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Tommaso Massimi – cercando Pindaro
‘cercando Pindaro’ è la prima stazione – di due – del lavoro di Tommaso Massimi alla Vetrina.
Prosegue così il ciclo di iniziative espositive, che coinvolge più autori, dal titolo complessivo di ‘VOLO A VITE’.
Comunicato stampa
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Prosegue, con 'cercando Pindaro', personale di Tommaso Massimi, il ciclo di iniziative espositive, che coinvolge più autori, dal titolo complessivo di 'VOLO A VITE'.
“Nel poema di Virgilio, Enea è naufrago con i suoi sulle coste africane vicino Cartagine, e quando si reca a visitare la città, insieme al fedele Acate - resi invisibili dalla madre Venere, avvolti in una nuvola divina -, la riconosce nuova, giovane, in costruzione, nel pieno fervore delle edificazioni, «O fortunati, quorum iam moenia surgunt!»
Nel cuore di Cartagine, in un bosco sacro, sorge il Tempio dedicato a Giunone, la dea che più di tutti gli è ostile. Ed è proprio qui che Enea scopre i dipinti che raffigurano mirabilmente le scene della guerra di Troia. Quasi come in una presa diretta, egli rivede già tutto quanto gli è accaduto. Allora l'eroe si commuove e pronuncia un celebre verso: «sunt lacrimae rerum, et mentem mortalia tangunt»
Cosa sono, dunque, queste lacrime delle cose? nelle pitture vi è la narrazione di vicende che ormai appaiono universalmente note, tanto da renderle esemplari del dolore umano, un modello stesso di res lacrimosae: «c'è un luogo, Acate, un paese al mondo, che non sia pieno della nostra sofferenza?»
Ma davanti agli occhi egli non ha soltanto le immagini degli eventi nella loro spietata crudezza, quanto piuttosto il loro trasfigurarsi in qualcosa a cui è possibile restituire un senso, che può essere compreso e mantenuto. Che questo è il compito dell'arte, e della poesia: dare forma e coesione, e in questa maniera ridurre all'essenziale. Magicamente essa ci affranca da un debito che pare inestinguibile, a cui ci ha condannato l'affollarsi coatto di fatti e immagini, a volte insulse o indigeste, o altrimenti crudeli, o anche grossolane. Nella forma di una sublime vacuità, le lacrime dell'arte fanno spazio, creano cesure e silenzi, intervalli e distanze, ombre, privazioni, rinunce, e così ci aiutano a essere più liberi e veri” (Antonio Capaccio)
'VOLO A VITE' è un ciclo di mostre personali – presentate nella Vetrina di Brecce, a partire dall’autunno 2021 - il cui tratto prevalente sta nel serrato scambio creativo fra tutti gli artisti che, in successione, partecipano all'iniziativa. Ciascun artista mette in relazione il proprio lavoro con quello degli altri in forme molteplici, per esempio con l'adozione di medesime modalità operative o mediante il prelievo, la trasformazione o la fusione di elementi, ma ancor più condividendo temi ideativi e poetici, fino, in alcuni casi, alla creazione di opere a più voci. Un VOLO A VITE unisce gli artisti di questo progetto.
Ciascuno scambia con gli altri il segreto dell'invenzione, nella più pura disposizione al dialogo
'cercando Pindaro' è la prima stazione - di due - del lavoro di Tommaso Massimi alla Vetrina.
Tommaso Massimi, nato a Tivoli nel 1955, vive a Roma. Ha esposto nelle gallerie romane Sant'Agata de' Goti, Equilibri Precari, Bha Art, Sala 1, Centro Ausoni, Galleria Antonella Melari, A.A.M., Tralevolte, Lift Gallery, al Museo Laboratorio dell'Università 'La Sapienza', al Teatro dell'Opera, al Museo Nazionale di Palazzo Venezia; al Conservatorio 'Ottorino Respighi' di Latina; all'ex Confraternita dei Battuti di Vicoforte; al Real Orto Botanico e alla Anywhere Art Company di Napoli; alla Galerie im Burggarten di Rothenburg, ad Artificialia (Steyl). Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 1988.
La Vetrina di BRECCE, situata al numero 61 di via Mario de’ Fiori, nel centro di Roma, nasce da una collaborazione dell’Hotel Piazza di Spagna con BRECCE per l’arte contemporanea.
Si tratta di uno spazio espositivo visibile dalla strada, a fianco dell'entrata principale dello storico Hotel romano. Le mostre, pensate per essere fruite in questa maniera, sono dunque fruibili ininterrottamente giorno e notte.
A partire dal 2002, la Vetrina di BRECCE ha ospitato opere, fra gli altri, di Ennio Alfani, Franca Bernardi, Antonio Capaccio, Claudio Fazio, Vittorio Giusepponi, Mimmo Grillo, Beate von Essen, Yuki Lamb, Federica Luzzi, Claudio Olivieri, Enrico Pulsoni, Marcello Rossetti, Arnaldo Sanna, Maria Semmer, Ettore Sordini, Naoya Takahara, Giuseppe Tabacco.
