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In Scena è la rubrica dedicata agli spettacoli dal vivo in programmazione sui palchi di tutta Italia: ecco la nostra selezione della settimana, dal 5 all’11 giugno.
Teatro e danza
LA DANZA DI BUFFALO
Quarta edizione di BUFFALO del Teatro di Roma, dall’8 all’11 giugno, la kermesse sulla danza contemporanea a cura di Michele Di Stefano nell’ambito del progetto “Prospettive della danza contemporanea”. Un crocevia di scambio della creatività emergente e multidisciplinare, tra arti performative e arte visiva che sconfina “oltre” la scena negli spazi museali del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea di Roma, insieme alla collaborazione con l’Istituto Svizzero e l’Accademia di Francia – Villa Medici.
La kermesse indaga l’interdisciplinarietà tra le arti, la relazione spettatore/performer e la delocalizzazione della scena coreografica. Una ricerca performativa che fa emergere il corpo attraverso il lavoro di artisti internazionali come Alessandro Sciarroni e Ivana Müller, figure della scena italiana come Cristina Kristal Rizzo e Daniele Ninarello, accanto a giovani realtà già molto definite, da Nicola Cisternino a Luna Cenere a Clara Delorme, fino a uno dei protagonisti del Frankfurt Ballet e della Forsythe Company, Fabrice Mazliah, passando per l’acclamata interpretazione del voguing di Lasseindra Ninja.
«Abbiamo bisogno di atmosfere, prima ancora che di programmi – racconta Michele Di Stefano – la quarta edizione di Buffalo prende il via dalla moltiplicazione ideale di un corpo solo di fronte al mondo, perché sia esplicito che basta un solo corpo a riconsiderare e ridefinire l’ambiente». Due i prologhi alla rassegna: l’8 giugno al Teatro Torlonia con l’esperimento collettivo di Michele Di Stefano, “Piscina Mirabilis” (ore 18:30), un ambiente di corpi in coabitazione per inventare un luogo con una propria durata e un potenziale di indagine costruito sulla fragilità di questa inedita coabitazione; e il 9 giugno al Teatro India i corpi esploratori della coreografa Luna Cenere creano “Zoé”, un’amplificazione del corpo in condizione di nudità per offrirsi come paesaggio in trasformazione.
LA CANZONE UNIVERSALE DI MIET WARLOP
Le Monde ne ha parlato come di «Uno spettacolo emozionante, che cattura la vita e le sue infinite variazioni»; per il New York Times è «rumoroso, assurdo e incredibilmente divertente». È “One Song – Histoire(S) du Théâtre Iv”, creazione dell’artista visiva belga Miet Warlop, quarto di quella serie di “racconti teatrali” che con NTGent il regista Milo Rau ha commissionato in prima istanza a se stesso, quindi a Faustin Linyekula, Angélica Liddell e, appunto, a Warlop, sulla base della domanda: «Qual è la tua storia come artista teatrale?». Warlop ha risposto creando una performance in cui presente, passato e futuro si incontrano in modo unico: un gruppo di performer scende nell’arena per compiere un rituale d’addio, di vita e di morte, di speranza e di resurrezione.
Immersi in un bagno di sudore, bruciando tutto l’ossigeno possibile, cantando, creando immagini e manipolando oggetti, cercheranno d’oltrepassare i propri limiti. Assieme, ingaggeranno una lotta contro il tempo, nel tentativo di trascendere il loro e il nostro corpo pensante.
“One Song – Histoire(S) du Théâtre Iv”, concept, regia e scenografia Miet Warlop, con Simon Beeckaert, Elisabeth Klinck, Willem Lenaerts, Milan Schudel, Melvin Slabbinck, Joppe Tanghe, Karin Tanghe, Wietse Tanghe, e con Stanislas Bruynseels, Marius Lefever, Luka Mariën; musica Maarten Van Cauwenberghe, drammaturgia Giacomo Bisordi, costumi Carol Piron & Filles à Papa, suono Bart Van Hoydonck, luci Dennis Diels. Produzione NTGent, Miet Warlop / Irene Wool vzw. A Milano, al Piccolo Teatro Strehler, l’8 e 9 giugno.
