. Sono questi alcuni degli argomenti più urgenti affrontati nelle nuove linee guida del codice etico di autoregolamentazione stilate da AMACI, l’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani che riunisce tutte le istituzioni museali più importanti, attive e influenti nell’ambito del contemporaneo. Il documento va ad aggiornare il vademecum realizzato nel 2016, alla luce del contesto nazionale e internazionale, drasticamente mutato dopo gli anni della pandemia, anche per quanto riguarda la gestione e la fruizione culturale.
«Lo scopo del nuovo codice etico di autoregolamentazione di AMACI è quello di implementare qualità e congruità delle attività stesse, sia all’interno delle istituzioni che verso l’esterno, perché si svolgano seguendo buone pratiche individuate comunemente nel settore, nel rispetto di normative e regolamentazioni esistenti», spiegano dall’Associazione. «Con questo documento, da intendersi come base aperta a ulteriori aggiornamenti, AMACI vuole evidenziare modelli di buone pratiche relative alla governance museale e alle politiche di gestione tese allo sviluppo e diffusione dell’arte contemporanea sviluppate dai policy maker, amministrazioni pubbliche, organismi nazionali e sovranazionali».
Tra le criticità emerse con evidenza durante e immediatamente dopo la pandemia, figura di certo la contrattualizzazione del personale museale, spesso altamente specializzato ma non adeguatamente riconosciuto e tutelato. «A tal fine l’Associazione promuove, anche nel rispetto dei PACTA del 2017, schemi contrattuali adeguati a specifiche necessità negoziali (a mero titolo di esempio: comodato, assicurazione di opere d’arte, trasporti, produzione di opere, prestiti, contratti di edizione e incarichi da conferire a curatrici e curatori, a mediatrici e mediatori culturali, alle e agli assistenti in occasione dell’organizzazione e dell’allestimento di mostre, eventi o rassegne)», si legge nel documento. AMACI segue e accoglie le raccomandazioni di ICOM, «anche con riferimento al tema delle Professioni museali, laddove l’organismo internazionale, nella Raccomandazione emanata il 15/06/2021, invita a che: “lo Stato riconosca le professioni museali in tutte le loro articolazioni e si raccordi con le associazioni di categoria per una contrattazione collettiva al fine di definire in tempi brevi le retribuzioni minime”».
Altro vulnus, la retribuzione per gli artisti, la cosiddetta “fee”, di cui AMACI pone le basi: «A questo scopo, AMACI si impegna affinché i Musei associati prevedano e garantiscano forme di rimborso, pagamento, sostegno (anche tramite programmi di residenza e soggiorni) per la produzione delle opere».
Argomento scottante è poi il prestito di opere. In questo senso, AMACI cita la «Missione e il ruolo del Museo quale istituzione preposta e deputata alla valorizzazione dell’arte e alla sua diffusione presso la società nel suo insieme». «Nel caso di progetti che richiedano un particolare impegno di gestione da parte del Museo prestatore, l’Associazione ammette la concessione di prestiti a istituzioni esterne o private a fronte di una fee a un prezzo calmierato per non gravare con eccessivi costi i bilanci museali».
Fondata nel 2003 per promuovere l’arte contemporanea e per sostenere lo sviluppo delle politiche istituzionali a essa legate, AMACI riunisce 26 musei d’arte contemporanea in tutta Italia: Castel Sant’Elmo, Polo museale della Campania, Napoli; Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli (To); Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci, Fondazione per le Arti Contemporanee in Toscana, Prato; Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Madre • museo d’arte contemporanea Donnaregina, Napoli; Fondazione Musei Civici di Venezia – Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Venezia; Fondazione Museion. Museo di arte moderna e contemporanea, Bolzano; Fondazione Torino Musei – GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino; Fondazione Modena Arti Visive, Modena; Galleria d’Arte Moderna Achille Forti, Verona; GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo; ICG – Istituto Centrale per la Grafica, Roma; Kunst Meran Merano Arte, Merano (Bz); MA*GA – Fondazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella, Gallarate (Va); MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma; MACTE Museo di Arte Contemporanea di Termoli; MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro; Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto; MAXXI – Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; Museo del Novecento, Milano; Museo Marino Marini, Firenze; MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea Matera; PAC Padiglione d’Arte Contemporanea, Milano; Palazzo Fabroni – Arti Visive Contemporanee, Comune di Pistoia; Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.