“Nel poema di Virgilio, Enea è naufrago con i suoi sulle coste africane vicino Cartagine, e quando si reca a visitare la città, insieme al fedele Acate - resi invisibili dalla madre Venere, avvolti in una nuvola divina -, la riconosce nuova, giovane, in costruzione, nel pieno fervore delle edificazioni, «O fortunati, quorum iam moenia surgunt!»
Nel cuore di Cartagine, in un bosco sacro, sorge il Tempio dedicato a Giunone, la dea che più di tutti gli è ostile. Ed è proprio qui che Enea scopre i dipinti che raffigurano mirabilmente le scene della guerra di Troia. Quasi come in una presa diretta, egli rivede già tutto quanto gli è accaduto. Allora l'eroe si commuove e pronuncia un celebre verso: «sunt lacrimae rerum, et mentem mortalia tangunt»
Cosa sono, dunque, queste lacrime delle cose? nelle pitture vi è la narrazione di vicende che ormai appaiono universalmente note, tanto da renderle esemplari del dolore umano, un modello stesso di res lacrimosae: «c'è un luogo, Acate, un paese al mondo, che non sia pieno della nostra sofferenza?»
Ma davanti agli occhi egli non ha soltanto le immagini degli eventi nella loro spietata crudezza, quanto piuttosto il loro trasfigurarsi in qualcosa a cui è possibile restituire un senso, che può essere compreso e mantenuto. Che questo è il compito dell'arte, e della poesia: dare forma e coesione, e in questa maniera ridurre all'essenziale. Magicamente essa ci affranca da un debito che pare inestinguibile, a cui ci ha condannato l'affollarsi coatto di fatti e immagini, a volte insulse o indigeste, o altrimenti crudeli, o anche grossolane. Nella forma di una sublime vacuità, le lacrime dell'arte fanno spazio, creano cesure e silenzi, intervalli e distanze, ombre, privazioni, rinunce, e così ci aiutano a essere più liberi e veri” (Antonio Capaccio)
'VOLO A VITE' è un ciclo di mostre personali – presentate nella Vetrina di Brecce, a partire dall’autunno 2021 - il cui tratto prevalente sta nel serrato scambio creativo fra tutti gli artisti che, in successione, partecipano all'iniziativa. Ciascun artista mette in relazione il proprio lavoro con quello degli altri in forme molteplici, per esempio con l'adozione di medesime modalità operative o mediante il prelievo, la trasformazione o la fusione di elementi, ma ancor più condividendo temi ideativi e poetici, fino, in alcuni casi, alla creazione di opere a più voci. Un VOLO A VITE unisce gli artisti di questo progetto.
Ciascuno scambia con gli altri il segreto dell'invenzione, nella più pura disposizione al dialogo
'cercando Pindaro' è la prima stazione - di due - del lavoro di Tommaso Massimi alla Vetrina.
Tommaso Massimi, nato a Tivoli nel 1955, vive a Roma. Ha esposto nelle gallerie romane Sant'Agata de' Goti, Equilibri Precari, Bha Art, Sala 1, Centro Ausoni, Galleria Antonella Melari, A.A.M., Tralevolte, Lift Gallery, al Museo Laboratorio dell'Università 'La Sapienza', al Teatro dell'Opera, al Museo Nazionale di Palazzo Venezia; al Conservatorio 'Ottorino Respighi' di Latina; all'ex Confraternita dei Battuti di Vicoforte; al Real Orto Botanico e alla Anywhere Art Company di Napoli; alla Galerie im Burggarten di Rothenburg, ad Artificialia (Steyl). Ha partecipato alla Biennale di Venezia del 1988.
La Vetrina di BRECCE, situata al numero 61 di via Mario de’ Fiori, nel centro di Roma, nasce da una collaborazione dell’Hotel Piazza di Spagna con BRECCE per l’arte contemporanea.
Si tratta di uno spazio espositivo visibile dalla strada, a fianco dell'entrata principale dello storico Hotel romano. Le mostre, pensate per essere fruite in questa maniera, sono dunque fruibili ininterrottamente giorno e notte.
A partire dal 2002, la Vetrina di BRECCE ha ospitato opere, fra gli altri, di Ennio Alfani, Franca Bernardi, Antonio Capaccio, Claudio Fazio, Vittorio Giusepponi, Mimmo Grillo, Beate von Essen, Yuki Lamb, Federica Luzzi, Claudio Olivieri, Enrico Pulsoni, Marcello Rossetti, Arnaldo Sanna, Maria Semmer, Ettore Sordini, Naoya Takahara, Giuseppe Tabacco.
29
giugno 2023
Tommaso Massimi – cercando Pindaro
Dal 29 giugno al 10 settembre 2023
arte contemporanea
Location
VETRINA DI BRECCE
Roma, Via Mario De' Fiori, 61, (Roma)
Roma, Via Mario De' Fiori, 61, (Roma)
Orario di apertura
la mostra è visibile ininterrottamente giorno e notte
Vernissage
29 Giugno 2023, dalle ore 18
Autore
Curatore