GAIA AL RAVENNA FESTIVAL
Gaia, dea primigenia dall’inesauribile forza creatrice, potenza divina della Terra e origine della vita, è la protagonista di questo nuovo viaggio all’interno del teatro estetico-politico di Davide Sacco e Agata Tomšič. Madre del Cielo e del Mare, della Notte e del Giorno, è al centro di un’affilata lamentazione, attraverso la quale prosegue la ricerca vocale-musicale della compagnia ErosAntEros, che entra al contempo in relazione con un raffinato dispositivo video, tale da spingere gli spettatori a non rimanere indifferenti di fronte al passato, al presente e al futuro della nostra unica casa comune: appunto Gaia, la Terra. A prendere le sue difese, di fronte all’inquinamento e allo sfruttamento dell’uomo, in scena anche un gruppo di cittadini e studenti del territorio sensibili a quella che appare come un’imminente catastrofe ambientale.
“Gaia”, ideazione Davide Sacco e Agata Tomšič / ErosAntEros, drammaturgia Agata Tomšič, regia e music design Davide Sacco, con Agata Tomšič, gli attivisti climatici Fulvio Arniani, Adriana Aviles, Patrizia Bassani, Roberto Bustacchini, Annalisa Conte, Miriam Fabietti, Cristina Ferro, Cecilia Lombardi, Giuseppina Maestri, Chiara Ossani, Vitaliana Pantini, Alessandra Pepoli, Romina Piazza, Amanda Quach, Erika Anastasia Santoro, Marco Sassatelli, Franca Tassinari e la partecipazione speciale di Gaia Montanari, Margherita Tedde, Sara Trabalza; video Francesco Tedde, costumi Arianna Fantin, luci Marco Rabiti. Produzione Ravenna Festival, ErosAntEros – POLIS Teatro Festival. A Ravenna, Teatro Alighieri, il 10 e 11 giugno.
GALLI E BERTOZZI A DANZA ESTATE DI BERGAMO
Nell’ambito del Festival Danza Estate di Bergamo, il 6 giugno al Chiostro del Carmine, “Il mondo altrove” del coreografo Nicola Galli, una creazione coreografica in forma di rituale danzato che celebra il moto di un mondo inesplorato. Tracciando un percorso ideale tra Occidente e Oriente si ispira ai rituali indigeni dell’America del Sud, ai simboli e alle tradizioni del teatro Nō giapponese e alle ricerche musicali del compositore Giacinto Scelsi. Quattro figure sciamaniche – Margherita Dotta, Galli, Leonardo Maietto, Silvia Remigio -, adornate per condurre una cerimonia magica e senza tempo, custodiscono nel movimento dei corpi e nei lineamenti dei loro volti il rituale di una possibile tradizione altra. Queste presenze invitano ad accogliere un mondo nuovo e aprirci a un sistema ignoto, senza gerarchie precostituite, permeato da poesia di segni muti e sfuggenti.
L’8 giugno, la nuova creazione di Simona Bertozzi incorpora il flusso continuo delle immagini e la necessità di rigenerarsi nel ritmo presente in “The Waves”, il play-poem di Virginia Woolf. “Onde” con Arianna Brugiolo, Rafael Candela, Valentina Foschi e le musiche originali eseguite dal vivo da Luca Perciballi, è l’energia, l’impeto energetico e l’orizzonte visionario di giovani presenze e corporeità. Una pratica performativa, coreografica e musicale in cui andature individuali e azioni corali scandite coesistono e si accordano al moto sonoro e a geometrie collettive dai movimenti lenti e irruenti. Sono ondate di corpi protesi e fluttuanti che segnano, battono, vacillano e attraversano lo spazio come falene attratte dalla luce.
