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GLI SPAZI DEL NULLA
L’attuale mostra alla Galleria Six Gli Spazi del Nulla, è liberamente e apertamente basata sui temi del silenzio e del vuoto, come qualità legate alla materialità dell’opera.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
didascalia immagine:
Aurelie Nemours, Mira Ceti n° 1, 1970, 50x50 cm, oil on canvas
(eng. text below)
L'attuale mostra alla Galleria Six Gli Spazi del Nulla, è liberamente e apertamente basata sui temi del silenzio e del vuoto, come qualità legate alla materialità dell'opera.
L' essere come colui che crea l'ombra del nulla è affermativo.
Qui non c'è una storia da raccontare, il contenuto è ancora da costruire, ma non è uno stato di assenza. Gli antichi greci ne avevano un forte senso attraverso la parola parousia, da intendersi come presenza della mancanza.
Questa mancanza era una presenza pregnante nella stanza, essere qui è il vantaggio di qui.
"Perché le conoscevo bene, le comodità della mia regione, e ritenevo che la foresta non fosse peggiore. E non solo non era peggiore, secondo me, ma era meglio, in questo senso, che io fossi lì. È un modo strano, vero, di vedere le cose. Forse è meno strano di quanto sembri. Perché essendo nella foresta, un luogo né peggiore né migliore degli altri, ed essendo libero di rimanervi, non era naturale che ne avessi un'alta considerazione, non per quello che era, ma perché ero lì. Ed essendoci non dovevo andarci....".
S. Beckett, Molloy.
Opere esposte degli artisti:
Terry Atkinson
Gianfranco Baruchello
Alberto Burri
Dadamaino
Christian Holstad
Giorgio Morandi
Aurelie Nemours
Emilio Prini
Carol Rama
Richard Smith
Da un' idea di Sebastiano Dell'Arte, con un testo di Michael Broughton.
The current show at Galleria Six The Spaces of Nothingness, is loosely and openly based around themes of silence and emptiness, as qualities that are bound inside the materiality of the work.
Being as the caster of nothing’s shadow is affirmative. Here there is no story to be told, the content yet to be built, however, it is not a state of absence. The ancient greeks had a strong sense of this through their word parousia, to be taken as the presence of lack.
This lack was a pregnant one in the room, being here is here’s advantage.
“For I knew them well, the amenities of my region, and I considered that the forest was no worse. And it was not only no worse, to my mind, but it was better, in this sense, that I was there. That is a strange way, is it not, of looking at things. Perhaps less strange than it seems. For being in the forest, a place neither worse nor better than the others, and being free to stay there, was it not natural I should think highly of it, not because of what it was, but because I was there. And being there I did not have to go there…."
S. Beckett, Molloy.
Exhibited works by artists:
Terry Atkinson
Gianfranco Baruchello
Alberto Burri
Dadamaino
Christian Holstad
Giorgio Morandi
Aurelie Nemours
Emilio Prini
Carol Rama
Richard Smith
From an idea by Sebastiano Dell'Arte, with a text by Michael Broughton.
Aurelie Nemours, Mira Ceti n° 1, 1970, 50x50 cm, oil on canvas
(eng. text below)
L'attuale mostra alla Galleria Six Gli Spazi del Nulla, è liberamente e apertamente basata sui temi del silenzio e del vuoto, come qualità legate alla materialità dell'opera.
L' essere come colui che crea l'ombra del nulla è affermativo.
Qui non c'è una storia da raccontare, il contenuto è ancora da costruire, ma non è uno stato di assenza. Gli antichi greci ne avevano un forte senso attraverso la parola parousia, da intendersi come presenza della mancanza.
Questa mancanza era una presenza pregnante nella stanza, essere qui è il vantaggio di qui.
"Perché le conoscevo bene, le comodità della mia regione, e ritenevo che la foresta non fosse peggiore. E non solo non era peggiore, secondo me, ma era meglio, in questo senso, che io fossi lì. È un modo strano, vero, di vedere le cose. Forse è meno strano di quanto sembri. Perché essendo nella foresta, un luogo né peggiore né migliore degli altri, ed essendo libero di rimanervi, non era naturale che ne avessi un'alta considerazione, non per quello che era, ma perché ero lì. Ed essendoci non dovevo andarci....".
S. Beckett, Molloy.
Opere esposte degli artisti:
Terry Atkinson
Gianfranco Baruchello
Alberto Burri
Dadamaino
Christian Holstad
Giorgio Morandi
Aurelie Nemours
Emilio Prini
Carol Rama
Richard Smith
Da un' idea di Sebastiano Dell'Arte, con un testo di Michael Broughton.
The current show at Galleria Six The Spaces of Nothingness, is loosely and openly based around themes of silence and emptiness, as qualities that are bound inside the materiality of the work.
Being as the caster of nothing’s shadow is affirmative. Here there is no story to be told, the content yet to be built, however, it is not a state of absence. The ancient greeks had a strong sense of this through their word parousia, to be taken as the presence of lack.
This lack was a pregnant one in the room, being here is here’s advantage.
“For I knew them well, the amenities of my region, and I considered that the forest was no worse. And it was not only no worse, to my mind, but it was better, in this sense, that I was there. That is a strange way, is it not, of looking at things. Perhaps less strange than it seems. For being in the forest, a place neither worse nor better than the others, and being free to stay there, was it not natural I should think highly of it, not because of what it was, but because I was there. And being there I did not have to go there…."
S. Beckett, Molloy.
Exhibited works by artists:
Terry Atkinson
Gianfranco Baruchello
Alberto Burri
Dadamaino
Christian Holstad
Giorgio Morandi
Aurelie Nemours
Emilio Prini
Carol Rama
Richard Smith
From an idea by Sebastiano Dell'Arte, with a text by Michael Broughton.
27
giugno 2023
GLI SPAZI DEL NULLA
Dal 27 giugno al 30 settembre 2023
arte contemporanea
Location
GALLERIA SIX
Milano, Piazzale Gabrio Piola, 5, (Milano)
Milano, Piazzale Gabrio Piola, 5, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 15-19
Vernissage
27 Giugno 2023, ore 18-20
Sito web
Ufficio stampa
galleria Six
Autore
Curatore
Autore testo critico