ANDERSEN FESTIVAL
Sestri Levante, celebrata come luogo fiabesco dall’autore danese Hans Christian Andersen, si animerà, dall’8 al 18 giugno, di una costellazione di palcoscenici su cui andranno in scena – per grandi e per piccini – spettacoli teatrali, concerti, performance di danza e di circo, incontri con scrittori, narrazioni, apparizioni, percorsi esperienziali, laboratori creativi e, il 10 giugno, l’attesa cerimonia di premiazione del 56° Premio internazionale Andersen-Baia delle Favole, il concorso letterario la cui giuria è presieduta da Lidia Ravera e, che quest’anno avrà come testimonial il poeta e paesologo Franco Arminio. Tra i tanti ospiti Franco Arminio, Simone Cristicchi, Lella Costa, Stefano Massini, MdM, Mario Perrotta, Hania Rani, Sanpaié, Tormento. La sostenibilità, uno dei temi portanti del festival, sarà declinata attraverso varie voci da alcuni spettacoli che saranno dislocati in luoghi dove sarà possibile arrivare a piedi, passeggiando con gli artisti.
Il festival presenterà l’anteprima di “Dopo la Tempesta” (tratto da Shakespeare). Carlo Sciaccaluga ed Elisa D’Andrea, sotto la direzione artistica del collettivo Nogravity4monks che cura anche le musiche originali, firmano la regia di questo nuovo adattamento che vede protagonisti Ariel / Laurence Tremblay-Vu, un funambolo che suona un cavo amplificato lungo 80 metri, accompagnato da un quartetto di musicisti dal vivo; Prospero / Angela Baraldi, cantante e attrice; Calibano / Riccardo Rebaudengo, un bambino accompagnato dal coro di voci bianche dei minipolifonici di Trento.
CLEOPATRÀS DI GIOVANNI TESTORI
Una delle ultime opere di Giovanni Testori, appartenente alla trilogia dei Tre Lai in cui l’autore si cimenta con tre figure classiche (Cleopatra, Erodiade e Maria) “Cleopatràs” è un monologo lacerante che racconta il mistero dell’amore. In un Egitto reinventato e inserito nella topografia della Valassina, luogo caro allo scrittore, Cleopatra piange il suo Antonio e racconta la sua vita di cadute, tormenti e riscatti. L’invenzione linguistica del testo assegna all’eroina una dimensione terrena e sensuale nella magnifica interpretazione di Anna Della Rosa, attrice vincitrice di numerosi premi teatrali e amata anche per i suoi ruoli cinematografici. La scena, insieme astratta e concretissima, è immersa in un’installazione visiva e sonora che attraversa Puccini, il mondo musicale egiziano contemporaneo e sonorità elettroniche. Giovanni Testori è per il pluripremiato regista e attore torinese Valter Malosti un autore di riferimento, oggetto di una costante rilettura.
“Cleopatràs” di Giovanni Testori, uno spettacolo di Valter Malosti, con Anna Della Rosa e con Aron Tewelde, progetto sonoro Gup Alcaro, scene e luci Nicolas Bovey, costumi Gianluca Sbicca, cura del movimento Marco Angelilli. Produzione TPE – Teatro Piemonte Europa, Festival delle Colline Torinesi. A Milano, Teatro Franco Parenti, dal 7 al 9 giugno.
INTERSEZIONI & NEXT GENERATION
Prosegue il 6 giugno, al Museo Cinese di Parma, la IV edizione di Intersezioni & Next Generation, la rassegna di danza e arti performative diretta da Monica Casadei, curata dalla Compagnia Artemis Danza. In programma tre brevi coreografie di autori sia emergenti che affermati. La Compagnia EgriBiancoDanza presenta “Coreofonie-#Lesacre”, coreografia firmata da Raphael Bianco, un percorso sonoro itinerante, a cura di Gianluca Verlingieri, in cui i danzatori reagiscono a una destrutturazione musicale elettronica de “Le sacre du printemps”.
“Prélude”, coreografia di Luciano Padovani della Compagnia Naturalis Labor, e interpretata da Jessica D’Angelo, Alice Carrino e Giuseppe Morello, è un trio sulla musica di “Prélude à un aprés midi d’un faune” di Claude Debussy: un’atmosfera neoclassica ‘canoviana’ che accompagna lo spettatore nel rapporto amoroso tra il Fauno e le Ninfe. Ispirato alla Butterfly di Puccini è “Cho Cho-San” coreografia e regia di Monica Casadei, interpretata da Michelle Atoe: un assolo che mette in scena i sentimenti feriti, il dramma interiore, la solitudine di Cho Cho-San, figura eterea e lacerata, raccontandone l’attesa e la fine, tragica e ineluttabile.
Due produzioni di Artemis Danza sono “Caronte” coreografia di Mattia Molini, incentrato sul primo dei personaggi della mitologia classica cui Dante conferisce una funzione demoniaca, e “Incredible India” coreografia di Alessandra Pizza è invece un momento di confronto e sperimentazione coreografica che prende le mosse da culture millenarie e da una danza che, pur raccontando spesso storie di tradizioni e imperi perduti, si apre al contemporaneo apportandovi un irresistibile potere di fascinazione.
CINQUE ANTROPOLAROID
Il secondo appuntamento con Nuove Storie, la rassegna curata da Francesco Frongia, vede in scena Tindaro Granata e cinque giovani autori-attori, impegnati in altrettanti monologhi che introducono ogni sera la replica di “Antropolaroid”, celebre monologo che ha incantato generazioni di spettatori.
«All’epoca non avrei mai immaginato che “Antropolaroid” sarebbe stato un ‘cuntu’ che mi avrebbe fatto incontrare gli spettatori e le spettatrici di tutte le regioni d’Italia. Sapevo, però, che sarebbe stato un ‘racconto’, un ‘cuntu’ dicevano i miei bisnonni, che mi avrebbe accompagnato per sempre, così come loro erano stati accompagnati da quelle storie che mi avevano raccontato nelle sere della mia infanzia. Il ‘cuntu’ sono tante storie, spesso vere e quasi sempre romanzate, un codice etico che veniva tramandato oralmente, raccontando storie di persone comuni, nelle quali tutti potevano rispecchiarsi e potevano imparare a conoscere l’animo umano. Il segreto dei segreti dei vecchi contadini è: il presente arriva al futuro solo se passa dal passato. Antropolaroid è uno spettacolo popolare, che affronta vari temi dei ‘cunti’ antichi: il senso della giustizia, della solidarietà la lotta per l’amore, la lotta per la libertà.
“Antropolaroid + Piccoli Antropolaroid”, un progetto speciale per il decennale dello spettacolo, di e con Tindaro Granata, scene e costumi Guido Buganza, Margherita Baldoni. Produzione Proxima Res. A Milano, Teatro Elfo Puccini, Sala Bausch, dal 5 al 9 giugno.
A BOLOGNA FUORI I GIOVANI
Portare il teatro fuori dagli spazi deputati per abitare contesti cittadini diversi e raggiungere nuovi pubblici, specie la fascia dei più giovani. Promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con ERT Fondazione, il progetto, fa parte delle politiche rivolte alle e agli adolescenti, all’interno di una strategia integrata di innovazione sociale che utilizza gli strumenti della cultura per favorire l’inclusione e la socialità. FUORI!, Festival internazionale, in programma dal 6 all’11 giugno, affidato alla curatela di Silvia Bottiroli, coinvolge le e gli adolescenti di Bologna in processi partecipati di ricerca e creazione nelle arti performative affidati ad artiste e artisti internazionali in dialogo con la scena culturale della città.
I diversi percorsi portano alla luce temi urgenti dell’oggi, dando parola e potere alle ragazze e ai ragazzi attraverso modalità radicate nella complessità del loro quotidiano. Al centro i temi del corpo, delle relazioni e dello spazio pubblico, con l’obiettivo di fornire ai giovani coinvolti strumenti di reazione e per far fronte agli effetti della crisi pandemica, rafforzando i sistemi comunicativi e relazionali messi fortemente in crisi dall’isolamento forzato di questi anni.
Un ricco calendario di performance, azioni collettive, installazioni, proiezioni e talk, con, in programma, i lavori di Carolina Bianchi Y Cara de Cavalo, Bluemotion / Giorgina Pi, F. De Isabella, Samara Hersch, Mammalian Diving Reflex, Rory Pilgrim, Anna Rispoli; una serie di interventi pubblici curati dal collettivo CHEAP street poster art e incontri con il regista Marco Martinelli, le curatrici artistiche Marta Keil e Alexander Roberts e il sociologo Stefano Laffi insieme ai giovani partecipanti ai progetti. Il programma sul sito fuori.bo.it.
DANCE BUS A BRESCIA E BERGAMO
Dance card porta la danza contemporanea in mezzo alla gente con tre appuntamenti Dance Bus a ingresso libero: due autobus uniranno le città di Bergamo e Brescia (9 e 11 giugno), capitali italiane della cultura per il 2023, poi toccherà Milano (16 luglio) in cui verrà allestito un tram, simbolo degli spostamenti urbani. La danza abbraccia il territorio trasformandolo in un teatro a cielo aperto. In questo modo le piazze, le finestre e i balconi dei palazzi diventano nuove platee per raggiungere un pubblico il più possibile ampio e trasversale. Il 9 giugno un autobus gratuito partirà da Brescia per raggiungere Bergamo per la performance partecipativa VIBES#3, produzione Digitale di ORBE, coreografia di Masako Matsushita all’interno della programmazione del Festival Danza Estate.
L’11 giugno, viceversa, il bus partirà da Bergamo alla volta di Brescia per assistere a “Symposium” di Davide Valrosso, RELIC di Oleg Stepanov, danzatore di Pina Bausch e all’inaugurazione di “Reaching Light”, opera urbana collettiva dell’artista finlandese Kaarina Kaikkonen, all’interno del progetto “Goal to Goal”, organizzato da Circuito Claps per Bergamo Brescia capitale della cultura 2023. Dopo lo scambio di spettatori tra le due capitali italiane della cultura Dance Bus si sposta a Milano: il 16 luglio, all’interno della rassegna Milano Dancing City, un tram urbano ospiterà un approfondimento comico sulla danza con l’attrice Annagaia Marchioro.
GROTTESCO PENG
Divertente, sovraccarico, grottesco, ineffabile, imprendibile: cosa dire di un testo che sfugge a qualsiasi connotazione come Peng? Scritto da Marius von Mayenburg nel 2017 per la Schaubühne di Berlino all’indomani dell’elezione di Donald J. Trump negli Stati Uniti d’America, Peng – ripensato qui in una versione più vicina alla realtà italiana, creata collettivamente dalla compagnia – è costruito come un reality show che segue la vita e le gesta di un improbabile bambino “prodigio”. La parabola paradossale di questo futuro “uomo forte” si sovraccarica di episodi al limite del raccapricciante, fra televendite e spot commerciali, tranche de vie e presunte inchieste-verità: emerge così la superficialità, il machismo, l’arrivismo, la facile e grossolana ironia di questo Ralf Peng, mostruoso come lo sono tanti che imperversano ogni giorno nelle vite di ciascuno di noi.
“Peng” di Marius Von Mayenburg, traduzione Clelia Notarbartolo, regia Giacomo Bisordi con Fausto Cabra, Aldo Ottobrino, Sara Borsarelli, Francesco Sferrazza Papa, Anna C. Colombo, Francesco Giordano e con la partecipazione di Manuela Kustermann, scene e disegno luci Marco Giusti, scenografa collaboratrice Alessandra Solimene, video Paride Donatelli, suono Dario Felli. Produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello. A Milano, Teatro Elfo Puccini, dal 9 all’11 giugno.